- Ed ecco apparire davanti ai nostri occhi un rarissimo esemplare di Calum Thomas Hood in piena fase di innamoramento. Uno spettacolo a cui nessun essere umano aveva mai assistito in natura. - ironizzò Luke, avvicinandosi al tavolo a cui erano seduti il nostro amico e Aubrey e appoggiando le mani su una delle sedie.

- Lucas, ti hanno mai detto che assomigli a Dora l'Esploratrice? - alzò gli occhi al cielo Cal, rivolgendogli però un sorriso.

- Si, già me l'hanno detto. - borbottò Luke, facendomi aggrottare le sopracciglia per la confusione.

- È un piacere rivedervi, ragazzi. - ci accolse Aubrey, sorridendoci caldamente. Luke le fece un veloce cenno con la mano, mentre io ricambiai il suo sorriso.

- Che combinate voi due? - domandò il nostro amico, spostando il dito tra me e il ragazzo che avevo accanto.

- Moe deve cercare un libro. - alzò le spalle Luke, lasciandosi pesantemente cadere sulla sedia che aveva di fronte. - Tu invece? -

- Sono venuto qui per passare un po' di tempo con la mia ragazza. - sorrise Calum, voltandosi verso Aubrey e rivolgendole un meraviglioso sorriso.

Il modo in cui la guardava era una cosa indescrivibile. La guardava come la tizia di I Love Shopping guardava le borse della nuova collezione primaverile di Prada, come Garfield guardava le lasagne, come un collezionista guardava un'opera d'arte che mancava alla sua collezione e, per citare il Grande Gatsby, lui la guardava come ogni ragazza avrebbe voluto essere guardata. Era una cosa stupenda e dolorosa allo stesso tempo. Vedere con i propri occhi un sentimento così grande, anche se nato da relativamente poco tempo, e sapere di non averlo mai provato sulla propria pelle era come ricevere una secchiata d'acqua gelida il giorno del tuo compleanno: da un lato piacevole perché hai la certezza che i tuoi amici lo stiano facendo per dimostrarti affetto, ma dall'altro inaspettato e dannatamente doloroso.

- Siete così dolci che mi fate quasi venire il voltastomaco. - Luke si esibì in una finta espressione disgustata, ma poi finì per scoppiare nell'ennesima risata.

- Oh, ma piantala. - borbottò Calum, ridacchiando a sua volta. - Sei solo invidioso. -

- Ehi, se non fosse stato per me probabilmente saresti ancora seduto su quella panchina a chiederti come scusarti con lei per... - prima che il mio amico potesse continuare a parlare, il moro lo interruppe tirandogli addosso il suo astuccio.

- Vuoi stare zitto una buona volta? - sbottò Calum, spalancando gli occhi e facendo ridere sia me che Aubrey.

- Shiver, hai detto che avevi bisogno di un libro? - chiese a quel punto la ragazza, cercando di cambiare discorso.

- Si, decisamente. - sorrisi io, allontanandomi insieme a lei dai due amici che continuavano a stuzzicarsi.

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- Avanti, sputa il rospo. - incitai Luke, non appena la cameriera, fortunatamente non si trattava di Dakota-quella-che-ci-prova-con-tutti, poggiò di fronte a noi ciò che avevamo ordinato qualche minuto prima.

- Ok, - annuì, dopo aver preso un lungo sorso di cioccolata calda. - io e i ragazzi abbiamo scritto la nostra prima canzone! - mi annunciò, con un gigantesco sorriso.

- Cosa? - domandai, incredula. - Sul serio? Luke, è fantastico! - gli rivolsi a mia volta un sorriso. Ero davvero felice che finalmente si fossero decisi a mettersi alla prova e scrivere una canzone tutta loro: ero sicura che se la sarebbero cavata alla grande.

- Si, siamo tutti elettrizzati. - ammise, tirando il piercing sul suo labbro. - La musica è di Mikey e anche alcune strofe davvero molto forti, mentre il resto della canzone l'abbiamo scritta insieme. -

Shiver || Michael CliffordWhere stories live. Discover now