O13

52 6 5
                                    

La notte prima delle nozze era arrivata e Jeongyeon era così scontrosa che persino Jihyo aveva deciso di lasciarla stare. Jeongyeon si trovava stesa nel suo letto mentre sua sorella guardava la luna.

-Jeongyeon...

-Mh.

La ragazza aveva le lacrime agli occhi. -Io... Non voglio sposarmi.

Jeongyeon sospirò. -Lo so. Ma non siete stata forse voi a dirmi che dobbiamo? Che è un nostro dovere? Che dobbiamo avere figli?

-Sì ma... Io non...

-Prima o poi imparerete ad amare Edward. Mi sembra che andiate già d'accordo. È una piacevole compagnia. È bello, ricco, ama leggere, ama parlare, vi fa complimenti... È... È perfetto per voi.

-Lo pensate davvero?- domandò Nayeon girandosi verso di lei.

La luce della luna le illuminava le lacrime che parevano di cristallo. Jeongyeon odiava quella visione ma allo stesso tempo la amava perché Nayeon sembrava una bambola di porcellana, così bella, delicata e elegante.

-Voi non lo pensate?

-E voi con Richard? Mi sembra che vi divertiate molto quando fa le sue battute di cattivo gusto.

-Almeno Richard ride. Non è un pezzo di legno noioso come Edward.

Jeongyeon si sedette sul letto guardando Nayeon accigliata.

-Almeno Edward sa costruire una frase composta da soggetto, predicato e complemento.

-Almeno Richard dice cose sensate quando parla.

Nayeon sospirò. -Ho l'impressione che stiamo usando i nostri promessi sposi per metterci in competizione tra noi. Come siamo arrivate a tanto?- domandò sedendosi sul suo letto.

Le due erano una di fronte all'altra.

-Non lo so...

-Andiamo a dormire. Domani... Domani devo sposarmi.

-Ed io... Devo vedervi sposarvi.

-Già...- Nayeon si stese sul suo letto e chiuse gli occhi. -Allora buonanotte.

Perché si sentiva vuota? Perché sentiva come se volesse che Jeongyeon le dicesse di non sposarsi? Avrebbe cambiato qualcosa la sua opinione? Perché avevano usato due uomini di cui a nessuna delle due importava solo per competere tra loro? Su cosa stavano davvero competendo? Sui loro compagni di vita? Sul loro successo? No, era ben altro. Era qualcosa che non potevano immaginare. Non perché fossero stupide, ma perché era proibito pensarlo.

Si trovavano entrambe nei loro letti ma nessuna delle due dormiva. Avevano entrambe gli occhi aperti e osservavano il soffitto. Nessuna delle due poteva dormire per via delle imminenti nozze.

-Nayeon...- La ragazza nominata si sentì rabbrividire sentendo la voce rauca di Jeongyeon. -Io... Non voglio che vi sposate.

L'aveva detto. Era quello che Nayeon sapeva che Jeongyeon le voleva dire. Era quello che Nayeon si voleva sentire dire per qualche motivazione. Per conforto? Per sostegno? Non lo capiva. Sapeva solo che voleva sentirselo dire. Come non capiva perché pensasse spesso alla sorella, soprattutto in compagnia di Edward, ma non ne poteva fare a meno. Come non capiva perché si sentisse il cuore battere a mille quando Jeongyeon la guardava ma sperava sempre che i suoi occhi gentili ed innocenti cadessero su di lei. Come erano arrivate a tanto? Forse era meglio che si sposasse. In questo modo avrebbe dimenticato Jeongyeon e quegli strani sentimenti malati che le aveva trasmesso.

Nayeon rimase in silenzio. Non rispose a Jeongyeon perché sapeva di dover dimenticarla. Sapeva che se avesse risposto avrebbe rinunciato a tutto. Aveva paura della risposta di Jeongyeon. Non perché pensava che l'avrebbe giudicata. Aveva paura che Jeongyeon dicesse qualcosa che le facesse crescere quella malattia che si stava facendo strada nel suo cuore.

🖤

Era l'alba, Mina correva di qua e di là, Jihyo si guardava allo specchio consapevole che la prossima sarebbe stata lei, Sana urlava emozionata e Tzuyu doveva sopportare tutto lo stress in quella casa. Quasi avrebbe preferito andare alla cerimonia e aspettare per ore da solo che rimanere lì. In quella confusione Jeongyeon era seduta nel suo letto e stava osservando Nayeon di schiena senza nulla addosso mentre stava provando ad indossare il corpetto. Jeongyeon restava lì, come immobile, come se ormai nulla avesse un senso.

-Non fatelo più difficile di quanto già non lo sia.- disse Nayeon guardandola dallo specchio. -E smettetela di guardarmi... Non... Non è normale per... Per una sorella.

-E per una donna, vero?- Jeongyeon voleva togliersi quel dubbio.

Nayeon rivolse nuovamente il suo sguardo sul suo riflesso allo specchio per sistemarsi il corpetto che aveva appena indossato. -Le donne e gli uomini sono stati creati per procreare.

-La Bibbia non dice nulla su—

-Jeongyeon, non dite cose strane. Non voglio neanche sapere cosa stavate per dire ma questo certamente non coinvolge me. Coinvolge solo ed esclusivamente voi. È un vostro problema. È una vostra malattia.

-Malattia?- domandò Jeongyeon.

-Momo, Jihyo e Minhyuk avevano ragione: una come voi avrebbe portato solo male. Sono felice che mi stia allontanando da voi. Oltre alla peste, avete anche... Non voglio neanche pensare a come definire questa malattia mentale.

Le parole di Nayeon erano state così taglienti che Jeongyeon non riuscì a dire nulla. Rimase lì a guardare a terra. Nayeon non voleva farlo, ma si era vista costretta. Doveva allontanarla prima di cadere in quella malattia. Eppure, Jeongyeon non le aveva mai detto nulla, non aveva mai fatto nulla per farle capire cosa provasse, ma Nayeon lo aveva capito per qualche strano motivo. Nayeon stava provando lo stesso senza essere stata spronata. Com'era possibile? Era come se fossero vissute in due parti del mondo diverse si sarebbero trovate comunque in quella situazione. Era come se fosse il loro destino. Nayeon malediva il giorno in cui suo padre l'aveva portata a casa. Inizialmente era solo la sua adorata sorella, una compagna di giochi e di letture, ma poi si era trasformata in ben altro e forse... Forse quella malata era lei perché era stata lei la prima a sentire qualcosa di forte per quella ragazza gentile e innocente dal bel sorriso sempre maltrattata da tutti.

Scandal|2YEON|ITWhere stories live. Discover now