Capitolo 9 - will you kill me or do you mean to do me good?

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EVELYN

Non mi importa di sapere
se mi uccidi o mi fai bene.
-Bresh

Tornai a casa e chiamai di corsa Wendy. Spiegandole che avevo visto Ryan, e che mi aveva detto che cosa fosse successo a Carter.
Nella chiamata aggiungemmo anche Lily.
«Non ci credo...doveva ucciderlo!» disse Wendy.
Risi. «L'ho detto anche io»

«Quindi che vuoi fare? Andiamo comunque dalla polizia?» chiese Lily.
«Non lo so, prima vorrei andare in ospedale, devo dirgliene quattro anche io e voglio vedere come sta messo. Poi vediamo» dissi togliendo i vestiti dalla busta che mi aveva dato Ryan.

Sorrisi vedendo che erano lavati e completamente profumati, lo stesso profumo delle sue lenzuola.

«Va bene, domani andiamo, tutte e tre» disse Wendy.
Salutai le mie amiche.
Ci accordammo che dopo le lezioni saremmo andate dirette all'ospedale della città.

Scesi in cucina per cena e aiutai mamma a fare le fette di pollo.
«Allora bimba? Come sta andando lo studio?»
Mi chiamava da sempre bimba, anche se ormai avevo vent'anni.
«Sta andando bene mamma, devo dare altri due esami e avrò finalmente finito il secondo anno»
Mamma annuì. «Forza, un po' di sforzo e poi avrai finto»
Le diedi un bacio sulla guancia, allungandomi a prendere un mestolo sul ripiano della cucina.

«Carter sta bene?»
Deglutii.
«Sta bene, non morirà per averlo lasciato» dissi.
Mamma non sapeva nulla, secondo lei, lo avevo lasciato senza motivo, semplicemente gli avevo detto che non andavamo d'accordo.
Non sapeva della sua gelosia, degli attacchi di rabbia e soprattutto del GHB.
«Non morirà, ma era un bravo ragazzo»
Annuii, e cercai di cambiare discorso in fretta.

«Come è...andata con Josh a cena?»
Non mi interessava saperlo, ma dovevo assolutamente deviare il discorso.
«Bene, adesso vive da un suo amico fuori città, lavora a un bar e vorrebbe riprendere gli studi» disse girando una fetta di pollo nella padella.
«Stronzate» borbottai, ma uscii più ad alta voce di quanto avrei voluto.
«Evelyn, è stato tanto tempo fa...le persone cambiano e...»
«No mamma, ti prego lasciamo stare, non voglio litigare»
Mamma abbassò lo sguardo e annuì.

Infondo, sapeva che avevo ragione, anche se le era difficile ammetterlo.
Mangiammo sul divano, solo noi due come sempre, erano anni che stavamo sole.

Guardammo un film in tv commentando su quanto fossero cambiati gli attori nel corso degli anni, la vidi addormentarsi sul divano e la svegliai piano per farla andare a letto.

Mi diressi in cameretta e spensi la luce accendendo quella della abat-jour sul comodino.
Lessi qualche riga del libro di Freud: 'piscopatologia della vita quotidiana', ma poco dopo vidi le lettere intrecciarsi tra loro, così posai il libro e mi distesi nel letto.

La sveglia mi suonò nelle orecchie, facendomi saltare

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La sveglia mi suonò nelle orecchie, facendomi saltare.
Era tardissimo e dovevo stare al campus in venti minuti.
Mi diedi una lavata veloce e misi i primi vestiti che mi capitarono nell'armadio.

Mi fiondai in macchina e una volta arrivata al parcheggio, mi diedi una sistemata ai capelli, innervosendomi per quanto fossero ingestibili quella mattina.
Così mi feci una coda alta al volo e raggiunsi le mie amiche all'ingresso.

«Tardi come sempre?» mi chiese Lily notandomi trasandata.
Annuii e cercai di svegliarmi come meglio potevo.
Ero quasi sempre in ritardo in realtà, non era una novità, ero abituata a fare le cose di fretta.
La campanella suonò ed entrammo in aula. Ci aspettavano due ore di fisiologia e altre due di sociologia generale.

Stremate alla fine delle quattro ore ci prendemmo una pausa nell'ampio ingresso del college. Gli studenti stavamo mangiando e chiacchierando tra loro mentre passeggiavano nel parco.
«Non c'è neanche l'ombra» disse Lily dando un morso al suo panino con il formaggio.
«Grazie, è in ospedale, come faceva a venire?» rispose Wendy.
Lily alzò le spalle e continuò a guardarsi intorno.

Ero preoccupata tanto quanto loro di vedere Carter ma dovevo assolutamente mostrarmi forte, o a tutte e tre insieme ci sarebbe venuto un attacco di panico.

«Dopo venite da me?» ci chiese Lily.
«Sì va bene, porto psicopatologia, ieri ho provato a leggere qualcosa ma è davvero difficile» dissi.

«Io porto psicobiologia, sono due volte che mi boccia, Lily devi assolutamente aiutarmi» disse Wendy.
Lily non era la più brava, semplicemente dedicava molto tempo allo studio, e se una cosa non la sapeva, faceva di tutto per impararla, a differenza mia e di Wendy che perdevamo la pazienza molto velocemente.

«Va bene va bene, vi aiuto, vorrei finire l'anno tutte e tre insieme, così quest'estate partiamo!» disse Lily entusiasta.

Mancavano a tutte e due, due esami alla fine del secondo anno, a Wendy invece tre.

«A proposito, abbiamo scelto una meta?»
«No, se non ci pensiamo non la decidiamo» rispose Lily.
«Dopo da te ci mettiamo a vedere qualcosa, intanto stavo pensando assolutamente al mare...Spagna?» dissi iniziando a fare mente locale su tutti i luoghi della Spagna in cui potevamo passare una bella vacanza.

«Forse sì, potremo vedere qualcosa...Evelyn?», disse Wendy guardando un punto distante da noi.
Seguii il suo sguardo ma mi sembrò puntando sul niente.
«Quello non è Ryan?» continuò ancora non distogliendo lo sguardo.

Mi girai di scatto cercando due occhi verdi nella folla.
Lo vidi camminare indifferente tra i ragazzi del campus, aveva un braccio sulle spalle della biondina al suo fianco, la stessa dell'Eclipse e della serata in spiaggia.

Stava parlando con dei ragazzi che supposi essere suoi amici.
Le ragazze si giravano tutte a guardarlo ma lui teneva lo sguardo dritto davanti a sé, la biondina invece, sculettava soddisfatta.

«Evelyn, non siete amici ora?» mi chiese Wendy facendomi ritornare alla realtà.
«Beh..non proprio», dissi. «Ma cosa ci fa qua?»
Wendy scrollò le spalle.

«Non è di questo campus» constatò Lily.
«No, non li ho mai visti qui»
«Beh, andiamo a chiederglielo» disse Wendy alzandomi e trascinandomi per un braccio.
«No Wendy! Dio non voglio fare queste figure di...»

Non finii la frase che ci ritrovammo davanti a loro, che erano appoggiati al bancone del bar del campus.

Non finii la frase che ci ritrovammo davanti a loro, che erano appoggiati al bancone del bar del campus

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Non mi vedete ma sto ridendo hahah.
Wendy è l'amica che tutti voremmo, infondo...molto infondo. 😂

Quiiindi, Ryan compare ovunque e adesso anche nel loro campus, strano no?
Vediamo dove ci porterà la sfacciataggine di Wendy🙊

Solcito: La luce nelle tenebre Where stories live. Discover now