18. Cosa mai potrebbe andare storto?

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La teoria secondo cui io, Vanessa Ferrari, sia una sfigata cronica, mi sembra abbastanza appurata a questo punto e il primo che prova a dirmi che io sia esagerata fa una brutta fine.

Il vento mi sposta i capelli facendoli scontrare sul mio volto. Arriccio il naso socchiudendo gli occhi e sposto il telefono nella mano sinistra così da avvicinare l'altra al viso e spostarli fissando la ciocca fastidiosa dietro il mio orecchio.

<<Chi è?>> la voce di Mattia mi riporta alla realtà, alzo lo sguardo e lo vedo fissarmi curioso. È appoggiato al muretto e ha le braccia incrociate mentre attende una risposta.

Mi schiarisco la voce. <<Bianca>> gli rispondo.

Non sembra troppo convinto, aggrotta le sopracciglia e formula una seconda domanda <<Non l'hai appena lasciata?>>

<<Già>> gli confermo <<Non capisco perché possa avermi chiamata>>.

Forse le hanno cacciate dal bar e un paio di poliziotti le hanno portate in centrale per denunciare a causa del disturbo della quiete pubblica. Forse Bianca ha ammazzato una delle vecchiette e adesso io non la rivedrò per anni.

<<Come scusa?>> Mattia strabuzza gli occhi e mi rendo di aver pensato ad alta voce.

Lo congedo con un cenno della mano <<Lascia perdere>>. Abbasso nuovamente lo sguardo sullo schermo del mio telefono per capire bene cosa stia succedendo.

Che diavolo vuoi? - digito freneticamente il messaggio e lo invio.

Fingo ancora di star scrivendo per evitare domande e momenti imbarazzanti con il ragazzo difronte a me.

<<Vanessa>> mi richiama. Addio soldati, piano fallito, è giunta la mia ora. È stato un onore combattere con voi.

<<Mh?>> mi fingo tranquilla e disinteressata. O almeno, spero di riuscirci.

Il suono di una notifica mi permette di sfuggire a qualsiasi cosa lui mi voglia dire o domandare. <<Oh guarda!>> esclamo portando in alto il telefono. Lui mi chiede spiegazioni con un cenno del capo. <<Mi ha risposto>>.

<<Sorprendente>> commenta serio e a me scappa un sorriso che in poco tempo cerca di farsi spazio anche sulle sue labbra, ormai lievemente piegate verso l'alto. <<Non ridere, idiota>> mi riprende in tono scherzoso <<Piuttosto leggi quel messaggio che tra poco dobbiamo andarcene>>.

<<Ma siamo in anticipo>> puntualizzo io.

<<Lo so>> concorda <<Meglio arrivare prima che in ritardo>>. Ma davvero? C'è veramente qualcuno che la pensa in questo modo? Pensavo fossero solo, non so, creature mitologiche o animali fantastici.

Torno ad osservare la chat aperta.

Hai dimenticato il portafoglio. Grazie per la colazione. ;)

Scuoto la testa in chiaro segno di disapprovazione. Alzo lentamente la testa e fingo un sorriso. <<Mattiaaaa>> lo richiamo prolungando la pronuncia della a.

<<Dobbiamo fare una deviazione che ci porterà via tempo?>> mi domanda precedendomi. Come fa a capire tutto così in fretta? Sono io che ho una faccia molto eloquente o è lui che ha un quoziente intellettivo nettamente superiore? In ogni caso, meglio non farsi domande: non vorrei sentirmi un essere inferiore.

Sorrido <<Dobbiamo fare una deviazione che ci porterà via tempo>> gli confermo sbattendo le ciglia sul finale. Muove la testa a destra e a sinistra alzando lo sguardo per l'esasperazione. Finge di essere arrabbiato ma gli si legge in faccia che non ce la fa ad avercela con me. Cosa posso dire, faccio questo effetto.

(Re)TurningWhere stories live. Discover now