Capitolo 37 - Tra due fuochi

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«Allora... visto che ti rifiuti di venire alla Cantina, la Cantina è venuta da te» Rick siede sul mio letto, togliendosi le scarpe. Apre la zip del suo zaino estraendone il portatile e l'hard disk esterno. Il suo santo Graal pieno di film divisi per registi, per anni di distribuzione e per genere cinematografico.

«Oggi, e solo per oggi, puoi scegliere tu. Tutto quello che è qui sopra andrà bene... non azzardarti a nominare Netflix, Hulu, Prime, Disney + o qualsiasi altra piattaforma streaming o ti rispedisco in Italia» mi minaccia, non tanto velatamente, con lo sguardo.

Mi arrendo alle sue volontà; così, dopo una mezz'oretta a spulciare nella lista, trovo l'unico regista che non mi dispiace. È inspiegabile in effetti, visto che non lo conoscevo e non l'avevo mai sentito nominare, ma tutti i film contenuti nella cartella di Yorgos Lanthimos mi ispirano.

Tra il Sacrificio del cervo sacro, Dogtooth e The Lobster, alla fine opto per l'ultimo.

«Non male come scelta, non è un capolavoro, ma ha il suo perché» Rick, dopo aver nominato un milione di pellicole e aver tentato invano di propormi un film bielorusso sulla Seconda guerra mondiale, accetta di buon grado la mia proposta di guardare il film del regista greco.

«Vuoi un tarallo? Oddio, aspetta... ma in Spagna esistono i taralli? Cioè tu sai cosa sono?» gli domando trattenendo a stento le risate. In effetti non ho la più pallida idea se si tratti di un cibo solo italiano o anche estero. 

Io, memore delle mie vacanze al mare in Puglia da quando ero bambina, ne mangerei una busta intera in pochi minuti.

«Sì, ovviamente so cosa sono... ti ricordo che la Spagna non è dall'altra parte del globo, siamo neanche a due ore di volo, sono stato anche io in Italia. Ma, tra l'altro, dove cazzo hai comprato, in California» prende la busta dalle mie mani e legge la descrizione sull'etichetta «gli Scaldatelli pugliesi?» fa una faccia strana dopo averne pronunciato il nome.

«Jay mi ha portato un po' di cibo italiano... neanche la mia nausea può impedirmi di mangiare alcune prelibatezze» sorrido, ripensando a quel gesto così semplice eppure così pregno di significato. Sapeva che per farmi mangiare avrebbe dovuto trovare uno stratagemma.

«Jay siempre está un paso por delante» pronuncia stizzito nella sua lingua madre.

Come se io non capissi cosa dice. Non ho mai studiato spagnolo, ma non ci vuole un genio.

«Nessuno sta un passo avanti a nessuno, semplicemente sapendo cosa mi piace, ha cercato di farmi mangiare qualcosa... esattamente come hai fatto tu. Se non la smetti di parlare in spagnolo, altro che The Lobster, ti faccio vedere Paso Adelante».

«Dios mío, ti prego non infliggermi questa pena» si finge disperato. Se lo meriterebbe davvero certe volte di essere sottoposto a estenuanti visioni di serie tv di dubbio gusto.

Decido di non proseguire oltre la nostra conversazione e di avviare play visto che, considerato l'orario, abbiamo soltanto qualche ora prima che Kate si catapulti di nuovo nella camera impedendoci con la sua parlantina di vedere anche soltanto un video su Youtube.

Il film dura poco meno di due ore. 

Finalmente alla millesima pellicola guardata con lui, non mi sono addormentata.

«Allora?» mi domanda appena cominciano a scorrere i titoli di coda. 

La regola del non parlare durante le proiezioni è stata estesa anche alla 806.

«Un modo sicuramente anticonvenzionale di trattare l'amore, che forse negli anni è diventato l'argomento più convenzionale di tutti. Non saprei comunque, non credo di essere mai stata una da grandi parole, lo definirei surrealista, onirico... non so, qualcosa del genere».

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