Capitolo 22 - Nadir

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8 novembre ore 22.03

«Cazzo Jaimie, Matt aveva detto alle nove, siamo in ritardo di un'ora» batto forte il pugno sulla porta della 812.

«Eccomi, sono pronta, stai calma» Mora esce tranquillamente dalla sua camera, come se non mi avesse fatto aspettare per più di trenta minuti sulla soglia.

«Me lo hai detto con poco preavviso, avevo appena messo su la tinta» gioca con un paio di ciocche dei suoi capelli, ostentando la sua nuova chioma: metà verde e metà nera. La Billie Eilish dei poveri, anzi, dei ricchi, considerando che è una Cook.

«Sì, sono stupendi... ma adesso non abbiamo tempo per i complimenti, domani abbiamo lezione e non possiamo fare troppo tardi, intesi?».

Annuisce, sebbene non mi sembri molto convinta.

Non le dirò mai che domani ho un solo corso e che si terrà a mezzogiorno, altrimenti mi costringerà a rimanere alla confraternita chissà fino a che ora. Infatti, malgrado io abbia riposato il pomeriggio, mi sento sempre più stanca a causa delle pillole; ormai so benissimo che questo rappresenta il naturale decorso delle cose: all'inizio ti senti imbattibile, poi però quando il corpo si abitua, tutta l'energia pare risucchiata.

Il mio cellulare vibra e, illuminandosi, fa comparire sullo schermo il nome di Kate.

«Arriviamo» annuncio sicura, sperando che Mora ora sia finalmente pronta ad andare.

«Sbrigatevi cazzo, Mad non è ancora arrivato, Jay non ho idea di che fine abbia fatto, JJ è già ubriaco... la persona più simpatica con la quale passare del tempo è Luke e ho detto tutto, o anzi, se preferite, potrei diventare il quarto membro del trio delle Trix».

Jaimie mi strappa l'iPhone dalle mani «Perché Mad ancora non c'è?!»

«E io cosa ne so, se muovi il culo lo scopr-».

Mora attacca la chiamata e, come se fossi io quella in ritardo, pronuncia «su dai, muoviamoci».

«Improvvisamente sei diventata così veloce» sghignazzo, mentre lei mi afferra per un braccio e mi tira verso le scale.

«E tu come mai hai così tanta voglia di arrivare alla Trojans?» constata con una punta di sarcasmo.

«Perché voglio andare a dormire presto» scrollo le spalle con nonchalance.

«Non è che hai fretta di vedere qualcuno?» si ferma bruscamente dalla sua corsa verso il parcheggio, rischiando di farmi cadere.

«Se ti riferisci a tuo fratello puoi stare certa che stasera è l'ultima persona che vorrei vedere... forse Blake è il primo e lui il secondo. Pensa un po', Luke e Beth sono solo al terzo posto» provo a sdrammatizzare.

«Sarà, chissà perché non ti credo» Jaimie mi rivolge uno sguardo sospettoso, per poi proseguire nella sua corsa sfrenata verso l'auto, intenzionata a scoprire il più in fretta possibile che fine abbia fatto il suo amore segreto. 

 Per quanto quello che è successo con Jay sul momento sia stato quanto di più profondo io abbia provato da tempo, riflettendoci a mente fresca, e soprattutto a ormoni spenti, è stato un grandissimo errore. Non sono pronta per rivivere quelle emozioni perché, per quanto Luke mi abbia calpestata, il mio cuore è ancora suo. É passato troppo poco tempo perché io sia disposta a donarmi a qualcun altro. Jay è una persona magnifica, non ho mai conosciuto nessuno che fosse neanche lontanamente simile a lui, su questo non ho dubbi, ma dal primo giorno in cui ci siamo visti, quello sguardo che ci siamo rivolti, ormai un anno fa, mi ha fatto comprendere quanta sofferenza lui abbia nel cuore. Sebbene lui rappresenti per me una sorta di faro in mezzo alla tempesta, allo stesso tempo pensare alle sue fragilità non può che farmi giungere a una sola conclusione: per quanto il faro svolga una funzione fondamentale per i marinai, è pur vero che "quando qualcuno vede un faro, tende a starne alla larga".

The Art Of Being ArtWhere stories live. Discover now