Capitolo 16 - the monsters are back

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EVELYN

Mi dici vedrai, non è successo niente
è solo una paranoia, di essere triste ancora no,
non ne ho voglia, ma la tua vita felice
giuro proprio m'annoia.
Zoda.

Quando entrai mi rivolsero entrambi lo sguardo, neanche loro si aspettavano la mia presenza.

«Evelyn, ciao, già sei tornata?» disse mamma con un ampio sorriso, la salutai dandole un bacio sulla guancia.

«Sì...ma uscirò presto» dissi senza entusiasmo, rivolsi il mio sguardo a Josh.
Il ciuffo castano era tirato e laccato indietro.
Mi guardava sorpreso.

«Ciao Josh» dissi guardandolo di sfuggita.
«Evelyn, non mi aspettavo che ci fossi anche tu» «Questa è casa mia, al massimo io non mi aspettavo che tu stessi qui» dissi quasi ringhiando.

Josh accigliò lo sguardo e mamma si mise in mezzo. «Ragazzi, un po' di ciambellone? Evelyn per favore, stai solo cinque minuti» mi disse dolcemente.

Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sulla sedia vicino al tavolo, portandomi un ginocchio al petto.
Quello, oltre ad essere una posizione comoda, era il mio modo per dire che non volevo parlare, né tantomeno stare lì, ma per mamma avrei fatto un sforzo.

«Evelyn, sei cresciuta» disse sorridendomi.
Sentii lo stomaco in subbuglio, non sapevo nemmeno io se volevo di più prenderlo a pugni o scappare via il prima possibile.
«Già» risposi secca.

«Adesso Josh lavora nel bar con un suo amico, pensa di prendere anche economia al college» disse mamma posandoci il ciambellone davanti.
Guardai Josh, che aveva uno sguardo fiero.
Finto.
Da finto.

«Era ora» dissi
«E tu invece Evelvn? Che fai nella vita?»
«Studio psicologia, sono al secondo anno, sai, io non ho avuto nessun aiuto a differenza tua, ho lavorato e mi sono pagata il college da sola» dissi indifferente.
Josh fece una smorfia di superiorità e mamma mi
ammonì con lo sguardo.

Ma come faceva non accorgersene? Era proprio vero che l'amore per un figlio ti rendeva cieco.
Ma io no, ci vedevo benissimo.

«Dai Evelyn, Josh sta provando a..» fece per dire mamma posando la mano sulla spalla di Josh.
Che mi guardava con aria di sfida.
«che c'è Josh? Hai finito i soldi? Te li sei giocati tutti? Ora sei qui per chiederli a mamma? Sappi che spero che fallirai, esattamente come Giorge»

«Evelyn! Non mettere i mezzo tuo padre!» riprese parola mamma.

Non me ne curai e continuai:
«Non ti meriti niente, e chi pensi di prendere in giro con quella faccia? Forse abbindoli mamma, ma me no» dissi alzandomi e risalendo in camera mia.

Mi innervosiva la voce, averlo intorno, sapere come prendeva per il culo.
E mi innervosiva ancora di più il fatto che mamma prendesse le sue difese.
Ma non le davo la colpa.
La colpa era di Josh.

Scrissi a Lily dicendole che sarei stata a casa sua tra un' ora.
Chiamammo Wendy ma lei doveva dare il penultimo esame; così, controvoglia rimase a casa a studiare.

Mi feci un lungo bagno, cercando di non pensare a Josh al piano di sotto.
Mi sistemai e misi una felpa al volo con un paio di leggings.
Feci un lungo respiro prima di aprire la porta della cameretta e scendere al piano inferiore.

Solcito: La luce nelle tenebre Where stories live. Discover now