Capitolo 43 - Parte 1

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«Aspe-

«A dopo!»

Mia madre aveva accettato--dopo qualche secondo di sclero e diverse parolacce perchè avrebbe dovuto aumentare la quantità del cibo, si era calmata e aveva accettato.

Ero nuovamente corsa in bagno per terminare di asciugarmi i capelli e poi ero rimasta per almeno mezz'ora davanti al mio armadio a capire cosa indossare. Era scontato che mettessi qualcosa per provocarlo...essendo in famiglia avrebbe dovuto trattenersi e l'idea di vederlo un po' soffrire mi piaceva.

Poi, la mia mente a volte un po' malata, aveva suggerito qualcosa che mai avevo fatto prima d'ora e mai avrei fatto se non fosse stato lui. 

Eccitata della mia decisione, tirai fuori una gonna a scacchi rosa con qualche ripresa del bianco e nero che definivano i quadratini e un maglioncino corto a maniche lunghe anch'esso rosa. Sapevo già che saremmo usciti nel pomeriggio per la nostra tappa ordinaria al parco e avrei messo delle parigine bianche ma per il momento in casa stavo bene anche così. In più la presenza di Hayden mi avrebbe sicuramente scaldata.

In attesa del suo orario di arrivo, scesi in cucina per aiutare ad apparecchiare la tavola. Ovviamente mia madre non mi fece toccare i piatti perchè aveva paura che bruciassi qualcosa. Il giorno del Ringraziamento era l'unica volta che si metteva d'impegno e preparava trecento cose diverse. Con l'aiuto di Dave che era un ottimo aiutante. Era bravo a cucinare. 

«Perchè sei vestita così bene? Per caso abbiamo invitato quel Lucifer?» Sentii dire da mio padre appena entrò in cucina.

«Tesoro, se avessimo invitato Tom Ellis tu non eri qua.» commentò mia madre.

«Fino a prova contraria è con me che hai fatto dieci figli. Non sputare nel piatto dove hai sempre mangiato, tesoro.» 

Io e Dave osservammo nostro padre dare una strizzatina di sedere a nostra madre che ridacchiò in un modo che mi fece venire la nausea.

«Già, si spera rimanga fisso quel numero da adesso. Capito papà?» ribattè Dave, tornando ad impastare qualcosa.

«Ormai sei grande, Dave. Lo sai che è un lavoro di squadra. Dovresti dirlo a lei.» disse lui, dandogli una pacca sulla spalla e poi aprì il frigorifero tirando fuori una birra.

«Se fate altre allusioni sessuali potrei vomitare...» li guardai con un sorriso di plastica.

«Concordo con lei.»

Nostro padre sospirò e indicò mi indicò accigliato, «non ti sei mai vestita bene per il Ringraziamento. Qual è la novità?»

Definire Hayden una novità mi faceva strano ma era esattamente così.

«Ha invitato quel suo amico...Hayden.» rispose distrattamente la mamma.

Lui aggrottò la fronte, «perchè non ne sapevo niente? Quando lo avresti invitato.»

«Prima. Ha dei problemi in famiglia ed è rimasto qui. Era solo e mi dispiaceva.»

Dave mi guardò di sfuggita con un sopracciglio alzato e lo guardai male sussurrando "che vuoi? E' vero."

«Questo spiega perchè è apparecchiato per tredici.» sospirò.

«Sei un grande deduttore, papà.»

«Fai poco la spiritosa, signorina,» lanciò ancora un'occhiata ai miei vestiti e si concentrò sulla gonna, «e come mai il suo arrivo ha deciso di farti indossare quella gonna per le bambole?»

«Ottima domanda, papà.»

Lanciai un'occhiata secca a Dave e poi sbuffai, «copre quello che deve coprire.»

It's a ClichéWhere stories live. Discover now