Capitolo 12- the banter that binds

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EVELYN

Ti prego parliamo di te,
che se parlo di me,
mi manca il respiro.
-Calcutta

Stavolta c'era Daniel davanti con Simon.
Cris ci avrebbe raggiunti direttamente al pub.
«ragazze, da me stasera?» chiesi.
«sì va bene, ma domani devo passare a casa a prendere i libri» disse Lily.
«anche io, passeremo prima di andare al college» continuò Wendy.

«come vanno gli studi? Avete quasi finito il secondo no?»
La voce di Daniel interruppe la nostra conversazione.
Ci guardammo per un attimo sorprese di quella domanda.
«sì, ci mancano due esami, a Wendy tre» dissi.
Wendy mi fece una smorfia e soffocai una risatina.

«li daremo tra qualche giorno, e dopodiché...», allargò le braccia. «arriviamo Tenerife!» disse entusiasta.
Simon la guardò dallo specchietto retrovisore, mi sembrò di vederlo con un sopracciglio inarcato.

Daniel si girò verso di noi.
«andate a Tenerife? Bello! E quanto state?» chiese.
Aveva già fatto tre domande, mi sorpresi.

«Una settimana poi vediamo se...» Wendy non finì di parlare che Daniel prese parola:
«sapete, ho i miei nonni che sono originari di lì, infatti dovrei avere nelle vene un seme spagnolo, effettivamente la mia azienda è nata...» Continuò a parlare e noi sgranammo gli occhi.

Stavolta stavamo dicendo: -Dio mio, ma davvero parla così tanto?- Soffocammo una risatina tutte e tre e annuimmo fingendo di ascoltarlo.

Arrivammo al pub per fortuna poco dopo. Cris ci aspettava già all'ingresso.
Lily gli si avvicinò rigirandosi una ciocca del caschetto moro intorno all'indice.

Wendy e io ci scambiammo un'occhiata divertita.
«entriamo?» disse e seguimmo Wendy all'ingresso.

Il posto era carino, piccolo e accogliente, ci andavamo sempre quando non avevamo voglia di andare a ballare e vestirci bene, quel posto era diventato un po' una seconda casa.

Aveva divanetti comodi posti intorno ai tavoli.
Le luci soffuse, e la mia parte preferita: una biblioteca a parete, dove il proprietario, sotto mio modesto consiglio, aveva organizzato un "prendi un libro e lasciane uno".

Ero entusiasta a vedere come quell'iniziativa funzionasse e Gregory -il proprietario- mi aveva più volte proposto di occuparmi della parte estetica del locale.
Non lo feci, credevo di non essere in grado, ma quell'inverno io e le mie amiche accettammo il posto come bariste lì.

«allora, cocktail?» chiese Daniel guardando tutti.
Wendy accettò, io e Lily rifiutammo.
Non volevo bere quella sera e decisi di prendere un analcolico fruttato.

Mentre Simon provava a parlare con Wendy di vacanze insieme mi persi a vedere quali nuovi libri avevano lasciato nella biblioteca.

«ti piace leggere?» Mi sorpresi, di nuovo, per la domanda posta da Daniel.
«sì, mi piace» dissi senza continuare, aspettando che prendesse il sopravvento con qualche suo discorso.
«che genere?» mi chiese subito dopo.

Quella sera mi stava sorprendendo e pensai che forse lo avevo giudicato troppo velocemente.

«mi piace Freud, oltre a studiare psicologia sono anche interessata ai libi fuori dal college» dissi
«Ad esempio?»
«per lo più romanzi storici, saggi sulla filosofia, scienze e arti» dissi ripercorrendo nella mente la biblioteca che avevo in camera.

«bello! C'è una mostra di arte moderna al centro questo fine settimana, mio padre è l'organizzatore, ti va di andarci?»

Non sapevo cosa pensare, ma mi faceva piacere conoscerlo un pochino meglio.
Mi convinsi che effettivamente lo avevo giudicato troppo velocemente.

Solcito: La luce nelle tenebre Onde histórias criam vida. Descubra agora