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Nayeon uscì di corsa, poco le importò del cocchiere che la invitava a salire o dei genitori che le urlavano di tornare indietro. Aveva con sé la figlia, sua figlia, loro figlia. Correva come se non ci fosse un domani e tutti la guardavano e pensavano che fosse impazzita dopo il viaggio tra gli "indigeni". La piccola piangeva e Nayeon cercava di rassicurarla cantandole qualche canzone mentre correva veloce come il vento verso una meta precisa. Lì si fermo. Lì, davanti a quella porta di quella casa in cui fecero l'amore, lì dove entrambe negavano la realtà, lì dove c'era un altro uomo che amava con tutto se stesso Jeongyeon, o forse no. Senza neanche riprendere fiato, bussò e subito la domestica aprì.

-Buonasera, c'è Jeongyeon?

-Oh? È uscita poco fa. Non è forse venuta da voi?

Nayeon aggrottò le sopracciglia. -No... Non l'ho vista.

-Che strano... Il signor Richard è soprappensiero, sapete. La signora è uscita per venire da voi, poi è rientrata ed è uscita di nuovo. Il signore è andata a cercarla.

-Grazie per l'informazione.

Dove si trovava Jeongyeon? Nayeon ricordava che amava passare le giornate sulla panchina davanti al Tamigi, probabilmente era lì a scrivere uno dei suoi pensieri. Decise di tentare la sorte ed andare in quel luogo, proprio quel luogo in cui finalmente le era tornato il sorriso dopo tanto tempo senza vedersi, proprio quel luogo in cui si dissero con un gioco di sguardi che non volevano sposarsi. La ragazza corse sempre più velocemente giungendo fino alla strada principale lungo il Tamigi e fu lì che lo vide. Richard era piegato su se stesso ed era come paralizzato.

-Richard.

Il ragazzo alzò lo sguardo. Era lei, portava una bambina.

-Avrebbe tanto voluto vederla... Perché non le avete fatto vedere la bambina, Nayeon?- domandò il ragazzo quasi senza vita.

-Non me l'ha domandato. Se fosse venuta—

-Se fosse venuta cosa!? Se solo voi foste venuta!- Il ragazzo si alzò. -Se solo tu fossi venuta in tempo! O se non foste mai apparsa nella sua vita... Che senso ha apparire per poi sparire? Pensate che potete essere l'unica a decidere cosa fare? Perché non avete tenuto conto dei suoi sentimenti? Perché non l'avete lasciata a me, che l'amo davvero?

-Richard, dov'è Jeongyeon?

-Guardate che mi ha scritto!- Le porse la lettera. Richard era furioso e il motivo doveva essere scritto là dentro. -L'ho trovata sul letto.

Caro Richard,
vi ringrazio per essermi stata accanto e per avermi scelta come vostra sposa. Mi dispiace per essere stata un'ingrata ed essere sparita improvvisamente. Mi dispiace di non essere riuscita a darvi un figlio. Il motivo della mia sparizione è che ero innamorata di qualcun altro. No, non di un altro uomo. Io amavo una donna, e la amo tuttora. Ma è davvero sbagliato amare una donna? Me lo sono chiesta diverse volte. Forse non era sbagliato amare una donna, ma amare quella donna. Quella donna che era mia sorella, poi mia cugina, eppure continuavo ad amarla nonostante tutto. Ed ora eccomi qua, tornata da voi come se foste solo un rimpiazzo. Che persona orribile che sono stata. Voi non meritate questo. Non cercatemi. Sarà inutile. Le acque del Tamigi mi avranno già portata nel Mare del Nord a quest'ora. Prendetevi cura di voi stesso e siate gentile con vostra nipote, che avrei tanto voluto veder crescere, o almeno vedere una volta. Vi guarderò dall'alto,
Jeongyeon.

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