CAPITOLO 35

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Another day, and I'm somewhere new
I made a promise that I'll come home soon
Bring me back, bring me back to you
5 Seconds Of Summer – Beside You

Kristen prima

8 novembre 2019

Ho imparato a odiare il giorno del mio compleanno come odio poche cose nella mia misera vita. Non è più un giorno felice. Un giorno in cui esprimere un desiderio soffiando le candeline. Sento di essere accorto di cose da desiderare da quando ho espresso quell'ultimo desiderio, nel ormai lontano 2015, che non si è mai realizzato.

Quanto vorrei cancellare per sempre quell'anno dalla mia vita. Ecco forse questo è l'ultimo desiderio che mi è ancora rimasto.

Vorrei ardentemente dimenticare quel maledetto anno.

Insomma, possiamo dire che il giorno del mio compleanno è il giorno che mi ricorda costantemente che non ho avuto scelta, che non sono riuscita ad essere più forte e a vincere. Mi ricorda che sono una perdente che si è fatta strappare via la sua infanzia e anche la sua prima volta. So che tutto è cominciato molto prima di quella data, ma penso che quello sia stato il cosiddetto punto di non ritorno. Quel giorno sono arrivata in un vicolo cieco e ci sono rimasta bloccata.

Dovrei essere contenta che sia passato un altro anno perché più passa il tempo, più quello potrebbe diventare solo un ricordo lontano. Ma la memoria è una bastarda e le cose brutte che ti capitano se le tiene più strette di quelle belle.

Ricordo ogni singola parola, ogni singolo momento di agonia e di sofferenza che Sean mi ha fatto passare. Ricordo il senso di nausea perenne che mi chiudeva lo stomaco. Ricordo i lividi, gli schiaffi, i pizzichi e le torture psicologiche che gli lasciavo infliggermi.

E se anche per un momento provassi a dimenticare, c'è sempre la mia cicatrice che mi riporterebbe con i piedi per terra.

Sono così assorta dai miei tetri pensieri che non mi accorgo che mi sta squillando il telefono. È una videochiamata da parte di Damian. Mi stampo un sorriso abbastanza finto, prima di rispondergli.

«Ehi ehi ehi, quello non è la faccia di una festeggiata», si prende gioco di me, senza neanche darmi il tempo di dirgli 'ciao'.

Mi fermo a contemplarlo per un po'. I pixel del mio pessimo telefono non gli rendono giustizia, eppure Damian non smette mai di essere bello da mozzare il fiato. L'aria americana gli dà quel qualcosa in più che non saprei neanche descrivere. È più affascinante. Mi domando come sia possibile. Probabilmente sarà la lontananza che mi sta giocando qualche brutto scherzo.

Ormai manca poco al suo rientro ed io non vedo l'ora di poterlo riabbracciare.

«Che succede Kris?» chiede subito dopo.

«Non mi piace il giorno del mio compleanno», mi limito a rispondere.

Mi sento così libera con lui. So che non devo fingere, che non servirebbe perché se ne accorgerebbe comunque. Un pesante nodo alla gola non mi permette neanche di ringraziarlo per la sua comprensione e per le sue domande non fatte.

«So io come farti tornare il sorriso – esordisce poco dopo – Avrei voluto mandartelo stasera, ma penso che non ci sia motivo di aspettare ancora.»

Vedo la mia espressione cambiare sullo schermo del cellulare. La curiosità mi divora immediatamente, facendo passare qualsiasi altra emozione in secondo piano.

Seguo le direttive di Damian e accendo il computer. Apro la mia posta elettronica e trovo una sua mail. Passo lo sguardo velocemente dallo schermo del telefono a quello del pc.

AMNESIAWhere stories live. Discover now