"Era un sole, un piccolo sole, e quando rideva splendeva. Faceva luce nel buio, prendeva per mano i miei mostri. Dio, quella risata squarciava ogni piccola tenebra dentro di me" -Ryan.
Quanti modi esistono di affrontare il dolore?
Quanti, giorni pa...
Il ragazzo mi superò e posò i bicchieri sulla cucina. «Ti ho portato la colazione, devi mangiare e rimetterti in forze.» Mentre riempiva un bicchiere d'acqua lo guardai meglio.
Il ragazzo scorbutico della fila per il cocktail. Ma che diavolo...? Ero sotto shock e non mi ero accorta che nel frattempo mi ero attaccata con la schiena al muro dietro di me.
«Evelyn, non ti faccio niente, ho chiamato le tue amiche stamattina, tra un pò arrivano e ti riportano a casa, ma ora mangia per favore» disse, facendo scivolare il mio telefono sulla superficie in marmo della cucina.
Guardai prima il telefono poi lui. Lo aveva rubato?
«No, non l'ho rubato, stamattina te l'ho messo in carica, e scusami, ho sbirciato nel tuo telefono per prendere il numero di Wendy, l'ho chiamata, arriveranno tra un' oretta» disse come se mi avesse letto nel pensiero. Un oretta? Ma quanto eravamo distanti dalla città?
Mi avvicinai alla penisola e presi il mio telefono con aria furtiva. Andai subito nella chat con Wendy.
Notai che la posizione in tempo reale che le avevo mandato la sera prima si era interrotta. Mi chiesi quando e anche perché.
Avevo dei messaggi non letti:
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E altri messaggi di minacce di morte se non avessi risposto. Stessi messaggi li trovai nella chat con Lily. Un ultimo messaggio da Wendy, alle tre e mezza:
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Ero a casa sua? O mio Dio. Quindi avevo ragione...lui è... Ma salvata da cosa? Digitai un messaggio.
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