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-Quindi è deciso... Vi sposerete.- disse Jeongyeon sull'orlo del suo letto guardandosi i piedi.

-Anche voi.- disse Nayeon.

In quelle parole era come se mancasse qualcosa. Era come se avessero tanto da ridire ma anche nulla.

-E non ci vedremo più tanto spesso.

-Non dite così.- disse Nayeon voltandosi verso di lei. -Ci vedremo ogni domenica.

-Eppure per me non sarà abbastanza.

Nayeon sospirò. -Mancano meno di trenta giorni al mio matrimonio e ancora non mi sembra reale. Edward sembra amarmi tanto ma... Io non lo amo.

-Non sposatelo.

Nayeon sorrise. -Fate lo stesso con Richard.

Jeongyeon abbassò lo sguardo. -Non possiamo.

-La signora Morris sarà qui a breve. Vuole che andiamo insieme a comperare il mio vestito di nozze. Volete venire?

-Non so se riuscirei a guardarvi in un abito di nozze.- ammise Jeongyeon.

Jeongyeon era strana. Lo era sempre stata ma da qualche mese a quella parte era diventata più strana. Forse era solo più affettuosa del solito e questo la rendeva diversa. Eppure, nonostante la sua stranezza, i suoi commenti su quanto fosse bella, i suoi insulti nei confronti di Edward e delle loro nozze, Nayeon non si sentiva a disagio. Anzi, Nayeon si sentiva felice.

-Vi prego, venite.- le domandò Nayeon.

Come poteva resistere a quello sguardo così dolce e supplichevole? A quelle ciglia che sbattevano lentamente? A quegli zigomi che si alzavano insieme alle sue labbra carnose? Era normale pensarlo?

-Nayeon, è normale non riuscire a smettere di pensare ad una persona che non è il mio promesso sposo?

-A chi vi state riferendo?

-Rispondete alla mia domanda.

-Non siamo noi a decidere chi sposare, dunque è normale, ma non dovrebbe accadere.- Jeongyeon annuì. -Chi è l'uomo a cui pensate?

-È... Io...

Qualcuno bussò e Jeongyeon si sentì sollevata.

-Siete stata salvata ma dopo voglio saperlo.- sussurrò Nayeon. -Entrate.

Mina aprì la porta. -La signora Sana e la signora Morris vi stanno aspettando.

-Veniamo.- Nayeon si voltò verso Jeongyeon. -Verrete, vero?

Jeongyeon sorrise ed annuì. Le due ragazze uscirono dalla stanza e si recarono giù. Fuori le stavano già aspettando le due signore, le quali stavano scambiando qualche parola.

-Buongiorno signora Morris.- salutò Nayeon facendo una riverenza.

-Buongiorno.- salutò anche Jeongyeon.

-Buongiorno signorine. Sono così emozionata. Ho sempre sognato di avere una figlia con la quale scegliere l'abito di nozze e finalmente posso farlo.

Nayeon sorrise.

-Jimin, rechiamoci in città.- disse Sana mentre le due ragazze salivano sulla carrozza.

-Signorina Jeongyeon, voi quando vi sposerete?- domandò la signora Morris.

-In inverno, signora.

-Sono felice che vi sposerete con Richard, è un vero gentiluomo. Ho avuto il piacere di conoscere la sua famiglia a qualche incontro.

-È davvero una piacevole compagnia.- disse Jeongyeon sinceramente.

Nayeon guardò sua sorella, la quale si trovava di fronte a lei, con un certo fastidio. Le aveva sempre detto di non amare Richard, eppure sembrava che la sua compagnia non le dispiacesse.

-Dovremo scegliere anche un abito per voi, Jeongyeon.- disse Sana.

-Ora è il momento di Nayeon. Ci sarà tempo per me.

La signora Morris sorrise. Le piaceva molto Jeongyeon e quasi avrebbe preferito lei come nuora ma doveva riconoscere che anche Nayeon era molto bella e ben educata. Peccato che non avesse un altro figlio. Rimasero in silenzio fin quando Jimin non si fermò davanti ad un negozio di abiti. Il ragazzo aiutò le donne a scendere e poi si allontanò.

-Buongiorno signora Morris, per cosa vi posso aiutare?

-Oggi sono venuta a scegliere l'abito per mia nuora.

La donna sorrise. -Ho saputo che vostro figlio si sposerà. Chi è vostra nuora?

-È lei.- disse poggiando le mani sulle spalle di Nayeon. -Voglio che sembri una principessa.

-E lo sarà. Ne faremo uno su misura. Come lo vorreste?

-Mi piacerebbe un abito con una grossa gonna.

-E una scollatura importante.- intervenne la signora Morris. -Sono convinta che a mio figlio piacerà.- Rise.

Jeongyeon strinse i pugni. -Nayeon, se voi non volete—

-No, ormai sto per sposarmi, sono grande abbastanza. Mi piacerebbe avere la gonna ricamata in pizzo.

-Avete altre richieste?

-Delle maniche a sbuffo.

-Anche io e le mie figlie vorremmo farci confezionare degli abiti. Momo e Jihyo verranno in un secondo momento.

-Che abito desiderate?

-Jeongyeon, voi che abito volete?

-Un abito...

-Nero.- disse Nayeon. Ricordava di averle promesso quattro anni prima di comprarle quell'abito.

-Nayeon, l'abito nero si indossa alle veglie funebri.- la rimproverò la madre.

Bene. In parte quel matrimonio sarebbe stato il funerale di Jeongyeon, solo che lei ancora non lo sapeva. Ignorava tutto ciò. Non ne aveva la minima idea.

-Un abito rosa. Le starà d'incanto.

Nayeon guardò sua sorella mentre le due donne sceglievano i loro abiti. C'erano così tante cose che volevano dirsi e lo capivano dai loro sguardi ma non sapevano esattamente che dire. Cos'altro potevano dire oltre al fatto che non volevano sposarsi?

-Cosa mi dite delle scarpe?- domandò Sana. -Servono delle bellissime scarpe.

-Ho pensato a tutto io. Dovremmo anche farle un trucco impeccabile. Lasciate che me ne occupi io.

Sana sorrise. -Come volete.

-Amo Nayeon come se fosse mia figlia e l'accoglierò nella mia casa a braccia aperte.

-Nayeon è fortunata ad avervi come suocera. Jeongyeon, invece, non ha una suocera.

Era abituata a non avere nessuno. Non aveva madre né padre. Non aveva sorelle. Non aveva amici. L'unica cosa che aveva stava per perderla. Il suo cuore si stava sgretolando man mano che la signora del negozio aggiungeva dettagli all'abito da sposa che stava realizzando. Ogni dettaglio era come una pugnalata nel cuore di Jeongyeon. Patroclo e Achille: cugini, legati da un'amicizia profonda, amanti. Amanti dello stesso sesso. L'Iliade aveva portato Jeongyeon a credere che il suo non fosse semplice affetto, non fosse pura ammirazione. Ma come poteva confessarlo a Nayeon? Non aveva mai visto una donna con una donna. Non aveva mai visto un uomo con un uomo. Forse... Non era considerato normale. Inoltre, Nayeon doveva sposare un uomo alla sua altezza e loro due erano sorellastre.

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