Experience - Einaudi

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[Se volete potete leggere questo capitolo mentre ascoltate "Experience di Einaudi" al pianoforte.
Buona Lettura"

Pov's Ire
Le mani mi tremano e anche le gambe mentre l'ansia inizia sempre più a salire.
Tra davvero pochi minuti inizierà il saggio e io sarò la prima ballerina che dovrà dare l'inizio alle danze.
Mi hanno affidato questo compito così importante, cavolo sarò la prima che tutti vedranno, sarò la prima ragazza a cui arriveranno gli applausi e i complementi e non ho mai sentito tutta questa pressione addosso.
Ballo da quando ho 6 anni ed è davvero qualcosa di liberatorio per me, come se fosse l'unica cosa che so che non mi potrebbe mai far star male.

"Irene 2 minuti e sali sul palco" Sento urlare da qualche collaboratore e io subito mi guardo le scarpette e l'abito.
Niente di chissà cosa, una culottes nera e una maglietta dello stesso colore che dovrebbero risaltare tutta la coreografia e la sceneggiatura dietro di me.

"Irene ma perché guardi sempre il pubblico?" Mi chiede ad un certo punto Eleonora, una delle mie tante amiche qui in teatro e subito mi giro verso di lei, interrompendo il contatto visivo tra me e la marea di gente che si trova seduta a teatro pronta a vedere il proprio figlio o figlia sul palco o semplicemente un'amica o un amico caro.
"Aspetti qualcuno?" Mi chiede poi lei e subito riguardo il pubblico, notando mamma e papà in prima fila e Adriano che tiene per mano Angelica nei posti in fondo dove ci sarebbe dovuto essere anche lui, il ragazzo che mi aveva promesso che sarebbe venuto ma che ovviamente, dopo la nostra litigata di ormai giorni e giorni fa, non l'ha fatto.

"No tranquilla, sto solo morendo d'ansia" Rispondo io con una piccola risata in volto e Eleonora mi abbraccia forte lasciandomi un bacio sulla fronte augurandomi il buona fortuna e appena lei fa ciò, subito le luci del teatro si spengono e la musica del piano risuona nel teatro e io prendo coraggio, aiutandomi da un collaboratore per arrivare in mezzo al palco nonostante il buio e appena una luce si accende sopra di me, subito il pubblico applaude.

È una coreografia semplice, con una città alle mie spalle e con una ragazza vestita di nero ma non è triste, quest'ultima è piena di vita e balla, balla perché è l'unica cosa che al mondo riesce a fare ma quello che la distingue di più è il sorriso e la felicità che porta sempre dentro di lei.

Ma poi qualcosa cambia, la città si fa sempre più cupa, la gente non riconosce più quella ragazza solare perché lei non è più felice, lei non sorride più, riesce solo a ballare ed è l'unica cosa che in quel momento della sua vita riesce a salvarla.
Cerca di aggrapparsi a qualcosa, a qualcuno ma non ci riesce perché proprio quel qualcuno la fa cadere, la fanno cadere i sogni e le speranze.
E così si ritrova per terra, distesa su
un gelido letto e con le lacrime sugli occhi, cercando di capire il perché proprio a lei, perché tutto ciò a quella ragazza che era sempre felice e sempre solare, che cercava sempre la luce proprio come un girasole.
Si dimena sul proprio letto, cerca di sconfiggere le paure, cerca di alzarsi e forse c'è la fa ma è calpestata dalle persone che le stanno attorno.
La sua famiglia, che per lei era tutto, era come assente in quel periodo. Sapeva ci fosse qualcosa di più cupo in quei due genitori che aveva sempre amato, era convinta che ci fosse un segreto troppo grande.

Ma la ragazza si rialza e si guarda attorno, alla ricerca di quello sguardo che la faceva stare tanto bene e che nonostante tutto la faceva sentire a casa, quelle braccia che si era goduta per poco ma che avevano un senso troppo profondo per non riviverle ancora, quei capelli che difficilmente avrebbe dimenticato perché come il suo sguardo, le erano entrati troppo dentro. Tutto di lui era entrato dentro quella ragazza, anche la più piccola cosa ma quel ragazzo era pieno d'emozioni che nemmeno lui riusciva a tenere a bada, non riusciva a conciliare tutto nel suo corpo e così la ragazza urlò, perché il ragazzo le aveva dato tutto, forse anche troppo.
Le aveva dato le sue parole, le sue certezze ma soprattutto le sue emozioni e le sue più grandi paure.
L'urlo era il punto di fine della ragazza.

Proteggerti mi viene naturaleWhere stories live. Discover now