Capitolo 27

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La mattina seguente, poiché avevano fatto piuttosto tardi, decisero tutti di prendersela con calma e quando raggiunsero la spiaggia il sole era ormai alto nel cielo. All'appello mancavano Erza e Gerard i quali avevano deciso di passare la mattinata a fare un giro per il paese per fare compere. Gajeel, Juvia e Grey si fiondarono subito in acqua ignorando totalmente le raccomandazioni di Levy riguardo all'aspettare almeno un'oretta prima di fare il bagno.

—Tse, i bambini sono meno impazienti di voi tre messi insieme!— urlò loro dietro. Lucy, invece, dopo aver posizionato il suo asciugamano rosa in un punto all'ombra sotto l'ombrellone si era immersa nella lettura.

— Ehi Levy...— la chiamò il rosato avvicinandosi di soppiatto — ...sbaglio o Lucy è piuttosto pensierosa questa mattina?— la turchina lanciò una rapida occhiata all'amica e poi annuì con fare rassegnato.

— Sembra proprio di sì...è da quando siamo tornate a casa ieri sera che ha quest'aria strana! Non ho voluto chiedere niente sperando che si facesse lei avanti ma non sembra volerne parlare... — spiegò a Natsu con un'espressione corrucciata sul volto.

— Ho capito...—

— Prova a parlarle tu — gli consigliò facendogli un'occhiolino d'incoraggiamento — sono sicura che le farebbe piacere — detto questo decise di lasciarli da soli e così si avviò a riva con la scusa di voler tenere d'occhio gli altri.

Natsu rimase a fissare la bionda per qualche istante con le braccia conserte, incerto su come agire. "Come temevo questo suo atteggiamento deve avere qualcosa a che fare con quella chiamata improvvisa di ieri sera. Ma se non ne ha parlato neanche a Levy lo farà con me...?" si morse il labbro nervosamente " Non dovrei forzarla se non vuole" questa volta si portò una mano a grattarsi il collo "però..." sbuffò rumorosamente prima di andarsi a sdraiare anche lui sul suo asciugamano, quindi optò per farsi un sonnellino.

Lucy, che per tutto il tempo non aveva tolto un'attimo gli occhi dal suo libro, aveva tuttavia avvertito l'irrequietezza del rosato portandola a chiedersi cosa mai lo turbasse fino al punto di sbuffare a quel modo, ignara che la ragione fosse proprio lei. "Ci sarà qualcosa che lo preoccupa?..." pensò corrugando leggermente la fronte. Vedere Natsu così teso l'aveva solo momentaneamente distratta da ciò che era il suo tormento ormai dalla sera prima.

~La sera precedente~

<< Lucy! Sono io...papà!>>

Ci mise qualche secondo buono prima di realizzare che stesse parlando davvero con suo padre. Un misto di sorpresa, confusione e un accenno di rabbia iniziarono a impossessarsi di lei prima ancora di riuscire a rispondergli.

<<Papà...sei proprio tu? >> avvertì il battito accelerare sempre di più nel petto, per tutto il giorno aveva pensato e ripensato a quali parole gli avrebbe detto non appena fosse riuscita a parlargli ma ora ....

<<...mi dispiace non essere riuscito a chiamarti prima, buon compleanno...>> ma venne interrotto dalla voce tremante della figlia.

<<Perché mi chiami solo ora...? Che scusa inventerai questa volta?>>

<< Lucy...ascolta >> la mano libera lungo il fianco si strinse forte in un pugno. La rabbia mista a frustrazione che provava in quel momento, forti come non mai, l'avevano portata alla conclusione che qualunque spiegazione gli avesse rifilato, lei non l'avrebbe perdonato. Improvvisamente, però, come un flash, le tornarono alla mente le parole di Natsu e al fatto che non avrebbe dovuto saltare a conclusioni affrettate... scelse di seguire il suo consiglio, di dargli un'ultima possibilità, nonostante tutto. Prese un grande respiro.

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