Capitolo 32- "Tigre"

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WENDY

Ci siamo amati da incoscienti,
stasera è per la vita ma domani conoscenti.
-Izi

Mi svegliai sudata, un corpo caldo vicino a me si mosse.
Merda, merda, merda.

Sbirciai sotto le lenzuola.
Ovviamente ero nuda, e anche lui.

Sapevo benissimo che stavamo facendo la sera prima. Mi aveva trovata in giardino e offerto un po' di liquore...dopo il quinto bicchierino siamo finiti in camera mia.
Come? non lo ricordavo
Ma era stato bello.

E ora come devo comportarmi?
Cazzo! Eve! ci ha visti ieri sera! che devo dirle?

Avevo avuto più di una storia da una notte e via... ma questa volta...

Comunque mi alzai dal letto, infilandomi direttamente in doccia per darmi una sciacquata.
Sentivo addosso ancora le sue mani; il che, sembrava risvegliare la mia intimità.

Quando tornai in camera, Yuri era sveglio, sul mio letto.
I capelli rasati stavano crescendo, formando già un piccolo ciuffo sulla fronte.
Ma quanto veloce gli crescono i capelli?

Era appoggiato con un gomito sul materasso e aveva accesso una sigaretta.
Mi misi seduta vicino a lui, studiandogli i tatuaggi sparsi sul corpo.
«Passa» dissi allungando l'indice e il medio in una "V"

Senza buongiorno o altre smancerie.
Una volta uscito da camera mia, doveva sparire, fare come se non fosse successo niente.
Dubito che non fosse della stessa opinione.

Mi guardò sconvolto, come se gli avessi chiesto la luna.
«Fumi?» disse con gli occhi sgranati.
La luce del sole rendeva miele quel colore nocciola.
«Sei stupido? ho fumato anche ieri in giardino» dissi incintandolo a passarmi quella sigaretta.
Me la passò e diedi qualche tiro.

«Davanti alle tue amiche non lo fai» constatò.
«No» dissi senza guardarlo, portandomi la sigaretta alle labbra.
«Perché?» mi chiese scrutandomi.
«Non dobbiamo raccontarci i nostri segreti più profondi solo perché ieri abbiamo scopato» dissi indifferente.
«Va bene, va bene Tigre, era per fare conversazione» disse alzando le spalle.

«Ah, sei in grado di fare conversazione senza sparare stronzate?»
«Ti sorprenderesti di quante cose sono in grado di fare» disse malizioso.
Nella mia intimità sentii una fitta.
Merda, no, non di nuovo.

Spensi la sigaretta nel portacenere e mi alzai, lasciandomi scivolare l'asciugamano addosso.
Vidi dallo specchio gli occhi di Yuri piantati sui miei glutei.

«Vuoi una foto?» chiesi
«Non mi serve, è tutto qui» rispose picchiettandosi l'indice sulla fronte.
«uh, avrai un cervello enorme per ricordarti tutti i culi che vedi»
«Tengo solo quelli per cui vale la pena»

«Tipo?» lo provocai.
«Tipo quello della timidina nella stanza affianco» disse ridendo.
Mi abbassai per raccogliere l'asciugamano per terra e glielo lanciai addosso, ridendo tra me e me.
Lui se lo levò dalla faccia con un gesto veloce.

«Che c'è? sei gelosa? ti sei già affezionata?» mi chiese divertito.
«Chi? di te? quando uscirai da questa stanza per me non esisterai più, non immagini nemmeno quante volte l'ho fatto» dissi infilandomi la maglietta.

Senza che me ne accorgessi Yuri balzò dal letto, arrivandomi a mezzo centimetro dalla faccia.
«Non lo so, e non voglio immaginarlo, ma da adesso in poi, non lo farai più» disse serio.
Sentii l'odore di tabacco e bagnoschiuma arrivarmi alle narici.

Solcito: La luce nelle tenebre Where stories live. Discover now