-Proporrei un brindisi per Jeongyeon e Richard.- disse Tzuyu alzando il proprio calice.
Tutti sorridenti come bambole di porcellana alzarono i propri bicchieri. Jeongyeon non faceva altro che guardare suo marito e fingersi innamorata. Cercava di evitare di incontrare lo sguardo di Nayeon o non ce l'avrebbe fatta a resistere e sarebbe scoppiata a piangere.
-Nayeon, non state esagerando?- le domandò Momo.
-Chi siete voi per dirmi che fare?- domandò Nayeon bevendo dal suo calice. -Propongo un altro brindisi!- esclamò.
-Nayeon... Vostra sorella ha ragione. Fermatevi, vi prego.- le disse Edward.
-Mia sorella si è sposata. Dobbiamo festeggiare!- esclamò Nayeon. -Un brindisi a Jeongyeon! Vi auguro tanti figli maschi sani e belli come voi!
-Edward, portatela via.- gli disse Tzuyu.
-Ma padre...
-Nayeon, avete bevuto troppo. Non so che vi sia preso, non lo avevate mai fatto prima.
-Voglio solo festeggiare mia sorella.
-La state mettendo in imbarazzo davanti a tutti.- le disse severamente il padre.
-Che cose... Davvero siete imparentata con quella?- domandò una zia di Richard a Jeongyeon.
-La signora Morris non è sempre così. Deve essere successo qualcosa.- disse Richard.
-È scandaloso!- esclamò l'altra zia.
-Jeongyeon...- Nayeon la chiamò. La ragazza fu costretta a voltarsi e guardarla negli occhi. Nayeon aveva le lacrime che minacciavano di uscire. -Voi... Vi vergognate di me?
Il modo in cui l'aveva detto aveva distrutto ancora di più il cuore di Jeongyeon e non pensava che fosse possibile.
-No, certo che no. Non potrei mai. Voi siete la ragione per cui io sono tanto acculturata e ben educata. Siete stata voi ad insegnarmi il bon ton. Siete stata voi a credere sempre in me, quando nessuno lo faceva. Non potrei mai essere imbarazzata da voi.
Edward mise una mano sulla spalla di sua moglie. -Nayeon, andiamo a casa. Congratulazioni Richard e Jeongyeon. Vi auguro il meglio.
-No! Io voglio rimanere con Jeongyeon! Jeongyeon, ditelo che mi volete qui!
Jeongyeon si guardò attorno. Vide la faccia delusa di Tzuyu, quella scandalizzata dei parenti di Richard, quella preoccupata di Sana e quella arrabbiata di Edward.
-Nayeon, andatevene.
La ragazza si sentì il mondo caderle addosso. Jeongyeon, l'amore della sua vita, la stava mandando via. -Perché... Jeongyeon? Non mi volete?
Jeongyeon l'abbracciò. -Voglio evitare che vi rendiate più ridicola. Mi ringrazierete.- le sussurrò.
Nayeon, avendo bevuto molto, non capì. Pensava che Jeongyeon l'avesse seriamente cacciata. Delusa ed imbarazzata, si voltò verso Edward. -Andiamo.
-Perdonatemi.- disse Edward mettendo una mano dietro le spalle di Nayeon e conducendola verso la loro carrozza.
Tzuyu guardò sua figlia camminare via. C'era qualcosa di strano in lei e cominciò a fare due più due, arrivando ad una conclusione.
🖤
Era da ormai una settimana che Nayeon non usciva. Era troppo imbarazzata per come aveva agito durante il matrimonio.
-Signora Morris, c'è vostra sorella.- disse Irene.
-Momo?- domandò Nayeon. -Jihyo?
-No, vostra sorella Jeongyeon.
-Non fatela entrare.
-Come desiderate.
Irene tornò alla porta. -Mi dispiace ma la signora Morris non è in casa.
Jeongyeon sospirò. -Perché mi ignorate, Nayeon? Non dovreste essere voi a venire da me per congratularvi delle mie nozze? O magari per chiedere scusa a me e Richard?
-Chiedere scusa a Richard? Giammai. Lui dovrebbe chiedermi scusa per avermi rubato...- Sospese le parole a mezz'aria. In casa c'erano sia Irene che Edward, doveva stare zitta.
Jeongyeon superò Irene ed entrò in casa Morris, andando verso la sala da tè, dove trovò Nayeon seduta sul divano.
-Irene, potreste lasciarci sole?- domandò Jeongyeon.
-Certo, signora Johnson. Ancora congratulazioni per il vostro matrimonio.
Jeongyeon le sorrise gentilmente. -Grazie.- Irene uscì e chiuse la porta. Jeongyeon si sedette accanto a Nayeon e le prese le mani. -Guardatemi.- Nayeon alzò lo sguardo ancora imbarazzata per quello che era accaduto. -Io e Richard... Lo abbiamo fatto.- Nayeon allontanò le sue mani ma Jeongyeon le riprese. -Ed io... Non facevo altro che pensare a voi.- sussurrò. -Pensavo a come avrei voluto che ogni centimetro del mio corpo fosse tracciato da voi. Volevo che fossero le vostre belle labbra rosse alla ciliegia a poggiarsi sulle mie. Volevo che— Si sentì la porta aprirsi e Jeongyeon si fermò di botto.
-Jeongyeon, come state?- domandò Edward. Guardò poi le mani della ragazza strette a quelle di sua moglie. -Cosa succede? Nayeon si sente poco bene?
-Jeongyeon mi stava controllando le pulsazioni. Ha anche delle conoscenze di medicina.- disse Nayeon allontanando le sue mani da quelle di Jeongyeon.
-Nayeon, vostro padre è qui.
-Nostro padre?- domandò Jeongyeon confusa quanto Nayeon.
-Nayeon, Jeongyeon, che piacevole sorpresa. Come vi state trovando nella nuova casa?
-Molto bene, padre.
-Vi lascio soli.- disse Edward.
-Credo di dover andare anch'io.- disse Jeongyeon. -È stato un piacere rivedervi. Arrivederci padre.
-Arrivederci Jeongyeon. Tornate a casa, non fate stare in pena vostro marito.
Quando Jeongyeon fu fuori, Tzuyu si sedette di fronte a sua figlia e la osservò. -Perché vi siete comportata in quel modo al matrimonio.
Nayeon abbassò lo sguardo. -Io... Non lo so.
-Non vi siete mai comportata così. Non avete mai bevuto. C'è forse qualcosa che non va nel vostro matrimonio?
-No, non è così.
-Allora penso di aver capito.- Era troppo calmo per aver capito davvero. Pensò Nayeon. -Si tratta di quell'uomo, vero?
-Uomo?
-Quello di cui mi parlaste il giorno delle nozze. Nayeon, voglio che siate onesta con me.
-Non è esattamente così...
-Lo avete visto ancora?
-No. L'ho solo pensato.
-Non dovreste pensare ad un altro. Avete vostro marito!
-Padre...
-Anche vostra sorella mi ha parlato di un uomo.
Nayeon fu sorpresa. -Davvero? Che vi ha detto?
-Le vostre stesse identiche parole. Nayeon... È lo stesso uomo? Vi ha ingannate entrambe?
-Non so... Io...
-Voi e vostra sorella state lontane da altri uomini. Non fate errori.
YOU ARE READING
Scandal|2YEON|IT
FanfictionIl signor Im portò la bambina lontana da quel posto. Jeongyeon era praticamente cresciuta in quell'orfanotrofio e, mentre gli altri bambini venivano adottati, lei rimaneva lì perché nessuno voleva una bambina tanto esile. Le sue braccia non sarebber...