Capitolo 49-Friends see each other in times of need

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Lui si bloccò e mi guardò 

«Non farlo, dobbiamo avvertire Eve» dissi, morendo dentro mentre sapevo che l'avrebbe mandata in frantumi. 

«Ci devi spiegare Wendy»
«Lo farò, lo farò ve lo giuro, non andesso, dobbiamo andare» dissi in preda al panico. 

Wendy devi essere forte. 

Mi riavvicinai al salone, era ancora pieno di gente.
Lily e Katrine non erano riuscite a mandare via le persone. 

Incrociai sguardo di Lily e lei capì al volo. 
Corse verso di me e insieme salimmo le scale per andare da Eve. 

Quando la vidi, mi sembrò piccola e indifesa. 

Le immagini del suo racconto mi scorrevano davanti agli occhi. 

Mi avvicinai cauta verso di lei, e quando mi notò sagranò gli occhi e mi guardò intensamente.
Scrollava lievemente la testa, quasi a pregarmi di non dirle quello che non voleva sentire. 

Non dissi niente, mi appoggiai vicino a lei. 

La guardai, mentre con gli occhi spalancati vagava lo sguardo tra me e Lily. 

Aveva gli occhi pieni di lacrime, e in quel momento, in cui nessuna delle tre parlava, Lily andò a prendere i panni bagnati.
Io mi misi davanti a lei, prendendole la mano, facevo pressione con l'indice e il pollice su tutte le sue dita, una alla volta, piano piano. 

Notai le ferite date dalle unghie nella carne, e le accarezzai piano. 

Respiravo lentamente e rumorosamente, per fare in modo che lei seguisse il mio respiro, e con calma, le pizzicavo i polpastrelli. 

Non bastò, mi guardò triste e iniziò a tremare. 

Il suo attacco di panico, era arrivato. 

Ora non sentiva nulla di tutto quello che succedeva fuori.
Era nel suo passato, e chissà, quale scena stava rivivendo. 

Le strinsi con più forza la mano e continuavo a fare pressione sui polpastrelli. 

Mi girai di scatto quando sentii Ryan correre nella nostra direzione. 
«Che cazzo ha?» chiese impaurito. 

Aveva gli occhi sgranati e guardava Evelyn per terra senza capire. 

Lei aveva lo sguardo rivolto sui suoi piedi, tremava come una foglia, respirava velocemente e se mi avvicinavo poco di più potevo sentire il suo battito accelerato. 

«Wendy che cazzo ha?» disse alterato. 
Mentre si piegava sulle ginocchia e prendeva tra le mani il viso di Eve.
Provava a scuoterla ma lei aveva lo sguardo assente e non reagiva agli stimoli. 

La scena mi fece piangere. 

Lo feci anche io, quando per la prima volta, la vidi così, mi stava per prendere un infarto allora.

«Lasciala stare Ryan, è in trance, dato dal suo stacco di panico, in questo momento è nel suo passato e sta vivendo qualche scena.
Non risponderà e non ti guarderà.
Dura poco, stalle vicino poi vedrai un accenno di vita nei suoi occhi e lì devi essere bravo a farla tornare in sé» dissi completamente indifferente. 

La verità è che non lo ero.
Ero terrorizzata come ogni volta che accadeva.
Mi sentivo svuotata, vederla così mi faceva rabbrividire. 

«Che cazzo stai dicendo Wendy!» stavolta strillò e io gli diedi una pizza sul petto. 
«Non strillare, fai peggio» dissi guardandolo male.

«Che cazzo... che devo fare?»
Era in panico anche lui. 

«Fai uscire tutti e spegni la musica, non si riprenderà mai se sente rumori forti»

Solcito: La luce nelle tenebre Where stories live. Discover now