Supereroe Cattivo

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Pov's Ire
"Andiamo giù dai" Esclama Niccolò dopo mezz'ora dal primo tonfo proveniente dalla cucina e subito io lo guardo con gli occhi lucidi per la paura che mi assale. "Ho sentito il rumore della macchina quindi è andato via" Continua e dai suo occhi leggo un pizzico di freddezza ma anche d'incertezza.

"Perché ti stava cercando?" Chiedo inevitabilmente io. Papà dopo 14 giorni è tornato e ha cercato solo disperatamente Niccolò, di me nessuna traccia se non quando mamma gli ha detto che ero partita con le mie amiche cosa assolutamente non vera.

"Andiamo Irene" Risponde Niccolò e io quasi contro voglia, mi alzo dal pavimento per poi seguirlo e dirigerci insieme verso il piano di sotto ma appena entriamo in cucina, subito pezzi di vetro circondano il nostro percorso e inevitabilmente mi metto una mano sulla bocca. Papà non è mai stato così cattivo e crudo, non l'ha mai fatto...

"Aurora" Richiama Niccolò, vedendola sul divano e subito io mi precipito verso di lei, notando che ha un piccolo taglio sulla guancia.

"Mamma" Sussurro piano io, incredula dei miei stessi occhi. Pezzi di vetro sul pavimento in mille pezzi, Niccolò che si siede accanto a mia mamma è quest'ultima con un taglio sulla guancia scioccata più di noi.

"Va tutto bene ragazzi" Ci rincuora lei ma subito Niccolò scuote la testa mettendosi una mano nei capelli e io mi siede accanto a lei, dalla parte opposta del ragazzo che nega con il capo.

"Sapevo la pericolosità ma non pensavo che arrivasse fino a ciò" Esclama Niccolò e subito io alzo il busto per guardarlo meglio.

"Papà non è pericoloso" Ribatto con la voce tremante e sia mamma che Nicco mi fulminano con lo sguardo.

"Vuoi seriamente negare l'evidenza?" Chiede Niccolò scioccato e io abbasso il capo mentre la mano di mia mamma stringe la mia per regalarmi quella sicurezza in più che manca ad entrambe.

"Ragazzi per favore, non è il momento di litigare" Ci richiama Aurora e subito Niccolò abbassa il capo. "Dovete andare via da qui" Continua e io rimango scioccata sia dalle sue parole che dalla sua forza in questo momento. Cavolo, il suo ex marito non che padre di sua figlia è entrato in casa urlando e tirando atterra e sul muro tutto quello che si trova attorno e lei ora pensa a me e a Niccolò...

"Io devo andare via, Irene rimane" Dice subito il ragazzo alzandosi dal divano guardando mia mamma mentre io mi metto una mano in fronte. In pochi minuti ho ricevuto davvero tantissime notizie e non capisco dove dovrei andare insieme a Niccolò e al suo atteggiamento che porta da quando papà ha fatto irruzione a casa.

"Ormai Fabrizio sa che è partita, rimanere a Roma sarebbe solo che pericoloso" Spiega mamma e io subito la guardo confusa.

"Di che state parlando?" Chiedo inevitabilmente io. "E sono stanca delle mille bugie" Preciso, facendogli capire che non c'è la faccio più con le bugie e che ho bisogno solo ed esclusivamente della verità, della più che sincera verità.

"Irene..." Sussurra Niccolò mettendosi una mano in viso e sedendosi sulla poltrona davanti al divano mentre Aurora lo guarda, come se gli stesse comunicando qualcosa che io non so.

"Va bene" Annuncia mia mamma e Niccolò subito la fulmina con lo sguardo. "Ma devi promettermi che poi seguirai Niccolò in tutto quello che dirà" Continua lei e io sospiro.

"Dipende quale Niccolò" Rispondo io guardando negli occhi il ragazzo e quest'ultimo subito sbuffa per poi alzarsi dalla sedia.

"Irene non stiamo giocando, tuo padre è entrato in casa e ha frantumato tutte le cose che si trovava davanti facendo male a tua mamma" Urla lui, come se mi volesse pugnalare con solo queste parole. "E in più mi vuole fuori dai giochi, non pensi che sia sufficiente per non fare queste battutine su di me?" Chiede ma io sono ferma solo su una frase e tutto il resto non conta, nella mia testa risuonano solo le parole fuori dai giochi

Proteggerti mi viene naturaleWhere stories live. Discover now