52. Business plan infuocati

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"Franz" esordì Diana, sdraiandosi sul divano, mentre lui giocava con la play.

Dopo quel bacio in università che aveva fatto parlare un po' tutti, avevano deciso di giocare in anticipo sui giornali, e Diana aveva montato in fretta un video con le loro foto e i loro momenti spensierati.
Il video era andato virale, raccogliendo milioni di visualizzazioni e commenti. I tabloid ne avevano parlato, ma avevano perso l'appeal della notizia inedita.

"Sì?" chiese lui, continuando a muovere le dita sul joystick.

"Dopo il nostro video e dopo che ogni tanto appari nelle mie stories, i miei follower sono triplicati" iniziò a dire lei.

"Certo, sono bellissimo, ho un sacco di fan tra le tue follower" continuò lui, sorridendo. Anche il suo profilo instagram, che usava di rado, aveva avuto una crescita esponenziale dopo i tag di Diana.

Diana provò a dargli un calcio sul fianco ma lui, repentino, le afferrò il piede prima che potesse colpirlo. "Non ci provare" bofonchiò.

"Cretino" gli rispose lei. "Comunque, volevo dirti che, visto che mi chiedono costantemente quando aprirò un mio brand, e visto che grazie al tuo regalo del diciottesimo e ai soldi che ho guadagnato, dovrei riuscirci... vorrei provarci. Solo che non so che da parte cominciare".

Franz mollò il joystick guardandola intensamente negli occhi per qualche secondo.
Poi sorrise.

"Questa è musica per le mie orecchie" esordì prendendola in braccio e facendola girare per tutta la stanza.

"Oddio, mettimi di giù!" urlò lei, ridendo. "Non ti ho detto nemmeno che cosa ho in mente" continuò.

"Mi rende felicissimo sapere che hai l'ambizione di buttarti nelle iniziative, e sono fiero di te. E non vedo l'ora di aiutarti a prendere il tuo posto nel mondo... anche se non pensavo di vederti così realizzata già a diciannove anni, sei una forza, principessa".

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Qualche giorno dopo si era presentata da lui con un progetto, scritto rigorosamente a penna e pieno di ghirigori nei titoli, che l'aveva fatto sorridere.
Era un bel progetto, ma era abituato a lavorare su qualcosa di decisamente più grosso e strutturato, e soprattutto con delle presentazioni virtuali... non su un foglietto di carta.
Avevano bisticciato un po' per il sito, lui asseriva che volesse investire troppi soldi per un brand nascente, lei aveva ribattuto che era abbastanza sicura di avere un traffico cospicuo e non voleva rischiare di far andare in tilt il sito durante le prime ore come spesso succedeva alle influencer che lei seguiva.

Franz si era battuto parecchio, aveva insistito per pagare piuttosto un team che avrebbe garantito assistenza e magari ingrandirlo quando il brand sarebbe stato più solido.

Ma Diana era caparbia, e alla fine gliel'aveva fatto fare. Dopotutto dagli sbagli si impara più che dai consigli, aveva pensato.
Le aveva passato il nome di qualche tecnico a cui lui affidava di solito quei lavoretti.

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Nel mentre Franz era completamente assorbito da quelle riunioni che avrebbero portato a una svolta epocale.
Annette era entusiasta, forse fin troppo e passavano ore a discutere di budget, business plan e burocrazia.

Era una donna sicura di sè, frizzante ed esuberante.
I capelli biondissimi, lisci e acconciati in un caschetto sbarazzino quanto serissimo, ondeggiavano a ogni movimento del suo corpo.
Era sempre fasciata in dei tubini eleganti, con la gonna portata sopra al ginocchio e insolitamente corta per quella tipologia di abito. Forse voleva rendere più sensuale una mise professionale.
Ai piedi sempre e solo le Louboutin, la suola rossa era la firma quasi d'obbligo di ogni donna d'affari.
Sulle labbra carnose, il rossetto rosso.
Gli occhi sembravano due zaffiri celesti che guizzavano intelligenti e ambiziosi.
A ogni movimento lasciava una scia di Chanel n° 5, il profumo per eccellenza che gridava ricchezza e sicurezza.

Mi hai incatenato il cuore (In revisione)Where stories live. Discover now