-Home sweet home!- esclamò Frank guardando l'orizzonte.
La terra era così vicina e Nayeon e Jeongyeon cominciarono a realizzare che era tutto vero. Erano due donne, due ragazze di sedici anni, non sposate, che condividevano un amore clandestino e avrebbero vissuto insieme. Chissà cosa sarebbe accaduto...
-Il nostro inizio è sempre più vicino.- sussurrò Jeongyeon a Nayeon, entrambe tenendo gli occhi fissi sul porto che ormai sembrava così reale, perché lo era.
-Andate a prendere le vostre valigie, ormai è questione di poco.- disse Frank.
Jeongyeon annuì. -Andiamo?- Le tese la mano.
Nayeon sorrise e l'afferrò. -Andiamo.
Scesero giù ed andarono alla loro cabina. Presero le due valigie- erano simili a delle ventiquattrore- e salirono nuovamente per vedere la nave approdare nel porto di Columbia, in quella che venti anni dopo sarebbe diventata la Carolina del Sud.
-Signorine, siamo arrivate a destinazione. È stato un piacere condividere il viaggio con voi.- disse loro Frank. -Potete dirigervi da quella parte per scendere. Spero che abbiate un buon soggiorno qui in America.
-Vi ringrazio, mister Frank.- disse Nayeon.
-Mi mancherete. Signorina Nayeon, siete proprio sicura di avere un uomo?- le domandò Frank.
-Ne è sicura. È mio fratello.- disse Jeongyeon aggrottando le sopracciglia.
-Ma voi non siete sua sorella?- domandò confuso Carmine.
-Quello che intendeva dire è che è così gentile con noi che per Jeongyeon sembra un fratello.- spiegò Nayeon sorridendo.
Carmine era troppo concentrato su quel bel sorriso per capire qualcosa ma annuì. -Allora è un addio. Spero che ci rincontreremo. Addio picciotta.- Frank gli diede uno schiaffo sulla nuca e Nayeon ridacchiò. -Addio signorina Nayeon, addio signorina Jeongyeon.
-Addio, Carmine.- salutò Jeongyeon.
-Addio mister Carmine.
Le due ragazze si diressero verso la passerella che era stata messa per far scendere i passeggeri e abbandonarono per sempre la nave. Era una strana sensazione sentire la terra ferma sotto i piedi dopo diversi giorni su una nave.
-Non riesco a camminare bene. Credo di avere un giramento di testa.- disse Nayeon tenendosela.
-Nayeon, state bene?- domandò allarmata Jeongyeon.
-Sì... Andiamo. Dobbiamo cercare una casa.
-Ce la fate? Possiamo fermarci e—
-No, ce la faccio. Se non dovessi farcela, ve lo dirò.
-Vi prego, fermiamoci un attimo. Potrebbe peggiorare. C'è una panchina laggiù. Sedetevi.- Jeongyeon cominciò a camminare verso essa e si girò sempre dietro per vedere se Nayeon la stesse seguendo. -Buongiorno signore, la mia amica si può accomodare? Non si sente bene.- domandò Jeongyeon ad un uomo.
-Certamente. Cosa ha?
-Un forte giramento di testa.
Nayeon si sedette e sorrise per ringraziare l'uomo.
-Siete state sulla nave?
-È così.
-Non preoccupatevi. È normale. Non è abituata alla terra ferma. Dal vostro modo di parlare devo intendere che siete i colonizzatori.
Eppure loro erano scappate dalla Terra colonizzatrice.
-È così, signore.- rispose Jeongyeon.
-Cosa ci fanno due signorine sole a quest'ora della giornata?
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Scandal|2YEON|IT
FanfictionIl signor Im portò la bambina lontana da quel posto. Jeongyeon era praticamente cresciuta in quell'orfanotrofio e, mentre gli altri bambini venivano adottati, lei rimaneva lì perché nessuno voleva una bambina tanto esile. Le sue braccia non sarebber...