27. È strano

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Qualche Tachipirina dopo la febbre é scesa. Ho passato gli ultimi giorni a domandarmi cosa potessi regalare a Mattia.
Non che io non lo conosca abbastanza, anzi, tuttavia non é esattamente il genere di persona che non si concede qualche sfizio.

Parlando chiaramente? Ha praticamente tutto quello che desidera.

Ho chiesto persino a Bianca e Riccardo e, mi duole ammetterlo, ma tra i tre la prima, nonché l'unica, che avuto un'idea decente è stata la mia migliore amica.

Adesso sono in camera mia. Questa notte io e Mattia non abbiamo dormito insieme.
Riccardo ha trovato una nuova sistemazione e qualche ora fa é andato via tutto soddisfatto sfoderando uno dei sorrisi più eloquenti che io abbia mai visto.
Ho approfittato del momento per dire a Mattia che avrei preferito restare da sola per la notte.

Essendo non poco paranoico, ha incominciato a farsi non so quanti giri mentali.
Mentre mangiavamo un'insalata di pollo per cena mi ha rivolto una domanda che mi ha spiazzato.

<<Per caso ti ha dato fastidio il fatto che io ti abbia cambiato?>> Mi ha domandato mentre riuscivo a vedere attraverso i suoi occhi gli ingranaggi del suo cervello che macinavano sempre più velocemente.

<<Perché me lo stai domandando?>> ho chiesto infilzando una foglia di lattuga con la forchetta.
<<Non so, magari non ho rispettato i tuoi spazi e tu non volevi così adesso non vuoi più dormire con me?>> Ha ipotizzato lui mentre con lo sguardo mi pregava di dirgli che si stesse sbagliando.

<<No, certo che no... Insomma, ci conosciamo da cinque anni, siamo andati a mare insieme e non dimentichiamo che in tutto questo tempo sei stato il migliore amico che mi salvava dalle sbronze. Lavata di denti e pigiamino di pile inclusi.
Ovvio, qualcosa é cambiato, ma siamo sempre noi. Inutile negare l'evidenza>>

<<Ma tu hai detto che ti stavo mettendo a disagio>>
<<Perché sei un cretino e non sai mai quando dovresti tacere>>
<<Un cretino che ti piace>> solleva maliziosamente le sue sopracciglia verso l'alto.

<<Pur sempre un cretino>> gli rifilo uno schiaffetto dietro il collo.
Lui continua a guardarmi sorridente, fino a quando i muscoli del suo viso non si irrigidiscono nuovamente. <<Sicura che non ho fatto niente di sbagliato?>>

<<Sicura ma per oggi ho bisogno dei miei spazi>> ha sospirato e annuito rassegnato. Poi abbiamo continuato a mangiare, ci siamo preparati per andare a dormire e mentre mi stavo per abbandonare al mondo dei sogni lui é entrato in camera mia reclamando il bacio della buonanotte.

Ritornando al presente, sto cercando di incanalare tutta la forza in me per alzarmi da questo letto.
Se devo essere sincera, un po' mi é dispiaciuto vederlo preoccuparsi, mi ha fatto molta tenerezza.
La verità é che se avessimo fatto altrimenti non avrei potuto riservargli il risveglio che ho in mente.

A questo punto chiunque penserebbe che io abbia intenzione di preparargli un'abbondante colazione a letto, oppure un risveglio dolce e sereno.

Bene, non é assolutamente così.

Gli ultimi eventi sono stati uno più bello dell'altro ma si sa, sono una persona molto rancorosa.
Qualche tempo fa Mattia mi ha lanciato in piscina ignorando le mie prediche. E deve pagare per questo.

Mi tiro su a fatica e mi stropiccio gli occhi ancora assonnati. Allungo le braccia per stiracchiarmi per bene e mettere i muscoli in movimento.
Un respiro profondo, una risata contenuta e comincio a correre in direzione della sua stanza.
Fortunatamente la porta é aperta e non devo fermarmi a spalancarla.

Entro nella stanza e lo vedo dormire beatamente. Gli occhi celati dalle palpebre, le labbra leggermente dischiuse e qualche sospiro che ogni tanto sfuggiva da esse. Cerco di non lasciarmi condizionare dal suo aspetto angelico e in un secondo mi lancio su di lui.

(Re)TurningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora