CAPITOLO 33

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All of these memories
Crawling underneath your skin,

'Cause you're in pain
But who's to blame?
Khalid – Twenty One

Kristen oggi

Non credo di aver mai aspettato tanto il giorno del mio compleanno. Finalmente avrò un bel po' di risposte da parte dei miei amici. Sarà bello scorgere uno spiraglio di luce in mezzo alla nebbia che affolla la mia mente.

Succederanno tante cose oggi e non so come arriverò a fine giornata, ma adesso mi sento euforica come non mai.

Presenterò anche Edward agli altri, non è stato facile convincerlo ma alla fine ce l'ho fatta. Non avrei mai accettato un no da parte sua. È il mio compleanno e lo voglio accanto a me. Passiamo tanto tempo insieme ultimamente. Dopo ogni seduta andiamo a mangiare qualcosa e parliamo tanto.

Grazie a lui mi sono anche liberata della mia tanto odiata sedia a rotelle, adesso ho un nuovo amico che mi aiuta a camminare: il girello. È meno scomodo, mi dona un senso di autonomia e mi fa ben sperare in una rapida ripresa.

Sto per alzarmi dal letto e andare in cucina quando le mie amiche irrompono nella stanza cantando tanti auguri. Roxanne ha preparato una ciambella per l'occasione e conto le 21 candeline accese una a d'una. Non so come sono arrivata a questo traguardo ma oggi mi sento stranamente in pace con me stessa e non gli do troppa importanza.

Prima che le candeline si consumino, esprimo il desiderio – vorrei che tutto tornasse alla normalità – e poi soffio.

Roxanne e Anastasia mi stringono subito in un abbraccio e mi riempiono le guance di baci. Poi mi porgono due pacchetti diversi.

«Avevo detto niente regali, volevo...»

«E le avrai, promesso», mi precede Ana.

Roxy mi sprona ad aprirli e parto da quello più sottile nel quale trovo un CD di James Arthur. L'album dev'essere nuovo perché non ricordo nessuna canzone di quelle scritte sul retro.

«I CD ormai non si usano più, ma ne hai una collezione intera di sopra e questo ancora ti mancava», mi spiega Ana.

Questa cosa la ricordavo. Mi è sempre piaciuto avere la versione fisica degli album dei miei artisti preferiti. Ricordo che a casa avevo uno stereo dal quale pompavo la musica a tutto volume e ballavo, mentre sistemavo la mia stanza o facevo le pulizie. Stringo il cofanetto al petto e ringrazio le mie amiche prima di passare al prossimo.

Il pacco è un po' più grosso e contiene un diario rilegato in pelle marrone con un'incisione dorata al centro: Don't forget to remember.

Non scordati di ricordare. Le pagine sono ingiallite e scritte fittamente. Ci sono bigliettini incollati e altri sorretti da graffette. Noto anche alcune piccole polaroid e perfino un tovagliolino di un bar con il nome stampato in un angolo. Ricordo di aver avuto un diario simile, ma non di averlo finito. Riporto l'attenzione sulle mie amiche per ottenere maggiori informazioni.

«Scrivevi sempre, Kri», comincia Roxy.

«Ossessivamente – rincara la dose Ana – Qualsiasi cosa ti capitasse che non volevi raccontare o che volevi sfogare, la scrivevi su questi diari. C'erano periodi in cui ti chiudevi per ore nella tua stanza e non ne uscivi finché non ti sentivi finalmente libera da tutti i pensieri.»

«Nel periodo prima dell'incidente, ne hai finiti 4. Avevi costanti pensieri e preoccupazioni di cui non ci hai mai detto molto.»

La vita è davvero strana. Gli album, il telefono pieno di foto, quaderni interi su attimi della mia vita. Inconsciamente è come se avessi già previsto tutto questo. È impossibile, lo so, ma sono davvero perplessa da quello che il destino, o chi per lui ha scelto per me.

AMNESIAWhere stories live. Discover now