21. Appuntamento.

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Prima di fare un passo avanti bisogna perdere l'equilibrio per un istante.

Da un po' non ero più in grado di riconoscermi. Forse non ero mai stata io, forse la vera me stessa, dovevo ancora conoscerla. Mi sentivo sospesa tra due realtà diverse. Ma magari ne avrei scoperta una tutta mia.

Tornai a casa con alcuni acquisti, ed infilai i miei risparmi in Tom, il mio maialino della fortuna. Speravo che li dentro si accoppiassero e moltiplicassero, dal momento che non riuscivo a mettere da parte una gran somma. L'anniversario della morte di Jhon si stava lentamente avvicinando e il denaro mi era indispensabile per il mio ritorno in Italia. Da quando avevo iniziato a lavorare alla Far Away i miei genitori avevano smesso di spedirmene, ritenendola una buona idea per responsabilizzarmi. Mi chiedo come fosse possibile che io diventassi più responsabile di tanto, ma a quanto pare Jasmine non l'aveva pensata allo stesso modo quando per il nostro incontro aveva deciso di portarmi in uno dei casinò più grandi della città.
Le luci psichedeliche si fondevano tra loro mentre suoni di canzoni indecifrabili si udivano, in tutto, il caos regnava incontrastato.
《Dovresti imparare a giocare a Poker,sai?》disse contando e sfogliando tra le dita il gruzzoletto appena guadagnato. Lo intascò e tornò a sorseggiare il suo sweet Martini.
《Sei un asso, e stasera sembri una diva di Hollywood》commentò Kyle stringendole un braccio intorno ai fianchi.
Ero diventata piuttosto arrendevole nei confronti delle piccole torture che sembravo dover subire passando le serate tra quel baccano che proprio non mi apparteneva, ma dovevo ammettere che Jasmine sapeva rendere tutto molto affascinante.
Dopo una mezz'ora ci ritrovammo d'avanti alla roulette russa. L'uomo vestito da pinguino lanciava la pallina sulla tavola roteante e sentivo gridolini di gioia o dispiacere.《Dai, prova tu!》mi incitò Kyle, ma la mia espressione era abbastanza spaesata.《Cosa dovrei fare?》
《Scegli tra un numero pari o uno dispari, o tra rosso e nero.》
《Ehm...》restai a pensarci per un po'.《Rosso》dissi un po' tentennante con una smorfia incisa sul volto.《Quanto vuoi puntare?》riprese Jake.《Non saprei... venti pound?》
《Venti pound?!》esclamò con uno sguardo scioccato sul viso.
《Duecento sul rosso!》esordì Jasmine, mentre i miei occhi erano fissi su di lei. 《Incrocia le dita》concluse appoggiandosi pesantemente alla mia spalla.《Tu sei fuori di testa!》,la rimproverai mentre la pallina velocemente viaggiava in tondo. Il sudore freddo iniziò a bagnare la mia fronte, mentre l'ansia si impadroniva di me. Che spreco di denaro sarebbe stato! Ma la pallina si fermò esattamente sul diciotto rosso.《Già, e tu hai appena raddoppiato la tua cifra. Prego...》
La fissai sbalordita mentre le fishes mi venivano consegnate.
《A volte vale la pena correre qualche rischio, non credi?》mi domandò.《Non saprei, forse i rischi non sono esattamente nel mio DNA》《Dovresti imprimerceli tu allora》,concluse scoccandomi un bacio sulla guancia.
《Ed ora che si fa?》domandò Jake mettendosi al volante.
《Ovvio tesoro, andiamo a bere i nostri guardagni!》gli rispose il biondo.
Piccolo grido d'entusiasmo.
《No!》li interruppe bruscamente Jasmine.
《Oggi Andrea ci abbandona perché ha un appuntamento, ed io torno a casa perché con i soldi di questa sera mi ci devo pagare l'affitto. Quindi voi andate a scolarvi i vostri guadagni, o i vostri debiti, ma prima dateci un passaggio》,sorrise amabilmente stringendo i due seduti ai sedili anteriori, che mugugnarono contrariati.
《Cazzo, mi ero scordata di Ivonne!》sussurrai presa alla sprovvista.
L'auto si fermò, Jasmine mi prese una mano, la strinse e la baciò.《Coraggio timidona!》è l'unica cosa che disse fissandomi amabilmente prima di scendere dall'auto. L'appuntamento era come al solito al Purple, di cui ero diventata ormai cliente abituaria. Io, cliente abituale di un disco-bar, sembrava quasi una battuta. Fatto sta che quando entrai Ivonne era già li a sfogliare il volantino con le bibite.《Ciao!》la salutai prendendo posto di fronte a lei. 《Mi dispiace ma Jasmine ha avuto un impegno ed è filata via. Magari avrei dovuto avvisarti》alzai la voce per contrastare la musica assordante e scossi la testa.《No, non importa! Ordiniamo?》
Annuii rispondendo al suo sorriso. Bevande... magari sarebbe stato più appropriato prendere un cocktail alcolico? Scacciai subito l'idea, avevo intenzione di farmi conoscere per ciò che ero. 《Forse non è stata una buona idea venire qui, c'è molto baccano!》constatò lei.《Vuoi che consumiamo le nostre ordinazioni altrove?》
《Si, sarebbe carino!》
Così non appena ci furono serviti i nostri bicchieri, li impugnammo e ci dirigemmo verso l'esterno. Vederla sorseggiare il miscuglio rossiccio dalla cannuccia, con lo sguardo perso, era una visione che mi incuteva tenerezza. Mi fermai a fissarla più del previsto, poi ridacchiai.《Che c'è?》mi chiese. 《Nulla, è solo una situazione abbastanza imbarazzante.》《Non ci avevo visto male,eh? La tua amica non ha avuto nessun impegno!》spalancò la bocca mostrando un bianco sorriso.《Già, lei è una pessima attrice ed io non sono da meno》abbassai il capo imbarazzata. Con mia grande sorpresa lei mi fissò quasi con un espressione infantile, scostando una ciocca ribelle dal mio volto e dirigendola dietro al mio orecchio.《Vieni, ho l'auto parcheggiata a pochi metri!》la seguii confusa e presi posto nel pick-up grigio che odorava di fragola. Mise in moto ed iniziò a guidare fino a raggiungere il suo appartamento. Durante il viaggio non fece altro che canticchiare allegramente ciò che la radio passava. L'appartamento era in toni scuri, perfettamente accostati ed ordinati. La prima cosa che pensai è che tutto quell'ordine non fosse affatto da lei, dato il modo impacciato e buffo in cui svolgeva il suo lavoro. Mi accomodai su una poltrona e lei estrasse una bottiglia di vino dal frigo versandolo in due calici. Incerta accettai ed iniziai a sorseggiarlo.《Quindi...》cominciò prendendo posto accanto a me.《Dato che, se non ho capito male questo non dovrebbe affatto essere un appuntamento amichevole...parlami di te.》
Risi e sollevai le spelle,《sono solo una ragazza come tante che cerca il suo posto nel mondo. Mi piace progettare, fare ordine, tenere la mia vita sotto stretto controllo. Probabilmente è solo una quest.》《No, no, no...non mi sono spiegata》mi interruppe.《Cosa sei? Una...lesbica?》chinò la testa da un lato, i suoi occhi risplendevano quasi di curiosità.《Oh! Frequento le donne da quando avevo quattordici anni, quindi...presuppongo di si.》《Che figo!》commentò lei con l'espressione stupita di una bambina.《Tempo fa con il mio gruppo di amici inziò ad uscire una lesbica e lei era davvero, davvero figa! Aveva dei lunghi capelli biondi che le oscillvano lungo le spalle ed uno sguardo da vera stronza.》Si sollevò e cominciò a camminare avanti ed indietro per la stanza, poi si voltò di scatto.《Ma tra di voi, come funziona?Cioè...il sesso intendo.》Quella domanda mi provocò un rossore acceso sulle guance, ma riuscii a far ricadere la colpa al vino versato nel bicchiere che tenevo tra le mani.
《In realtà affrontare questo argomento così esplicitamente mi imbarazza un po'》biascicai mentre un vispo sorrisino si innalzava sul suo docile viso. Si trascinò un po' piu vicino a me, mentre una scintilla segnava il suo sguardo. Riuscii a sentire il suo fiato sul collo mentre con molta suadenza si avvicinava al mio orecchio sussurrando:《In questo caso potresti mostrarmelo.》
Già quelle parole bastarono a procurarmi una fitta al basso ventre, quando poi con un'abile mossa si portò a cavalcioni sulle mie gambe, spingendo le sue labbra sulle mie, ammetto che non riuscii immediatamente a tenere gli occhi chiusi dallo stupore. In quel momento mi sentii come una ragazzina indecisa che non ha idea di come reagire ad una tale situazione e mentre i minuti passavano ed i bottoni della mia camicia venivano sganciati l'uno dopo l'altro, cercavo di realizzare se tutto ciò che stavo vivendo in quel istante, lo desiderassi davvero. Ed infatti lo realizzai. Presi le distanze scuotendo la testa e mi sollevai ricomponendomi.《No, cazzo no!》mi dimenai.《Ok, lo ammetto:questa storia del diventare più tollerante ed aperta a nuove esperienze non è male, ma questo non vuol dire che io sia diventata una battona! Dio...》afferrai di fretta la mia borsa.《Andrea aspetta! Io non... non era mia intenzione metterti a disagio!》
《Forse è meglio che la libreria rimanga il nostro unico luogo d'incontro》conclusi impassibile alle sue parole, ma in preda all'agitazione scappai via.

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