Il passato

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Pov's Ire
'Fabrizio sta salendo in camera, fai finta di dormire e comprati mi raccomando ❤️"
Cita il messaggio appena mandato da Niccolò e subito io poso il telefono sul comodino per poi mettermi sotto le coperte, chiudere gli occhi e sorridere come un'ebete a causa di tutte quelle sensazioni che in questo momento circolano nel mio corpo.
Felicità, spensieratezza e amore.
Amore per quel ragazzo che mi ha completamente oscurato il cuore, amore per quel ragazzo che questa notte mi ha fatto completamente sua mentre la luna splendeva nel cielo e amore per quel ragazzo che dovrebbe essere lontano anni luce da me.
È il mio fratellastro, sangue del mio sangue e per quanto questa notte io non ci abbia pensato per colpa dei miei sentimenti, ora è il mio pensiero fisso ma so che Niccolò sa qualcosa di più, l'ho capito dalle sue parole prima che mi baciasse ieri sera.

"Ehi Ire" Sento richiamarmi dalla soglia della porta e io automaticamente chiudo gli occhi fingendo di dormire proprio come mi ha scritto Niccolò, mi sono messa addosso solo una felpa grande che avevo nell'armadio. "Dai svegliati, sono tornato" Esclama proprio papà sedendosi accanto a me sul letto e io, fingendo di essermi appena svegliata, mi stropiccio gli occhi.

"Ehi, ciao papà" Lo saluto io con un piccolo sorriso sul volto, fingendo di non essere dispiaciuta per il suo ritorno.
Avrei preferito svegliarmi con Niccolò al mio fianco e passare la maggior parte del tempo a letto a guardare il soffitto e pronunciare le nostre solite battute o le nostre solite barzellette.

"Mi sei mancata piccola mia" Confessa papà stringendomi forte e subito io mi sciolgo in quest'abbraccio e non posso non pensare a Niccolò.
Come ha fatto papà ad abbandonarlo se con me e così perfetto?

"Anche tu" Sussurro piano io e lui mi lascia un bacio sulla fronte. "Mi brontola un po' lo stomaco, ti dispiace se vado in cucina a fare colazione?" Chiedo io, sperando in qualche modo di rivedere Niccolò senza la presenza di nostro padre.

"Certo, ti accompagno dato che ho lasciato giù le mie valigie" Risponde papà e così io annuisco, alzandomi dal letto per infilare i calzini.

"Allora? Hai avuto tanto da fare con il lavoro a Roma?" Chiedo io curiosa, affiancandolo nel corridoio e poi sulle scale. Mi sono sempre interessata al lavoro di papà, soprattutto perché con tempo ho capito che per lui è proprio una vera passione l'azienda.

"Si amore, ho avuto davvero tanti impegni di lavoro con lo zio" Risponde papà, questa volta entrando in cucina seguito da me ma appena alzo lo sguardo per continuare la conversazione, subito mi fermo come si ferma la conversazione tra Niccolò e Noemi su un presunto piano ma quello che mi colpisce di più, è la ragazza dai capelli scuri davanti al ragazzo che questa notte mi ha baciata con in mano una tazzina di caffè.

"Ah eccoli i due piccioncini" Esclama papà, sorridendo alla vista di suo figlio assieme alla figlia adottiva dei suoi amici ma Niccolò sentendo queste parole subito si mette una mano in viso mentre io cerco di non scoppiare a piangere davanti a tutti.
Sembra come se fossimo tortati indietro, come se Niccolò e Noemi fossero ancora insieme e io fossi solo un inutile tassello in tutta questa storia.

"Non siamo piccioncini" Risponde proprio Noemi ed è la prima volta che sento la sua voce autoritaria verso mio padre e se non si trattasse del negare un'ipotetica relazione con Niccolò, quasi mi darebbe fastidio questo suo tono. "Non siamo nemmeno fidanzati" Continua lei, questa volta guardando papà male mentre gli occhi di Niccolò sono fermi sul mio corpo, anch'esso immobile, come incapace di muoversi solo al pensiero di Niccolò con un'altra ragazza dopo la notte che abbiamo passato assieme.
In fin dei conti, è pur sempre il ragazzo di cui mi sono innamorata...

"Ok scusate, pensavo foste ancora insieme" Si scusa poi mio padre, guardando prima Niccolò e poi Noemi e vedo un velo di fastidio negli occhi del mio fratellastro. "Ire fai colazione con loro, io torno sopra a disfare le valigie" Continua lui, questa volta richiamando la mia l'attenzione e io riesco solo a fare un piccolo movimento con la testa mentre rimaniamo nella grande cucina solo noi ragazzi.
Io inevitabilmente abbasso il capo, mi sento così vulnerabile in questo momento. I miei sentimenti sono spiattellati ovunque sul mio corpo, come se i baci lasciati ieri da Niccolò avessero lasciato un segno indelebile con su scritto 'Qui ti ho baciata'

Proteggerti mi viene naturaleWhere stories live. Discover now