⚠️Tw: attacchi di panico
WENDY
La tua mano nel buio,
guarisce la mia solitudine.
- Cesare CremoniniMi alzai in piedi e guardai Lily comunicando con lo sguardo.
Lei si diresse in bagno da Yuri e Katrine.
Io da Ryan che ancora cercava di aprire la porta.Gli misi una mano sul braccio e lui mi guardò confuso.
Deglutii.
Adesso che cazzo gli dico.
«Vieni con me, il problema non è qui» dissi seria.«Wendy, Evelyn mi ha pregato di aprire questa porta, aveva le lacrime agli occhi e sto cercando ancora di aprirla» disse facendo forza sulla maniglia.
«Lo so, è solo per rifugiarsi, ti prego Ryan vieni con me, dobbiamo andare di sotto»
Mi guardò più confuso di prima.
Diede un'occhiata a Evelyn che era ancora per terra con le ginocchia al petto.Mi guardò senza capire e annuì.
Ci avviammo tutti verso il piano inferiore.
Più ci avvicinavamo, più la musica aumentava.Guardai Katrine e Lily
«Fate uscire tutti e togliete la musica»
Katrine era spesata e Lily le fece cenno di seguirla.«Voi seguitemi» Dissi a Yuri e Ryan.
Il cuore mi batteva nel petto mentre passavo per il salone.
Non c'era tempo per le spiegazioni.
Avrebbero capito quando lo avrebbero visto; o forse no, ma non avevo assolutamente tempo.Mentre mi avvicinavo al sotto scala deglutii.
Non avevo mai visto quella stanza ma solo immaginarla mi metteva i brividi.
«Che cazzo è?» disse Yuri mentre mi abbassavo per entrare sotto il sottoscala e alzavo un tappeto pesantissimo.
Non risposi e lo arrotolai fino a scoprire la botola che portava al piano sottorraneo.
«Wendy dove cazzo stiamo andando?» chiese Ryan.
Avevo il batticuore e mi sudavano le mani.
Non potevo avvicinarmi.
Avevo gli occhi già pieni di lacrime a rivivere tutte le scene che Evelyn mi aveva raccontato con grande fatica.«Ryan, prova ad aprirla» dissi.
Uscii da quel piccolo buco sotto le scale e ci feci entrare Ryan; che piegato con la schiena in avanti faceva fatica anche solo a stare lì.
Guardò la botola senza capire e provò a tirare la maniglia verso di lui.Mi stavo per sentire male.
Si aprii.
Cazzo, cazzo, cazzo.
«Ma che cazzo è» disse Ryan.
Yuri si avvicinò a lui e si affacciò di sotto.C'erano solo delle scale che scendevano e si vedeva in fondo il pavimento.
Indietreggiai.
Controllare che fosse chiusa lo facevo sempre.
Ma controllare e sapere, di non essere sicura che fosse chiusa mi faceva venire un magone.Adesso non sapevo cosa fare, la musica non era smessa e sebbene si sentisse poco non riuscivo a pensare.
«No!» urlai a Ryan mentre metteva un piede sulla scala per scendere.
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Solcito: La luce nelle tenebre
Romance"Era un sole, un piccolo sole, e quando rideva splendeva. Faceva luce nel buio, prendeva per mano i miei mostri. Dio, quella risata squarciava ogni piccola tenebra dentro di me" -Ryan. Quanti modi esistono di affrontare il dolore? Quanti, giorni pa...