37. Conto in sospeso

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Coraggio, lasciare tutto indietro e andare
Partire per ricominciare...

***

L'ultima settimana é praticamente volata. Io e Mattia siamo stati molto occupati per lavoro, eppure siamo riusciti a ritagliarci qualche momento solo per noi due.
In tutta onestà, ogni mattina mi sveglio con la speranza che ci dicano che il nostro palazzo sia inagibile.
Non voglio qualcosa di eccessivamente pericoloso, va bene anche un semplice nido di vespe che ci permetta di restare a casa, nel letto, mi basta soltanto un'ora in più.
Ma purtroppo non capita mai.

Purtroppo, però, trascorrendo questi giorni, é arrivato anche il momento di salutare Riccardo.
Per carità, io lo vedrò di nuovo tra poco, non é per me che sono preoccupata.
Mi guardo attorno e non vedo nessuna chioma bionda comparire all'orizzonte.
Dove diavolo si è cacciata?

<<Allora ragazzi>> proprio lui lascia la presa sul suo trolley e si gira a guardarci. <<Io...>> tentenna, poi sospira <<Grazie, grazie di tutto>> dice grato.

Gli sorrido perché, alla fine, noi non abbiamo fatto niente. Anche Mattia sembra pensarla come me, dal momento che posa una mano sulla sua spalla in una morsa rassicurante,<<Non dirlo neanche per scherzo>> gli dice prima di avvicinarsi a lui e regalargli un abbraccio di conforto.
<<Non combinare casini>> si raccomanda strofinando la mano sulla sua schiena.

Riccardo ride, <<Voi due piuttosto non combinate casini>> scherza staccandosi e girandosi nella mia direzione.
Mi avvicino a lui per salutarlo anche io e, quando mi abbraccia, sento Mattia rispondergli.
<<Cosa vuoi che succeda? Tra due settimane siamo a casa anche noi>> gli ricorda e vorrei dargli un pugno in testa.
Questo ragazzo é stupido.
Ogni volta che dice qualcosa del genere, poi accade esattamente il contrario. E lui cosa fa? Lui continua.

<<Stai zitto!>> gli urliamo, infatti, in risposta entrambi contemporaneamente.
<<Sei ancora in tempo per lasciare perdere lui e tornare con me>> mi sussurra scherzando Riccardo e subito avvertiamo brontolare qualcuno dietro di noi.
<<Vi sento...>> Mattia incrocia le braccia e mette su il broncio.

<<Non ce n'eravamo accorti>> mi allontano da Riccardo e mi avvicino a lui <<Penso che mi terrò lo stupido>> scherzo e, per ripicca, il diretto interessato fa un passo allontanandosi da me. Io spalanco la bocca oltraggiata mentre lui, ridendo, allunga il braccio sulle mie spalle, avvicinandomi a sé per lasciarmi un veloce bacio tra i capelli.

<<Va bene, va bene, vi lascio alle vostre smancerie>> Riccardo fa una faccia schifata e lo vedo girarsi per guardarsi attorno. Ricordandomi, anche io faccio lo stesso ma la mia ricerca non ottiene risultati.
<<Mi aveva detto che sarebbe venuta...>> gli spiego dispiaciuta e prima che lui possa rispondermi una voce metallica si diffonde nell'aeroporto richiamando i passeggeri del suo volo.
<<Non fa niente>> alza le spalle <<Avrà avuto un contrattempo... Penso che sia ora di andare>> afferra il trolley e lo inclina leggermente. <<Ci vediamo presto ragazzi>> dice e, dopo i nostri saluti, si volta e si allontana definitivamente.

Noi due aspettiamo qualche minuto prima di incamminarci, il tempo necessario ad assicurarci che non ci siano problemi con i documenti e il biglietto, poi anche noi cominciamo a fare dietro front.
<<Sai cosa ti dico Matt?>>>
<<Cosa?>>

<<Sono felice... Ogni tanto mi fermo a pensare e dico "Cazzo! Sto con Mattia Ferrari" e fatico a crederci... A te non capita mai?>> Gli domando e lui annuisce.
<<Si, é una vita che mi sveglio e dico "Cazzo! Sono Mattia Ferrari!">> Asserisce e sto per spintonarlo ma l'intervento di una terza persona mi blocca.
<<Dov'è?>> Bianca, con il respiro affannato tipico di chi ha corso, stringe a sé una giacca di tessuto nero. Alzo il braccio per indicarle il punto ma i suoi occhi lo intercettano ancora prima.

(Re)TurningWhere stories live. Discover now