15. Accordo

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Diana scese dal divano toccando i piedi scalzi sul pavimento ghiacciato e sussultò, sentiva un leggero pizzicore.

Mise a posto le scarpe, infilò le ciabatte e si diresse in camera.

Stava ancora metabolizzando l'accaduto, ma di una cosa era certa.

Wow.

Se comportarsi male e farlo incazzare significava questo, non avrebbe fatto la brava bambina con lui.

Un po' le aveva fatto male, ma il piacere era stato nettamente superiore e le piaceva essere punita, da morire.

Si sentì davvero sporca per quei pensieri, la stava portando decisamente fuori dalla carreggiata delle brave ragazze.

Quando le aveva ordinato di tradire il suo fidanzato con lui si era immediatamente bagnata, e sapeva per certo che quel comportamento non fosse proprio corretto e morale.

E le era piaciuto pure sentire la pelle della cintura contro di lei, e il leggero pizzicore e bruciore aveva contribuito a sensibilizzare ancora di più il suo corpo amplificando a mille tutte le sensazioni di piacere date dalle sue mani e dalla sua bocca.

Le aveva coperto i piedi di baci dopo ogni colpo.

Prima l'aveva punita, poi l'aveva coccolata... e quel mix la destabilizzava.

Ma la cosa più bella era stata la carezza leggera che le aveva lasciato sul volto dopo averla baciata... quelle mani erano capaci anche di una delicatezza suprema.

Si toccò la guancia, era come se le avesse lasciato una scia incandescente sulla pelle.

Poi si erano sorrisi sinceri.

C'era un bel feeling sessuale tra di loro, e Diana ammise a se stessa che con lui avrebbe tradito Jan un milione di volte, incurante della morale.

Quell'uomo era la tentazione.

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Franz salì in camera, sconvolto. L'aveva punita, e quel vecchio diavolo di Markus aveva ragione.

Aveva di nuovo perso il pallino e il suo proposito di ignorarla era andato a puttane.

Forse conveniva davvero parlarci e raggiungere una sottospecie di accordo; era ovvio che lei non avrebbe parlato, altrimenti l'avrebbe già fatto dopo tutto quello che avevano sperimentato.

Quando si era girato, lei l'aveva richiamato, e lui, nonostante razionalmente sapesse di star facendo l'ennesima cazzata, si era girato e si erano baciati.

Era considerabile una sorta di coccola after sex?

Non lo sapeva, ma gli era venuto spontaneo accarezzarle la guancia... Forse si era solamente sentito un po' in colpa per aver usato la cintura su una ragazzina, anche se si era trattenuto parecchio e aveva usato tutte le accortezze possibili per non farle male davvero.

Ti sto viziando, lo sai, principessa?

Forse la cintura doveva usarla su se stesso per quanto si era rammollito.

Le dava un sacco di nomignoli considerabili carini mentre la faceva godere, e non era un'abitudine consueta, di solito al club era brusco e un po' scontroso mentre dava ordini... non si sarebbe mai sognato di chiamare le sue sottomesse, neanche quelle più frequenti, piccola, bambi o principessa.

Ma Diana era così piccolina e sotto certi punti di vista innocente che gli veniva spontaneo coccolarla in quel modo.
A detta sua era vergine e, dannazione, quella parola lo colpì come uno schiaffo in faccia.

Mi hai incatenato il cuore (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora