Nella mia vita non ero mai stato a riposo. Non sapevo neanche cosa volesse dire.

«Lo farà,» intervenne Brandon, notando la mia espressione contrariata, «la ringrazio, dottore.»

«Tra un paio di giorni potrai tornare a casa.»

Quando rimanemmo ancora una volta io e Brandon, lui si sedette sulla poltrona rivolta verso il mio letto e si passò le mani sul volto.

«Meredith sta arrivando.»

«Cosa?»

Perchè diavolo stava facendo venire qui lei?

«Volevi dei vestiti o sbaglio? Non ti lascio qui da solo. Ho mandato lei a prenderli a casa tua.»

«Si ma lei non sa niente di--»

«Lo sa, Hayden,» mi bloccò, l'espressione cupa, «tutti lo sanno.»

«Tutti sanno cosa?» strinsi i denti.

«Non so cosa ricordi ma hanno arrestato Steven e Albert. I federali ti hanno portato qui in modo anonimo e nessuno ha sospettato che tu fossi nella villa, ma ieri quella stronza di tua madre è stata fotografata mentre andava a trovare Steven in carcere, e ha dichiarato ai paparazzi che era preoccupata per te, perchè anche tu eri con loro e non sei tornato a casa.»

Chiusi gli occhi, rilasciando aria dal naso. I federali mi avevano promesso che qualsiasi cosa fosse successa a me dentro la villa, non sarebbe mai stata divulgata ai media. Lei aveva appena rovinato tutto. 

«Molti si chiedono perchè tu non sia dentro con loro...»

Me lo sarei chiesto anche io, se fossi stato al posto loro. E probabilmente me lo meritavo pure.

«Cos'altro dicono?» domandai, aprendo gli occhi e fissando la mia gamba.

«I federali stanno tenendo tutto piuttosto silenzioso ma le notizie parlano comunque di organizzazione criminale,» sospirò, «in fondo non è impossibile fare due più due.»

No, non era impossibile.

«Hanno- hanno chiamato i nonni.»

I miei occhi saettarono su di lui. Una fitta al petto mi fece stringere i pugni.

«Cosa gli hai detto?»

«La verità.»

La verità era quella bastarda che ti faceva perdere le persone quando eri nel torto marcio.

«Non ce l'hanno con te, Hayden. Sanno che non avresti mai fatto niente di tutto questo se non fosse per i tuoi genitori.»

Non cambiava il fatto che fossi in mezzo anche io.

«Makayla,» cambiai argomento, «voglio chiamarla.»

Dovevo chiamarla. Era da due giorni che non aveva notizie da me. E se io fossi stato al suo posto, avrei dato fuoco a qualsiasi cosa.

Brandon mi fissò con incertezza ma poi tirò fuori il suo telefono e me lo lasciò.

«Vado giù ad aspettare Meredith.» disse mentre andava verso la porta.

Notai che il registro chiamate fosse per lo più con il suo nome. Sbuffai, però, a come l'avesse salvata: Dolcezza.

Feci partire la chiamata e attesi con ansia che rispondesse. Era martedì pomeriggio e doveva aver già finito le lezioni. Cristo, gli allenamenti. Dovevo chiedere a Brandon se avesse avvisato la scuola.

«EhiBrandon...» rispose poco dopo, «novità

Il suono della sua voce apprensiva ma delicata mi colpì come una freccia nello stomaco.

It's a ClichéWhere stories live. Discover now