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Abbiamo cenato poco fa ed ora stiamo passeggiando per la spiaggia, è notte ma non buio pesto, il cielo è tempestato di stelle che si riflette sul mare e la luna illumina tutto ciò che ci circonda.

-Sono stata proprio bene, quasi quasi mi trasferisco qui.

Meg tiene in una mano i sandali e con l'altra gioca con l'orlo del vestitino, sul viso ha due gote rosse che mi hanno permesso di paragonarla ad Heidi, lei invece mi ha paragonato ad un vampiro visto che i miei occhi verdi hanno risentito molto dell'acqua salata.
Devo dire che fa un pò freddino ma tra un pò torneremo al villaggio, siamo rimasti per vedere il plancton, quando lo nomino mi viene sempre in mente il cattivo di SpongeBob, ed è lo stesso commento che mi ha fatto a cena Meg, incredibile quanto ci somigliamo.

-Alex...

Mi volto a guardarla mentre camminiamo a meno di mezzo metro l'uno dall'altra, lei ha lo sguardo fisso davanti a noi ma non è allegro, non lo è da ieri ed io non capisco il perché, non ha neanche dormito e mi auguro che stanotte lo faccia.

-Mh...

-Oggi mi hai fatto quel complimento particolare.

Provo a fare mente locale ma non ricordo di preciso a quale delle allusioni perverse si riferisca.

-Quando hai commentato le mie tette.

Mi mordo il labbro per reprimere un sorriso e annuisco.

-Cosa intendevi... con il fatto che era da tanto tempo che non le vedevi?

Sembra leggermente preoccupata e non ne capisco il motivo ma comunque le rispondo senza giri di parole.

-Meg, da quando mio padre mi ha lasciato la piena responsabilità dell'azienda non ho avuto molto tempo libero, è molto tempo che non vedo una donna... e che non la tocco. Sei la prima donna su cui ho messo le mani addosso dopo moltissimo tempo.

Si ferma rimanendo a fissarmi, poi ripenso alle mie parole, metto istintivamente le mani avanti.

-N...no cioè non addosso... non mi riferisco allo...

-Alex rilassati ho capito, lo schiaffo non mi ha fatto male era solo un buffetto.

I suoi occhi sembrano pieni di nostalgia mentre parla, mi avvicino togliendole una ciocca dal viso e le alzo il mento con l'indice per far incontrare i nostri sguardi.

-Meg, che cosa c'è che non va? Non mangio e non giudico, sarei proprio l'ultimo a doverlo fare.

Le scappa un sorriso e sospira, sembra più piccola di quello che è in questo momento, vorrei stringerla a me per farle capire che di me si può fidare ma non ci riesco, sto oltrepassando troppo spesso la soglia della distanza amichevole.
I suoi occhi si spostano oltre di me e sorride meravigliata, voltandomi trovo uno spettacolo unico, le onde del mare che si stendono sulla spiaggia sono luminose, di un blu acceso che rilascia residui sulla sabbia,lei si avvicina e mi prende per mano mentre ci avviciniamo a quella magia e all'improvviso nulla ha più senso, ogni preoccupazione sul viso di Meg è scomparsa e il mio turbamento è svanito nel momento in cui il suo sorriso le ha illuminato il volto.

***

Sotto la doccia mi rilasso e penso, penso a quanto debba aver sofferto Meg nella vita e a quanto sia unica, un attimo prima è turbata e triste, quello dopo felice come una bambina, le è bastato vedere quello spettacolo sulla piaggia per tornare la solita ragazza allegra, però sono comunque turbato, voglio assicurarmi che stanotte dorma.
Una volta uscito mi asciugo e mi rifletto allo specchio, il ciuffo di capelli neri che ricade sugli occhi verdi smeraldo leggermente rossi, il naso dritto e fino, il volto spigoloso, il collo, le spalle larghe, i pettorali, gli addominali, i lombi e poi l'asciugamano stretto in vita. Ho quasi trent'anni e ne dimostro venticinque, neanche un filo di barba, non ho neanche la striscia di peli che parte da sotto l'ombelico per arrivare al pube. Sbuffo sentendomi sviluppato a metà, mio fratello invece ha barba e una dose delicata di peli che comunque fa vedere che è un uomo fatto e finito, mi ha sempre reputato fortunato, non avere peli è come non avere fastidi, lui infatti si depila ogni cosa come una donna, io non ne ho bisogno.
Una volta che ho messo i boxer esco dalla camera controllando che Meg non sia in salotto, non mi va di mettermi la maglietta o i pantaloni del pigiama, fa caldo e devo solo prendere un bicchiere di acqua.

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