CAPITOLO 25

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These bitter dreams, they seem to last
And even though it's in the past

Tom Walker – Wait For You

Kristen oggi

Everybody here is watching you
'Cause you feel like home
You're like a dream come true

Le note di When we were young di Adele si propagano nella stanza e sono tra le braccia del ragazzo misterioso, ondeggiando a ritmo di musica. Mi lascio guidare, mentre mi chiedo sempre chi sia.

«Ancora ti domandi chi sono, non è così?» mi chiede leggendomi nel pensiero.

«Ci conosciamo?» gli chiedo curiosa, cercando di distinguere qualche segno particolare, ma lui non me lo permette.

«Tu continui a sfuggirmi dolce Kris.»

«Perché?»

«C'è sempre qualcosa o qualcuno che mi impedisce di raggiugerti. Scappi sempre via da me.»

«Mi hai mai fatto del male?»

«Potrei averlo fatto.»

«Perché?»

«Non posso dirtelo.»

Mi fa fare un giro su me stessa e mi riprende subito tra le braccia, non permettendomi di cogliere qualche particolare in più. Sento che è muscoloso, più alto di me, adoro il suono della sua voce e il fatto che le mie mani si incastrino perfettamente con le sue.

«A presto Kris.»

It makes me reckless
It was just like a movie
It was just like a song.

Mi sveglio con l'amaro in bocca. Sto impazzendo per colpa di questi sogni senza senso. Mi siedo sul letto e prendo l'agenda che ho sul comodino per aggiungere questa canzone alla lista delle altre che ho sognato. Non sono collegate tra loro in alcun modo. Ma ognuna di esse lascia dentro di me un vuoto e un senso di tristezza immenso. A volte non capisco come sia possibile sognare così lucidamente canzoni che apparentemente neanche conosco. Vorrei davvero riuscire a capire i meccanismi del mio cervello malato.

Mi accomodo sulla mia, ormai inseparabile, sedia rotelle e raggiungo le mie amiche in cucina. Dopo la discussione di ieri con Anastasia, non ho più parlato con nessuno. Quando Edward mi ha riaccompagnata a casa, loro già dormivano. Non appena varco la soglia della cucina, entrambe si precipitano da me.

«Mi dispiace tanto, Kri, davvero. Odio litigare con te», inizia a parlare di corsa Ana.

Vorrei fingermi ancora un po' arrabbiata, ma non potrei mai riuscirci davvero. Dopo tutto quello che hanno fatto per me, che continuano a fare per me, come posso non rivolgergli la parola?

«Dispiace anche a me, Ana. Ieri sono successe tante cose e non sono riuscita a mantenere la calma. È snervante non riconoscere la metà delle persone che hai davanti e non sapere se qualcuno ti sta mentendo o ti sta dicendo la verità.»

Le mie amiche si guardano tra loro prima di riportare lo sguardo su di me. Si abbassano alla mia altezza e mi prendono le mani. Sono visibilmente dispiaciute entrambe ed io mi sento terribilmente in colpa per aver trattato tutti male, soprattutto Anastasia.

«Mi dispiace davvero tanto per quello che ho detto e fatto ieri. Non te lo meritavi. So che mi posso fidare di te e di tutti voi e devo solo avere pazienza.»

In tutta risposta vengo stretta in un abbraccio caloroso che mi dà un po' di pace e speranza che tutto si possa davvero risolvere.

«Dove sei stata fino a tardi ieri?» chiede poi curiosa Roxy.

AMNESIAWhere stories live. Discover now