23. Uomini.

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Il mio coming out non era stato nulla di particolarmente piacevole. Non avevo mai compreso il perchè dovessi assolutamenre frequentare qualcuno con cui non ero affine. Essere lesbica, nella mia famiglia, era l'equivalente di venire da una galassia sconosciuta.
I miei erano ignoranti in materia, ed io ne subivo le conseguenze.

"Sarà solo una fase della tua vita."

"Magari devi solo incontrare l'uomo giusto."

"Presto cambierai idea."

Quel "presto" non era mai arrivato, ed il sesso maschile, era rimasto un taboo che non avevo nessun interesse a svelare.

《Lui si chiama Daniel, ha gli occhi verdi come i tuoi. Spesso lo incontravo al parco, sulla terza panchina di legno, mentre sorseggiava il suo caffè incartato da portar via leggendo Oscar Wilde. Intraprendemmo una relazione alle spalle della sua compagna ed era tutto perfetto. Mi ripeteva che l'avrebbe lasciata, che prima o poi l'avrebbe fatto! Poi un giorno tornò da me con la foto di un'ecografia e mi disse:"Tra un po' arriverà lui, o lei. Non posso scappare, non sono un codardo. Non possiamo continuare a vederci." E da allora, la notte non riesco mai a dormire troppo bene》 raccontò Ivonne con un'espressione triste sul volto.《Oh, i ragazzi sono davvero inaffidabili!》 si aggiunse Jasmine infilando la cannuccia del suo Negroni tra le labbra.《Alex non farebbe mai nulla di simile. Andiamo ragazze! Il fatto che siate tutte più o meno dell'altra sponda non implica che la mia sia poi così male! Forse, il vostro sbaglio è far di tutta l'erba un fascio. E poi, insomma, il sesso è completamente diverso immagino! Andrea, tu che ne pensi?》
Sentendomi presa in causa lanciai un'occhiata generale a tutte.《Non ne ho idea, non sono mai stata con un uomo ne tantomeno sono interessata a farlo.》Gli occhi sbarrati di tutte erano puntati su di me, che stavo pian piano affondando sulla mia sedia.《Allora come fai a sapere che non ti piace? Come puoi fare una preferenza?》《È una questione d'affinità, Ivonne. Il disagio fisico e la poca sensazione d'appagamento che si prova ti fanno capire anche senza arrivare al sesso che una persona, non è quella giusta. E se invece il contrario lo si prova solo con le donne...beh, ecco risolto》, rispose Jasmine al mio posto.《Ho fatto l'errore di andare a letto con degli uomini solo per...pena, forse, o qualcosa del genere e vi giuro che non è stato affatto piacevole. In realtà mi sto chiedendo cosa ci facciamo noi ad una serata di striptease maschile, ma vabè, farò un po' il ripasso delle vecchie lezioni d'anatomia.》
Ingoiai saliva.《Cosa?! Perchè nessuna mi ha avvisata?》 domandai presa alla sprovvista.《Perchè sei una guasta feste. Ora zitta e goditi lo spettacolo》il tono di Sarah mi sembò quasi un rimprovero. Mi accigliai udendo la musica di sottofondo chiamare i primi ballerini. Una folla di ragazze in delirio urlava eccitata e si dimenava in tutto il locale. Un ragazzo sulla trentina si presentò sul palco, per mia fortuna ancora vestito. I capelli tirati indietro da quintali di prodotto, il fisico asciutto, vistosmente palestrato e spigoloso, l'andatura decisa, possente e virile. Portava una semplice t-shirt bianca ed un paio di jeans larghi sopra agli scarponi da boscaiolo. Dopo aver iniziato a ballare provocando la folla, lo seguirono altri come lui, quattro o cinque per la precisione. Non ci volle molto prima che tutti si strappassero di dosso i vestiti guardando alle fan che li acclamavano con un'espressione provocante. Le scarpe, i calzini, la maglia ed i pantaloni. Continuarono a ballare ancora per molto, mentre scocciata continuavo a sorseggiare una bevanda; quella sera ero stranamente in vena di ordiare un alcolico.《Cosa vi va di fare dopo?》domandai alle altre cercando di sovrastare la musica.《Sh! Ti perdi la parte migliore!》mi zittì Sarah. Non feci a tempo a chiedermi quale potesse essere la parte migliore che l'utimo pezzo di stoffa posto a coprire i paesi bassi degli stripers venne buttato via, lasciando il loro membro ciondolare sotto gli sguardi di tutti.《Oh, mio Dio! Disgustoso》,affermai con la faccia arricciata, poi mi voltai annoiata a fissare Jasmine, l'unica che magari in quella situazione avrebbe potuto comprendermi. Eppure a lei non interessava, era completamente disinteressata ai commenti poco puliti delle altre e due ma continuava a ridere, sherzare e ballare come se quella situazione più che metterla a disagio la divertisse. Incontrò il mio sguardo, mi prese dai fianchi e mi invitò a ballare con lei. Non ero mai stata brava a farlo al suo contrario, ma in quel momento non m'interessava, ne tantomeno sembrava importare a lei che continuava a guidarmi con le mani, tracciando le curve del mio corpo in modo sensuale, e stringendomi con decisione. Non era mai stata particolarmente insicura, ma quando ballava, riusciva ad emanare vibrazioni diverse. Quando lo faceva parlava senza aprire bocca, si esprimeva con il suo corpo e nient'altro. Me n'ero accorta fin dal primo momento in cui l'avevo vista. Tuttavia, finito l'indecente spettacolino ci rifugiammo tutte nella lussuosa auto nera di Jasmine e ci spostammo in un posto appartato. Non conoscevo ancora le loro intenzioni, ma la cimetta d'erba che Ivonne stava sciogliendo tra le sue mani non prometteva nulla di buono. Come immaginavo le ragazze si passarono lo spinello tra loro, fumandone qualche tiro a testa mentre parlavamo di argomenti decisamente futili. Quando notai gli occhi arrosati di Jasmine mi decisi ad intervenire.《Ok, spostati di li, guido io!》la strattonai, ma lei scoppiando in una fragorosa risata mi spinse debolbente al mio posto.《Ehi ehi! Sta tranquilla suoretta da strapazzo, sono in grado di guidare! Rilassati e prendi un tiro...》,me lo porse.《No Jas, sono l'unica totalmente lucida》la pregai, ma non ne voleva sapere.《Questa qui》,indicò l'affare《è una sorta di rito di passaggio per gli adolescenti e tu te lo sei perso così!》《Ma cosa vai blaterando!》risi anch'io.《Dai Andy!》mi incoraggiarono anche dai sedili posteiori. Fissai il puzzolente affare fumante girato tra le mani di Jasmine.《A patto che dopo mi lasci guidare.》
Jasmine annuì.《È l'ultima cosa che ti chiederò di fare》bisbigliò in modo da non farsi ascoltare dalle altre. Impugnai lo spinello ed aspirai un tiro, dopodichè lo buttai velocemente fuori sotto l'urlo soddisfatto delle ragazze. Non m'interessava cos'avessi fatto, non volevo rifarlo, non mi era piaciuto un granchè, ma non mi pesava come un tempo. Tornando a casa alla guida tra le loro urla isteriche a ritmo di Bob Sinclar, ridevo.

Parcheggiai l'auto sotto il condomino e raggiungemmo l'interno dell'appartamento. Jasmine si gettò sul suo letto sorridente e mi trascinò con se giocando con l'espressione di una bambina.《Domani dovremo sistemare le valigie!》ricordò.《Si, sarà una giornata pesante, dormi.》Notai i suoi occhi gonfi di stanchezza.《L'ufficio è freddo. Resta qui, non sarà mica la prima volta...》 disse prima di chiudere gli occhi.

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