CAPITOLO 22

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Who you are, and what you do, and where you're coming from

I just thought I could remind you with a simple song
James Arthur (ft. Travis Baker) – You

Kristen oggi

Dopo la visita non ho voglia di tornare a casa; quindi, quando Edward mi propone di cenare insieme, accetto di buon grado. Voglio sapere qualcosa in più di lui. C'è un alone di mistero che avvolge questo ragazzo e io ho bisogno di andare a fondo in tutta questa faccenda. Voglio capire perché mi sembra di conoscerlo, perché mi fido di lui, perché so che mente ma glielo lascio comunque fare, perché ho bisogno della sua presenza.

Tra tutti i posti che ci sono a Londra, Edward mi porta proprio da Roll's. Il posto in cui ci siamo incontrati per la prima volta. Il posto più vicino a Damian, il ragazzo senza volto, ma evito di pensarci, godendomi la presenza del ragazzo reale accanto a me.

Quando entriamo vengo investita da un forte odore di fritto e di carne. Mi perdo per un po' a guardare le cameriere sui pattini e quando una di loro piroetta davanti a me con la sua bellissima gonna ampia, mi sento come a casa. Questo posto mi dà un senso di famigliarità e di sicurezza come pochi posti ci sono riusciti da quando mi sono risvegliata. Agli occhi di chiunque può sembrare un semplice pub a tema anni '50, ma ai miei è qualcosa di unico e meraviglioso.

«Kristen, che bello vederti di nuovo. Ci sei mancata tanto», un signore paffutello si erge davanti a me.

Cerco lo sguardo di Edward, totalmente in difficoltà, lui mi sorride e prende in disparte l'uomo. Quando tornano da me, il più grande si presenta: «Sono Ned, il proprietario.»

Gli stringo la mano e mi presento a mia volta, anche se so che già mi conosce. Ci scorta ad un tavolo e giuro di aver visto gli occhi dell'uomo luccicare, quando dice: «Il tuo solito posto.»

Devo aver passato davvero tanto tempo qui dentro, se il proprietario mi guarda in quel modo tanto affettuoso e dolce. Non ricordo neppure lui, chiaramente, ma provo un enorme tristezza nel vederlo allontanarsi a capo chino.

«Ned è un sentimentale. Un gigante buono. L'ho sentito spesso parlare di te. Per un momento mi è quasi sembrato di conoscerti per tutto quello che mi ha raccontato.»

Quella rivelazione, mi lascia di stucco. Edward sapeva di me ancora prima di conoscermi. I nostri destini si sono incrociati prima che io e lui ci vedessimo per la prima volta. Qualcosa non torna, però, se Edward sapeva già del mio incidente perché farmi tutte quelle domande?

Non ho il tempo di trovare una risposta concreta perché la mia attenzione viene rapita da un braccialetto stretto intorno al suo polso sinistro. Leggo a malapena l'iscrizione e quando sto per afferrargli il braccio per leggerla, lui si ritrae. Rimango con la mano sospesa a mezz'aria e lo guardo di traverso.

«Hai qualcosa da nascondere, Edward?» gli domando senza troppi giri di parole.

Lui scuote la testa e sorride. Prende la mia mano ancora interposta tra noi e ne bacia il dorso. Il tocco delle sue labbra sulla mia pelle mi provoca un tremore. Sono davvero morbide.

«Ci sono tante cose che non sai di me, Kris.»

Mi guarda con quelle pozze verdi e penetranti. È troppo sicuro di sé, di ogni cosa che fa, che dice. A volte credo sia un extraterrestre, mandato su questo pianeta solo per farmi impazzire.

Cosa si cela dietro quel bel faccino?

«Potresti provare a dirmene qualcuna, considerando che sai praticamente tutto di me.»

AMNESIAWhere stories live. Discover now