O21

50 7 7
                                    

Jeongyeon si trovava in camera sua. Aveva appena posato il libro che le aveva dato Nayeon sulla specchiera e si stava rimuovendo gli orecchini, quando qualcosa catturò la sua attenzione. "Diario segreto di un Coniglio". Quello non era un libro, era il diario segreto di Nayeon. Ricordava come Jeongyeon soleva prenderla in giro quando erano piccole. Mise una mano sulla copertina rigida e la percosse con l'indice. Decise di aprirlo perché ci doveva essere un motivo per cui gliel'aveva dato.

"Se avete aperto questo diario è perché probabilmente state cercando qualcosa su di voi. Non rischierei mai di scrivere quello che provo per voi ma se volete sapere cosa avrei scritto, presentatevi questa domenica al porto al tramonto. Non fate domande. Non vediamoci prima di allora.

-la vostra amata Nayeon."

Non amata sorella, amata Nayeon. Nayeon faceva sul serio. Ma cosa avrebbe dovuto fare Jeongyeon? Abbandonare le persone che le avevano dato una casa? Decise di mettere il diario nel cassetto e pensarci più tardi.

🖤

-Signor Im, signora Im, che piacevole sorpresa!- esclamò Richard.

-Buongiorno caro. Jeongyeon dove si trova?- gli domandò Sana.

-In camera nostra. Venite, accomodatevi.

Nel frattempo, la domestica andò a chiamare Jeongyeon. La ragazza non si aspettava una visita dei suoi genitori e sperava che non avessero scoperto nulla. Scese giù e salutò i due con una reverenza.

-Jeongyeon, accomodatevi. Richard, vi dispiace lasciarci soli?- domandò Tzuyu.

-Certamente, signor Im.- Il ragazzo si alzò ed uscì.

Jeongyeon si sedette di fronte ai due. Tzuyu stava stringendo la mano a Sana e da lì la ragazza capì che non si trattava di una visita casuale.

-Jeongyeon, siamo qui per rivelarti qualcosa. Noi... Conosciamo l'identità di tua madre.

Jeongyeon sgranò gli occhi. -Mia... Mia madre?

Sana annuì. -Sì, Jeongyeon. Vostra madre è la mia povera sorella Roseanne. È morta anni fa.

-Vostra sorella... La donna del mio vestito di nozze?

-Esattamente.- disse Sana stringendo ancora di più la mano del marito.

-Non potevamo dirvelo. Eravate troppo piccola. Sarebbe stata una sorpresa troppo grande. Stavano accadendo troppe cose nella vostra vita. Ora siete una donna sposata.

-Io e... Io e Nayeon dunque siamo cugine?- domandò impallidendo Jeongyeon.

-Sarete sempre sorelle. Non cambierà nulla.- disse Tzuyu.

Già, nulla. Stavano per scappare insieme per vivere il loro amore impossibile ed improvvisamente era diventato anche più impossibile. Quella era la punizione divina per aver solo pensato ad andare al porto quella domenica. Che si era messa in testa? Erano cugine. Non poteva.

-Grazie per avermi informata.- disse Jeongyeon. -Perché... Non sono cresciuta con lei?

Sana e Tzuyu si guardarono. -Lei... Era sposata e ti ha avuta con un altro uomo.

-Capisco. Dunque ha preferito abbandonarmi perché è così che funziona: quello che dicono le persone è più importante delle persone stesse.

-Jeongyeon, non mancate di rispetto a vostra madre.- disse Tzuyu.

-Perdonatemi. Non era mia intenzione.

-Siete solo sorpresa. Lo comprendiamo.- le disse Sana sorridendole.

🖤

Nayeon era riuscita ad andare al porto dicendo a Edward che sarebbe andata da Jeongyeon. Jimin l'aveva accompagnata e aveva giurato di non dire nulla, essendo stata Nayeon l'unica gentile con lui. Il sole era ormai tramontato e la nave stava per partire. Il vento freddo le muoveva i capelli e Nayeon guardava in ogni direzione ma di Jeongyeon non vi era traccia.

-Signorina, dobbiamo partire.- le disse il capitano.

Nayeon sospirò. -Mio marito non si è presentato. Deve essergli accaduto qualcosa. Grazie per aver atteso, capitano.

-Non c'è problema. Arrivederci.

-Jimin, andiamo a casa.

Nayeon era triste e delusa. Perché Jeongyeon aveva preferito la sua vita a lei? Aveva avuto paura? Eppure era stata lei la prima a mettere in mostra i suoi sentimenti. La ragazza era furiosa e giurò di non parlare più a sua sorella. Sì, perché quella era solo sua sorella. A Jeongyeon non importava davvero di Nayeon. L'aveva solo usata perché era malata e le aveva trasmesso la sua malattia. Quello era accaduto. Da quel giorno Nayeon sarebbe cambiata.

🖤

-Cara, perché continuate a guardare il sole tramontare?- le domandò Richard.

-Sarà già lontana?- si domandò Jeongyeon.

-Chi?

-La stella del fuoco. Mi domando se in questo periodo dell'anno sia lontana dalla terra.

-Non ho studiato astronomia abbastanza per rispondervi.- disse Richard ridendo. -Siete così pensierosa quest'oggi. Si tratta della rivelazione che vi hanno fatto?

-Devo ancora riprendermi.

-Vostra sorella, mi correggo, vostra cugina lo sa già?

Jeongyeon scosse il capo. -Non nominatelo davanti a lei. Voglio essere io stessa a dirglielo.

Almeno avrebbe avuto una scusa per vederla un'ultima volta. La ragazza si alzò e andò fuori. Si mise sulla carrozza e fu portata immediatamente a casa Morris. Lì fu Irene ad aprire.

-La signora Morris è appena tornata. Ha dimenticato qualcosa?

-Sono venuta a dirle una cosa di estrema importanza che non sono riuscita a dirle in questi giorni.

-La signora Morris mi ha chiesto di non farvi entrare.

-Lo capisco ma per me è importante che lo sappia.

-Posso dirglielo io.

Jeongyeon sospirò. -Allora ditele che sua cugina è passata ed ha l'estrema urgenza di parlarle.

-Glielo comunicherò. Buonasera.

Irene chiuse la porta ed andò in camera dei signori Morris. Bussò e Nayeon andò ad aprire.

-Irene, ditemi.

-È venuta la signora Johnson. Mi ha detto di comunicarvi che vostra cugina è passata e ha l'estrema urgenza di parlarvi.

-Cugina? Io non ho cugine.

-Non so. L'unica alla porta era lei e nella carrozza non mi sembrava vi fosse qualcuno.

-Grazie, Irene.

Quando la domestica se ne andò, Nayeon cominciò a pensare a cosa si riferisse. Aveva inventato una scusa solo per vederla? Povera illusa. Nayeon non l'avrebbe perdonata.

Scandal|2YEON|ITWhere stories live. Discover now