Quel fiore di Maggio

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Inizio Luglio...
Pov's Nic
È la prima estate che passo libero.
Libero dalle urla di quelle suore che stavano diventato ingiustificate nei miei confronti, libero da quelle mura grigie, libero da quell'orfanotrofio che mi ha visto crescere.
Negli anni passati, dato che non avevo ancora compiuto 18 anni, ogni estate la passavo nella sala comune dell'orfanotrofio a giocare con i miei amici o meglio dire, con le persone che condividevano con me quel posto. Solo l'anno passato sono stato solo a sentire musica nella mia stanza mentre guardavo fuori dalla finestra pensando a Noemi e pensando a quando sarebbero tornati a farmi visita i miei Miserabili ma ora le cose sono cambiate, eccome se sono cambiate.
Guardo Gabriele tuffarsi dal bordo piscina seguito da una ragazza dai capelli castani con qualche sfumatura rossa, guardo Valerio, Tiziano e Vapu giocare a palla, guardo Ludovica e Giacomo -conosciuti in precedenza- baciarsi sul bordo con le gambe immerse nell'acqua e infine guardo lei, con i suoi capelli a caschetto biondi che le accarezzano il viso per colpa del vento caldo di luglio che soffia a Roma. Irene si gira di poco verso di me e mi riserva un piccolo sorriso che io subito ricambio steso dal lettino sull'altra sponda della piscina.

"Ehi romanticone" Esclama una voce che conoscono molto bene e io subito alzo gli occhi al cielo.
Ci risiamo...

"Per quanto continuerai a prendermi in giro?" Chiedo io al mio migliore amico, guardandolo con gli occhiali da sole alzati sulla fronte.

"Probabilmente per sempre" Risponde Adriano ridendo e sedendosi sulla sdraio accanto alla mia. "Non è da tutti i giorni sentirsi dire che si è andati a letto con la sorellastra" Continua lui e subito io lo fulmino con il capo lanciandogli anche addosso l'asciugamano della roma.

"La smetti di chiamarla in quel modo? Sai anche la verità, te l'ho rivelata" Gli dico poi io, questa volta sedendomi davanti a lui per guardarlo negli occhi cercando di fargli capire tuta la serietà delle mie parole.
Una settimana fa, quando siamo tornati dalla vacanza, ho passato un pomeriggio intero da solo con Adriano per spiegargli tutto quello che ho scoperto sul conto di Fabrizio e sulla vita passata di Irene e per la maggior parte del tempo, lui mi ha risposto con 'È un film di fantascienza'.

"Però" Ribatte proprio Adriano ma nuovamente io lo fulmino con il capo. "Ehi devo dire una cosa divertente" Continua Adriano con il suo sorrisino persuasivo e io, con uno sguardo assai contrariato, gli intimo di continuare. "Non mi hai mai detto che non ti piace andare a letto con Irene" Spiega Adriano, questa volta abbassando la voce.

"Mica a te fa schifo farlo con Angelica" Gli dico io facendo spallucce, cercando di capire il suo ragionamento nonostante la mia mente vaghi a quei ricordi con Irene mentre il mio corpo viene percorso da brividi.
Da quando siamo tornati a Roma io e Irene non abbiamo mai avuto un momento per stare da soli e per parlare di noi e la situazione ogni giorno che passa si complica.
Ogni volta che il mio corpo sfiora quello di Irene, sento il fuoco accendersi dentro di me e so che è la così detta attrazione fisica ma io sento davvero qualcosa di più, sento il cuore accelerare, come se fosse percorso dai brividi e dai suoi occhi.

"Mi stai ascoltando?" Chiede ad un certo punto Adriano e subito io alzo il capo verso di lui, risvegliandomi da tutti quei pensieri che mi facevano pensare solo a lei, solo a Irene.

"Scusa, ripeti" Mi scuso poi io sospirando, so che Adriano odia quando mi parla e io non lo ascolto perchè sono immerso nei miei pensieri. In fin dei conti lui sta solo cercando di aiutarmi, a modo suo e con le sue battute sulla mia vita sessuale ma almeno lo sa e in realtà è l'unico dei miserabili che sa tutta questa storia tra me e Irene come lo sa, del gruppo della ragazza, solo Angelica.

"Ti stavo dicendo che c'è una bella differenza tra me con Angelica e te con Irene" Inizia a parlare Adriano ma nemmeno il tempo di ribattere che lui continua "Sei completamente cotto Niccolò" Annuncia lui e io subito abbasso il capo, come se volessi non fargli vedere che ha ragione, che Irene è riuscita a prendersi ogni parte di me incidendoci il suo nome sopra.

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