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-"Jeongyeon, sono giorni che non parliamo più."- cominciò a leggere Richard. -"Mi ero dispiaciuta che non vi foste sentita bene e non poteste essere al mio matrimonio- anche se vi siete presentata alla fine- ma, credetemi, non mi fa più male del fatto che non eravate voi all'altare con me."- Il ragazzo inarcò un sopracciglio e così pure Minhyuk. -"Non fraintendetemi, sono solo malata e così lo siete voi. È qualcosa da cui dobbiamo uscire e sposare Edward è l'unica soluzione per me. Eppure, quando mi bacia non faccio altro che pensare alle vostre labbra pallide. Quando mi tocca vorrei che fossero le vostre mani morbide e setose." Cosa... Cosa...

-Date a me!- disse con rabbia Minhyuk strappandogli la lettera di mano. -"Perdonatemi per questa lettera ma forse l'unico modo per farvi riapparire nella mia vita dopo le mie nozze è dirvi quello che vi volete sentir dire. Vi voglio bene,

-la vostra amata Nayeon Morris."

-Non è normale. Perché vorrebbe sentire le sue labbra.... E le mani... E... E...

-Tacete!- urlò Minhyuk. -O volete sentire anche voi le mie mani su di voi? Io però sarò meno delicato.

-Non capisco...

-Neanche io... Insomma... Non credo che... Eppure si definisce malata, e così Jeongyeon. Non... Non è normale. Vostra moglie deve aver infettato mia sorella.

-Cosa dite!?

-Non avete letto che ha scritto!? Queste cose si fanno solo tra uomo e donna.

-Chi ve lo dice che è stata Jeongyeon ad infettare Nayeon e non viceversa? O magari sono entrambe malate dato che vengono dalla stessa famiglia. Magari anche voi lo siete.

Minhyuk gli diede uno schiaffo sulla guancia. -Non osate! Io amo le donne e soltanto le donne! Che schifo. Gli uomini mi danno ribrezzo.

-Anche alle vostre sorelle, a quanto pare. Non dovevo sposare Jeongyeon. Cosa ho fatto!?

-Tacete! Cos'altro c'è là?

Richard guardò l'altra lettera che aveva in mano. -"Cara Nayeon, non avevo mai avuto né padre né madre né parenti. Avevo sempre vissuto in un orfanotrofio e vedevo bambini andare e venire, mentre io rimanevo lì. Quando vostro padre mi portò nella vostra casa avevo un barlume di speranza ma è stato subito demolito. Eppure, voi siete sempre stata gentile con me. Non mi spiego il perché. Mi dite che mi volete bene, che amate passare il vostro tempo con me. Anch'io amo passare il mio tempo con voi. Amo leggere libri fino a tardi. Amo dormire con voi nel letto accanto al mio. Amo svegliarmi e vedere voi come prima cosa al mattino." State ascoltando, Minhyuk?

-Sto ascoltando.- disse il ragazzo seriamente.

-"Siete così bella, Nayeon. Chiunque vi sposerà sarà fortunato. Eppure, io vorrei che non vi sposaste e rimaneste con me. Vorrei continuare a vedere la vostra faccia illuminata dal sole, il vostro sorriso che illumina le mie giornate, ascoltare le vostre dolci parole che sono l'unica ragione per cui continuo a restare qua.—"

-Quindi rimaneva solo per Nayeon?- domandò Minhyuk. -Questa lettera non significa nulla.

-Sommatela a quelle di prima. "Provo per voi un bene immenso, che va ben oltre a quello provato per la mia amica dell'orfanotrofio e a quello che provo per nostro padre o per nostra madre o per Mina. Nayeon, voi avete letto molto e sicuramente conoscete il corpo umano più di me. Come si chiama questa cosa che sento? Amicizia? Eppure sento che non sia amicizia. Ma come posso dirlo? Non ho mai avuto amici, solo una volta, e non era così forte.

-La vostra amata Jeongyeon." Cosa ne pensate, Minhyuk?

-Penso che dobbiamo far sparire queste lettere. Dobbiamo bruciarle.

-Ma siete pazzo!?- domandò Richard.

-A mia madre verrà un tocco e mio padre... Non so nemmeno come reagirà. Le andrà a cercare, le punirà, le picchierà... Così Edward con Nayeon.

-Così io con entrambe.- disse Richard. -Come ha potuto farmi questo? Non mi ama e non mi ha detto del demonio che è in lei. Come avete potuto farmi questo!? Ditemi, Minhyuk, la malattia è contagiosa?

-State zitto.- Minhyuk gli strappò la lettera di mano e mise entrambe nel diario di Nayeon. -Non fiatatene con anima viva o sarò costretto a farvi del male.

Minhyuk gli lanciò un'ultima occhiataccia e se ne andò.

🖤

Nayeon e Jeongyeon si trovavano nello stretto letto della cabina e si stavano scambiando qualche bacio, quando lo stomaco della più piccola brontolò. Nayeon si staccò e la guardò negli occhi.

-Non avete mangiato proprio ieri.

-Mi basta nutrirmi dei vostri baci. Preferisco stare con voi e dimenticare il mondo reale.

-Ora finitela con queste sciocchezze. Dovete mangiare. Fatelo per me.

-La verità è che anche voi avete fame.

-Chi? Io?- domandò Nayeon fingendo di essere colpita da quell'accusa. -Andiamo al ristorante?

-D'accordo, andiamo.

Jeongyeon si alzò e allungò la sua mano per far alzare Nayeon. Le due ragazze si vestirono velocemente e poi uscirono dalla cabina. Andarono verso la porta che collegava il corridoio e il ristorante e si ritrovarono immersi tra tanta gente seduta ai tavoli.

-Buongiorno, possiamo accomodarci?- domandò Jeongyeon ad una signorina.

-Certo, sedetevi pure lì.- disse indicando un tavolo.

Le due ragazze si accomodarono e guardarono il pezzo di carta davanti a loro per vedere cosa avrebbero mangiato.

-La signorina era carina.- cominciò Nayeon.

-Nayeon, non incominciate.

-Era bella, non è vostra cugina...

-Ora sono io a chiedervi di non ricordarmi cosa siamo.

-Quindi non mi sostituireste nonostante tutto?

-Nayeon, ho rinunciato a tutto, abbiamo rinunciato a tutto. Ne vale la pena ed io non vi lascerei mai andare.- le sussurrò, in modo da non far sentire agli altri.

-Signorina, buongiorno.

Nayeon si girò a destra e vide Frank. Jeongyeon roteò gli occhi. Probabilmente era quello il ragazzo che l'aveva accompagnata in camera il giorno prima.

-Buongiorno mister Frank, come state?

-Bene, vi ringrazio. È questa la vostra amica?

-Sì. Lei è Im Jeongyeon.

-Piacere di conoscervi, sono Frank Mclean.- disse Frank.

-Piacere di conoscervi.

-Vi lascio godere il pasto. Arrivederci.

-Arrivederci.

Jeongyeon neanche lo salutò.

-Avete un nuovo amico.

-Esatto, amico.

-Anche noi abbiamo iniziato come amiche.

-Com'era? Nayeon, non cominciate? Vi state comportando allo stesso modo.

-Sì ma... Non mi piace quel Frank.

-Come volete. Ma non dovete preoccuparvi. È solo un uomo gentile.

-Esatto. Nessun uomo è gentile se non sta cercando qualcosa.

Ricordate la famosa lettera che il professore interruppe? Ecco la continuazione

I miei richyuk🥺

Partirò per sei giorni per la famosa gita dell'ultimo anno, per questo non aggiornerò in questo periodo

Scandal|2YEON|ITOnde histórias criam vida. Descubra agora