capitolo 47- a chance for the heart

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EVELYN

E forse per te, potrei rigare dritto
superare gli ostacoli,
ci credi ai miracoli?
-Coez.

Ryan aveva ancora la mano stretta in un pugno, guardava Carter ma sembrava non vederlo.
La rabbia che lo divorava si poteva percepire a distanza.
Tanto che, i ragazzi nel salone smisero di ballare e di parlare, erano tutti concentrati a guardare la scena.

«Fatti i cazzi tuoi!» strillò Carter di rimando.

Ma che gli dice il cervello? vuole morire?

«Carter, ti faccio uscire da qui a pezzettini se non te ne vai adesso con le tue gambe»
«Stavo parlando con Eve! che cazzo c'entri tu, ringrazia che non ti ho denunciato!»
«Con Eve, puoi parlarci senza obbligarla! e denunciami stronzo, vediamo cosa dici al giudice quando scoprirà che hai dato del GHB alla tua cazzo di ragazza!» strillò Ryan con gli occhi iniettati d'odio.

Carter sussultò.
Mi chiesi perché si era sorpreso.
«Io sono stato obbligato!»
«Non me ne frega un cazzo! lo hai fatto ugualmente!»

«Senti ma che vuoi?» disse Carter andandogli incontro.
Era più basso di Ryan, dovette alzare la testa per guardarlo.

Nel frattempo, Lily e Wendy ci avevano raggiunti, mi stavano tenendo per un braccio, guardando la scena, spaesate quanto me.

«Non capisco proprio cosa ci trova in te», disse Carter tra i denti. «a parte i muscoli... dimmi, cosa hai da offrirle? su questo pianeta sei l'ultima persona che si merita Evelyn»
Ryan stringeva i denti. La mandibola compiva movimenti impercettibili.
Respirava affannanosamente e credevo che si stesse tenendo con tutte le sue forze per non saltargli adosso.

«che poi parliamoci chiaro» Carter si avvicinò a Ryan, che non si mosse di un millimetro. «non che lei ha da offrire molto, se non una fica stretta stretta»

Ryan prese un respiro, chiuse gli occhi.

Cazzo.
Prima ancora che li riaprisse, Carter mi puntò un dito contro.
«Tu.»
Sussultai.

«Sei caduta in basso Eve, non mi aspettavo che ti scopassi questo troglodita dopo di me, potevi puntare più in alto, hai deciso di fare la puttana di uno squilibrato» disse non staccando gli occhi dai miei.

Fu un secondo, un solo attimo.

Che gli occhi di Carter erano rivolti verso il soffitto e lui steso a terra.
Ryan a cavalcioni lo stava bloccando, e continuava a tirare pugni sugli zigomi.

Capii cosa stava succedendo quando il pavimento fu imbrattato di sangue fresco.

«Ti mostro quanto sono squilibrato» disse Ryan tra i denti.
Un pugno sulla mandibola, che gli fece sputare sangue.
«Puttana chiamaci qualcun'altra, e non ti azzardare mai più a parlare di lei» disse, prima che un altro pugno finisse sulla tempia di Carter.

Ero immobile, completamente paralizzata.
Dovevo fermali, mettermi in mezzo.
Ma le mie gambe erano pesanti e facevo fatica a muovermi.
Li guardavo con la bocca schiusa.
Ogni tanto si sentiva "crack", il suono di qualche parte del corpo, e mi faceva venire un conato.

Alcuni ragazzi erano in cerchio, a guardare la scena divertiti o a riprendere con il telefono.
Coglioni.
Mi feci forza e senza rendermene conto mi scrollai di dosso Wendy e Lily che mi stavano ancora tenendo.

Feci qualche passo, ma venni bloccata da un braccio femminile.
Katrine aveva una mano sul mio petto, mentre mi incitava di stare indietro e di non muovermi.
Mi guardò e la capii, stava dicendo: -non ti mettere in mezzo, lascia fare, ci pensiamo noi-
La guardai inerme.

Solcito: La luce nelle tenebre Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon