Capitolo 8: run away for me?

696 24 11
                                    

EVELYN

Ma se resto in silenzio,
tu vieni a cercarmi dentro il mio caos.
-@adessoscrivo

«Rispiegami tutto per filo e per segno» disse Wendy con le gambe incrociate sul letto e gli avambracci sulle ginocchia.
Mi ascoltava attentamente e vicino a lei, Lily.

«Mi ha detto che dovevo bere per farmi passare la sbornia,  così l'ho fatto. Siamo andati a fare benzina, e poco prima di arrivare mi sembra di essermi addormentata, nel tragitto credevo anche di avere le allucinazioni»  dissi per la quinta volta.
Stavamo cercando di mettere insieme i pezzi di quella notte.

«Io non ci credo, è malato Evelyn, devi denunciarlo subito!» disse Lily con gli occhi sgranati.
Wendy prese parola: «Aspetta andiamo con calma, sei andata in macchina con lui a mezzanotte e mezza, sei arrivata al benzinaio mettiamo che ci hai messo mezz'ora, e hai perso i sensi, poi abbiamo uno stacco di più o meno un'ora, in cui Ryan ti ha presa e portata a casa sua.
Quando mi ha chiamata eravate in macchina, ed erano le due. Sei arrivata a casa sua alle tre e sei rimasta lì, giusto?»
Annuii, anche se non ricordavo niente in realtà di quelle ore.

«Perfetto, quello che è successo è che noi siamo rimasti nel parcheggio dell'Eclipse quando Carter era già partito, subito dopo di voi è uscita sfrecciando una macchina nera, doveva essere una BMW e immagino fosse Ryan, quando io mi sono messa in macchina per seguirti, la posizione si era già interrotta»

«Quindi Ryan mi ha seguita da quando io e Carter siamo usciti dal parcheggio?» dissi pensierosa.

«Esatto, non so come sapesse che eri in pericolo, né tantomeno perché ti abbia seguito, ma possiamo definirlo un miracolo che c'era» disse Wendy.

«Forse sì, o forse no» commentai soprappensiero.
Wendy si accigliò. «Che intendi?»
«Beh tu ti fideresti di qualcuno che ti ha portata a casa sua mentre eri sotto GHB? Che non si sa come e perché ti ha seguito»
Wendy incurvò le labbra verso il basso e alzò in mento, in un tacito -beh sì, effettivamente-

«In tutto ciò Carter è sparito?» chiese Lily.
Wendy annuii. «Più o meno, ho provato a chiamarlo, per insultarlo in verità, ma non ha riposto, non posta niente sui social da due giorni, ci tocca vedere se lo becchiamo al college domani» disse Wendy.

Le ascoltavo attentamente.
«Devo andare a denunciarlo» affermai convinta.
«Assolutamente, andiamo» disse Lily alzandosi dal letto e iniziando a cercare le chiavi della macchina nella stanza.

«Non adesso Lily, ci andremo domani dopo le lezioni, ho bisogno di riposare e capire bene cosa sia successo»
Mi guardarono poco convinte, ma non dissero niente.

Ritornai a casa quel pomeriggio, dopo aver salutato mamma mi sbracai sul letto. A lei non avevo detto quello che era successo, riponeva tanta fiducia in Carter, esattamente come me fino alla sera prima, e non volevo farla preoccupare, me la sarei cavata da sola.

Presi i libri che dovevo studiare per l'esame di fisiologia, ma continuavo a distrarmi, a pensare a Ryan, al perché mi avesse seguita, e perché avesse cambiato umore all'improvviso.

Cercai il suo numero in rubrica ma non lo trovai, un tempo lo avevo.

Eravamo stati insieme da piccoli, dalle elementari alla terza media.
Avevamo fatto tutte le scuole insieme per stare vicini.

E sebbene fosse un amore adolescenziale, crescevamo noi, come i nostri problemi. Lui non mi parlava di lui, ed io di me, facevamo finta che tutto quello che succedeva a casa sparisse quando ci vedevamo.

Solcito: La luce nelle tenebre Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt