CAPITOLO 19

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I lost my head

And I'd do it again
Either I've seen the light
Or I'm losing my mind
Ruel – Dazed And Confused

Kristen oggi

La giornata all'università si rivela tranquilla e calma, molto meglio di quanto mi aspettassi. Un sacco di gente mi ha fermato per i corridoi salutandomi con abbracci affettuosi e frasi di circostanza. Erano tutti alquanto entusiasti che fossi di nuovo tra loro, ma non ricordavo un singolo volto o un nome.

«Eri abbastanza conosciuta qui. Diciamo che sei sempre stata un'amica un po' per tutti. Hai aiutato un sacco di persone e ti sono sempre stati tutti molto riconoscenti», mi spiega Meryl, durante la pausa pranzo.

Ho la netta sensazione che tutti mi raccontino solo cose belle sul mio passato, della mia vita prima dell'incidente. Mi fanno sembrare un angelo, una ragazza fantastica, piena di vita, che non ha mai fatto una scelta sbagliata. Dal canto mio, forse un po' mi conosco ancora e non mi sento affatto come mi descrivono. Ho questo perenne senso di vuoto e incostanza dentro di me, che non credo sia dovuto solo all'amnesia ma a qualcosa di più.

«Meryl, tu conosci Damian Evans?» cambio discorso.

Lei si irrigidisce e anche Drew non riesce più a masticare. Ma proprio quando sta per rispondermi arrivano Alisha e Archie che dirottano il discorso sul mio compleanno che si avvicina.

«Allora cosa vuoi fare?» mi chiede Alisha.

Io guardo la sedia a rotelle e poi guardo i miei amici uno per uno. Cosa potrei mai fare se sono costretta a stare su questa dannata cosa? Il sorriso di tutti si spegne leggermente, ma Meryl non demorde: «Potremmo andare al cinema e poi in un ristorante.»

«Voglio andare al Roll's», prendo la palla al balzo.

«Ci sono tanti loc...», prova a dire Drew, ma io lo fulmino con lo sguardo.

«È il mio compleanno. Voglio andare in quel posto e come regalo voglio che rispondiate sinceramente a tutte le domande che vi farò.»

Non si aspettavano una proposta del genere e il silenzio che segue mi fa voltare le spalle per allontanarmi.

«Dove vai Kri?» mi grida Archie.

«Ho bisogno di stare un po' da sola.»

Non mi sembra di chiedere la luna, vorrei solo che mi parlassero, che non cercassero continuamente di proteggermi dal mio passato. Cosa può esserci di tanto brutto da non raccontarmelo? E se fosse un evento traumatico quello che blocca la mia memoria? Ci dev'essere un motivo se io non ricordo nulla da un momento preciso in poi della mia vita. Perché la mia memoria si è bloccata proprio al 2015? Perché la maggior parte delle persone c'erano nella mia vita in quell'anno adesso sono sparite? E se fosse questo il motivo per cui non ricordo nulla?

«Kristen», la voce di un ragazzo mi arriva alle spalle.

Mi giro lentamente e riconosco quello che tutti dicono sia il mio ex fidanzato, Manuel.

«Ciao...ehm... Manuel, giusto?» chiedo titubante.

«Sì, Manuel – fa un riso amaro – Come stai?»

«Meglio, direi.»

La situazione è imbarazzante. Non so cosa dirgli. Ora come ora per me è un estraneo, mentre lui vede la sua ex fidanzata di cui, a detta di Anastasia, è ancora innamorato.

«Ti va se andiamo a prenderci un caffè?» mi propone.

«Ho una lezione tra dieci minuti», provo a rifiutare, mentendo.

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