5. Pestagli il piede

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<<Game over, Nessa!>> sussurra al mio orecchio Mattia ancora affannato, un braccio intorno al mio collo e l'altro che mi blocca la vita.

Ancora stremata dallo sforzo mi sciolgo dalla sua morsa continuando a fare respiri profondi per riprendere fiato. <<Andiamo! È la terza volta! Non ci credo>> dico facendolo sorridere compiaciuto.

<<Oggi i tuoi riflessi sono più lenti del mio cervello appena sveglio>>

<<Grazie Mattia>> rispondo alzando gli occhi scocciata.

<<Tranquilla Nessa, può capitare a tutti di avere una giornata no>> cerca di consolarmi.

<<Non è quello! Sono sovrappensiero e mi dimentico cosa devo fare>>

<<Ma è semplicissimo!>> afferma e comincia a guardarsi intorno.

Ad un tratto il suo sguardo si illumina quando cade su un ragazzo biondo che fa le flessioni in un angolo della palestra. <<Paolo!>> urla e quello si gira verso di noi. <<Paolo potresti venire un attimo per cortesia?>> gli chiede. Il ragazzo si alza e con un sorriso si avvicina a noi due.

<<Ciao Mattia>> lo saluta <<Dimmi tutto>>

<<Paolo lei è la mia amica Vanessa, Vanessa lui e Paolo>> ci presenta e stringo la mano al ragazzo, confusa dal dove voglia andare a parare.
<<Vedi Paolo, oggi Vanessa non riesce a memorizzare quello che deve fare e penso che mostrarglielo sia la via migliore per aiutarla>> premette <<L'esercizio di autodifesa che stavamo provando, però, è in coppia. Potresti darmi una mano a darle una dritta?>>

<<Certo!>> afferma quello senza neanche rifletterci un secondo <<Cosa devo fare?>>

<<Niente, rimani fermo dietro di me e abbracciami da dietro!>> gli dice posizionandosi a pochi centimetri di distanza da lui. Passa qualche secondo fermo sul suo posto, in attesa che Paolo faccia ciò che gli ha chiesto. Vedendo, però, che il ragazzo non lo abbraccia si gira verso di lui. <<Su! Forza, abbracciami!>> ripete spazientito.

<<O-Okay>> risponde quello incerto, lasciando finalmente da parte l'esitazione.

Mattia intercetta il mio sguardo <<Allora Vanessa>> richiama la mia attenzione sfregandosi le mani. <<Io ripeto ad alta voce i vari passaggi, tu ascoltami. Chiaro?>>

<<Okay>> annuisco facendo un profondo respiro. Restare concentrata, devo restare concentrata.

<<Se qualcuno ti attacca da dietro>> comincia a parlare raddrizzando le spalle e irrigidendo i muscoli <<Numero uno, gli colpisci la mascella con il gomito>> e non passa un secondo che subito prende in pieno il povero Paolo, il quale si lascia sfuggire un mugolio in preda al dolore.

<<Numero due>> continua convinto senza vacillare <<Lo colpisci all'inguine>> e nuovamente mette in atto ciò che ha appena detto facendo soffrire ancora una volta il povero ragazzo che si piega su se stesso.

<<E, infine, numero tre>> conclude <<Pestagli il piede>> infine pesta il piede all'amico che cade al suolo a causa dei vari colpi inaspettati. <<Visto? Semplicissimo!>> afferma guardandomi.
Oddio questo è completamente fuori!
Adesso ci beccheremo una denuncia, come minimo. Non sono pronta a trascorrere il resto della mia vita dietro le sbarre.
Inoltre l'arancione non è nella mia palette. E le righe fanno schifo.

<<Grazie Paolo, sei stato un ottimo partner, facciamolo più spesso>> Mattia lo ringrazia mentre è ancora a terra e io spero che si alzi senza avere qualche osso fratturato.

(Re)TurningWhere stories live. Discover now