19.Le due estremità.

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Equilibrio.

Una parola che non mi era mai appartenuta.

Ero abituata a vedere il mondo sempre dal lato che ritenevo migliore.

O bianco o nero.

Una parola che mi apparteneva invece era "tranquillità".

Ma dicono che per trovare il proprio equilibrio, bisogna provare entrambe le estremità.

Avventura.

《Santo cielo, ma mi chiedo...cosa cazzo ti è saltato in mente!》sbraitò Jasmine a voce alta, ed ogni parola pronunciata dalle sue labbra sembrò rimbombarmi diverse volte nella testa. Accucciata in un angolino sul mio letto mi strinsi un po' più le gambe al petto.《Ti dispiace abbassare un po' la voce? Non sono in grado di sopportare i tuoi urli da oca starnazzante oggi!》replicai portandomi una mano alle tempie doloranti, mentre lei mi fissava con un'espressione stupita in volto.
Sarah fece capolineo nella mia stanza e ci fissò su due piedi,《Ha ragione lei, sei un'idiota!》mi disse con indifferenza sollevando le spalle. Si avvicinò alla mia scrivania, rubò una penna, poi usci a passo svelto dalla stanza come se nulla fosse.
Jasmine mi fissava in silenzio, seduta da piedi al mio letto con la bocca serrata e le braccia incrociate. Un'espressione tutt'altro che apprensiva sul volto.《Ma a te poi cosa importa? Non hai mai passato più di due ore con me senza che scopassimo, non conosco neppure il tuo cognome... non mi sembra il caso che tu faccia la mammina protettiva》pronunciai, e lei sembrò esserne ancora più irritata.《Cosa?!》esclamò e si avvicinò accigliata al mio volto gattonando sul letto. Mi persi nei suoi occhi scuri, neri come perle, profondi come pozzi. La mia bocca si socchiuse da sola.《Ho lasciato su due piedi il mio posto di lavoro per sollevarti da terra ubriaca fradicia. Non mi aspetto ringraziamenti, ma per lo meno non trattarmi come una puttana.》
Quella fu la prima volta che vidi Jasmine arrabbiata, e devo ammettere che non mi piacque affatto. Prima che si sollevasse portai le mie braccia intorno al suo collo e l'abbracciai. Non pronunciai parola, ma lei capì. Tra di noi, non c'era mai stato un abbraccio come quello prima d'allora.
Quando l'abbraccio tra di noi si sciolse lei si sollevò e si ricompose.《Passo a prenderti tra due ore.》Concluse così afferrando la sua borsa ed uscendo dalla stanza. Quando fece per uscire dalla porta della camera scontrò Alex, che seguendola incantato con lo sguardo le fece spazio per permetterle di passare. Quando fu ben distante, lui si portò le mani ai fianchi ed il suo sguardo si posò su di me.《Oh mio Dio! Me la presenterai, vero?》chiese ad occhi spalancati. Sarah lo spintonò facendosi spazio nella stanza con un libro d'economia e si tuffò sul mio letto.《Mi dispiace Alex ma credo che la bruna se la faccia con la nostra cara amica Andy》disse ancora una volta con indifferenza, ed io ridacchiai.《Ah, cara amica, mi serve una mano a decifrare questa roba!》puntò la penna su un paragrafo del suo libro aperto. Alex si portò le mani sulla testa sconcertato.《Non ci credo! Sono sempre le migliori ad andarsene》scherzò.《Ci racconterai mai qualcosa di questa storia? Siamo i tuoi migliori amici!》continuò Sarah con un'espressione maliziosa sul viso. Scrollai le spalle,《Non c'è nulla, non ho molto da raccontarvi.》
...
Precisamente due ore dopo, come si era detto, entrai nella lucente auto di Jasmine.
《Come fai a permetterti un'auto?》domandai. In verità quella domanda mi correva nel cervello già da un po' di tempo.
Lei mi fissò stranita, poi si riscosse.《Con un paio di tette si può ottenere di tutto, no?》Annuii divertita《Già.》
《Londra ha apportato cambiamenti anche al tuo guardaroba, vedo.》
Arrossii violentemente.《Più che Londra, è stata una persona di fiducia.》
《Ci sa decisamente fare!》mi lanciò un'occhiata sagace e mise in moto l'auto. In quei giorni mi era facile collocare il viso di Adriana alla discussione che avevamo avuto.
《Quanto ci hai messo a dimenticare la tu ex?》le domandai di colpo. Quella domanda sembrò stranirla. Corrugò le sopracciglia, ed ebbi l'impressione che iniziasse un po' a balbettare.《Non ti saprei dire in verità, non poco tempo. Ho imparato pian piano a convivere con la sua assenza, accontentandomi di ciò che avevo a disposizione.》
Ammetto che quella conclusione non fu il massimo.《Ti stai accontentando di me?》risi. Trascinò la mano libera sulla mia gamba.《Non mi sto di certo lamentando》si morse un labbro. Non oso neppure spiegarvi quanto quella scena fosse eccitante ai miei occhi, eppure una piccola parte di me, sembrava non essere d'accordo con tutto quello. Mi conoscevo, era ovvio, il sesso non mi bastava più. Se i patti con Jasmine erano quelli, la soluzione avrebbe dovuto necessariamente essere un'altra:avrei dovuto smettere di frequentarla.《So già che cerchi altro,Andrea》disse quasi come se mi avesse letto nella memoria.《Forse hai ragione, ma non so se sia giusto iniziare a cercare, Jas. Con me non ha mai funzionato così, non mai creduto al colpo di fulmine.》
《O magari farlo ti aprirebbe altre possibilità!》
《Non sono esattamente una ragazza da incontri in chat o lesbo bar, capisci?》
Lei sollevò le mani sospirando,《Stranamente lo immaginavo. Bè, in questo caso non puoi far altro che aspettare che cupido scocchi la sua freccia!》
《Bene, e tu nel fra tempo, dove mi stai portando?》
《In un posto in cui non rischierai di avere un coma etilico》continuò a fissare la strada.
L'auto si diresse a sud-est della città, precisamente in una zona chiamata Dulwich. Dopo aver percorso un breve tratto a piedi ci ritrovammo dinanzi ad un enorme cancello che dava spazio ad un immenso giardino. Al centro una struttura d'ordine classico si ergeva maestosa.
Dulwich Picture Gallery, un immensa galleria d'arte.
《A giudicare dalla tua camera ho intuito fossi una persona alquanto creativa》sorrise Jasmine in un modo indescrivibilmente soddisfatto guardando la mia espressione esterrefatta.
《Non ci credo. Chi sei tu? Cosa ne hai fatto di Jasmine?》scherzai.《Goditi questa giornata, dalla prossima settimana si torna a fare a modo mio. Trovo questa roba incredibilmente noiosa.》
Sorrisi, aveva appena fatto un gesto estremamente dolce ai miei occhi.
Una guida all'interno della struttura ci scortò parlando dei vari dipinti esposti su i muri per diverso tempo.Per me era tutto tremendamente affascinante, la ragazza accanto a me invece non faceva altro che sbadigliare, come avevo già immaginato.
Mi incantai su un quadro in particolare, e rimasi a fissarlo per diverso tempo.
Walton Bridge》dissi.
Jasmine portò un braccio attorno al mio collo e chinò la testa《Qualcosa mi dice che lo conoscevi già.》
Annuii con la testa con un'espressione innocente.《Canaletto. Vendutista Italiano del 1600-1700. Architettura, natura ed atmosfera.Un gioco di luci magnifico!》
《Hai dimenticato una cosa:monotonia.》
La fissai e risi.《Riusciresti mai a divertirti facendo qualcosa di tranquillo?》
Lei si voltò e mi sembrò stesse controllando le persone che avevamo attorno. Poi lasciò scendere la sua mano sul mio fondoschiena.《No, io preferisco l'avventura!》disse con tono provocante trascinandomi fuori. Una volta li ci accorgemmo che il sole era andato via, e la pioggia picchiava violentemente contro il terreno. Mi fermò pochi secondi al coperto, si accese una sigaretta non curante dei diversi cartelli che invitavano a non farlo, poi inizio a correre trascinandomi per una mano.《Tu sei folle!》continuavo a ripetere ridendo mentre la pioggia mi bagnava da capo a piedi. Entrammo in fretta nell'auto una volta raggiunta.《Sembriamo due ragazzine》continuai a ridere portando indietro la testa con respiro affannato. Gettò via la cicca della sigaretta che era riuscita a tenere a riparo sotto il suo cappotto fino a quel momento e sorrise.《Cooper》disse. La fissai stranita《Cosa?》
《Il mio cognome, è Cooper.》
In quell'esatto momento, mi accorsi che forse ero riuscita a rompere anche solo un po', quella barriera impenetrabile che era stata Jasmine fino ad allora. Attirai il suo volto a me e la baciai con desiderio, portandomi poi a cavalcioni su di lei.《Possiamo farne a meno, no?》pronunciò lei sulle mie labbra in modo provocatorio.《No, non possiamo》sorrisi.

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