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-Ci riesci?

Sto armeggiando con il nuovo cellulare di Megan, con sistema Android e sto cercando di trasferire i dati dal vecchio cellulare a quello nuovo ma il computer sta facendo capricci essendo sistema iOS. Tutto ciò non sarebbe accaduto se la signorina si fosse presa un altro iPhone, anziché cambiarlo con la marca completamente opposta.
Sbuffo ed in fine mi alzo per prendere un vecchio PC che non uso da tantissimi anni, lo tengo per emergenza, se il Mac fa capricci ne ho sempre uno di riserva.
Mentre recupero il mio caro vecchio Asus la ragazza osserva ogni mio movimento, apro il portatile ed attacco la presa, si accende ed appare una mia foto di quando ero un ragazzino che si passava una ragazza a notte e che si sballava.
Megan si catapulta al mio fianco e trattiene una risata nel vedere il me ragazzino con occhi socchiusi e rossi, naso arricciato, bocca con la lingua a fragola di fuori e il folto ciuffo nero che va a sfumarsi lateralmente, accanto a me c'è mio fratello con la causa dei nostri occhi rossi tra le labbra che cerca di non ridere. Faccio un respiro profondo ma la ragazza al mio fianco scoppia a ridere rimanendo senza fiato, piegandosi fino a cadere in ginocchio.

-Sembrate due persone completamente diverse.

Riprende a ridere più forte, prova a darsi un contegno mentre si asciuga le lacrime ma riprende ancora una volta.

-Se non la smetti non ti aiuto più.

Provo a fare il finto scocciato ma la verità è che mi piace un sacco la sua risata.

-Ok, Ok. Però prima una domanda, quanti anni avevate?

Le sorrido tornando a guardare la foto, ventidue anni, avevamo passato per un soffio l'esame finale del secondo anno di università con un venticinque tirato.

-Ero più piccolo di te ora.

-Ah, un ragazzino.

Torno a guardarla e le faccio la stessa espressione della fotografia e lei mi imita.

-Comunque ti porti bene gli anni, tua sorella anche ma con la bimba vicina sembra più grande di voi, mentre tuo fratello dimostra i suoi trent'anni anche con quel modo di fare da eterno bambino. Tu invece sembri più piccolo nonostante il tuo comportamento fermo da uomo tenuto sempre d'occhio, attento a non commettere errori per evitare la prima pagina di gossip.

Non so cosa mi dia più fastidio tra il fatto che mi conosce appena e che ha già capito come sono fatto, oppure il commento detto come se non fossi me stesso.
Cerco di lasciar perdere, annuisco semplicemente ma deve aver capito che qualcosa non va, perché la sua mano ora è sul mio braccio e le sue pietre dorate cercano il mio verde smeraldo.

-Dovresti rilassarti di più, senza offesa. Posso fare un commento un pò volgare?

Annuisco, confortato dal suo contatto, il calore che la sua mano sta trasmettendo anche attraverso la giacca da ufficio e la camicia mi rilassa.

-Sembra che hai un palo nel culo tutti i giorni

A quel commento storco il naso, le parolacce sulla sua bocca non mi piacciono per niente, reprimo la voglia di farglielo presente e continua a parlare.

-Prova a rilassarti ogni tanto. Che ti frega di quei damerini sputa sentenze? Sei un uomo ricco, sexy e giovane, il sogno di ogni donna. Falli rosicare, magari le mogli immaginano te al posto loro.

Sgrano gli occhi a quel commento piccantino, lei mi strizza l'occhio e torna alla poltrona oltre la scrivania.
Provo a tornare in me, cercando di non guardare la ragazza che sta svolgendo un ottimo lavoro con i vari documenti anticipandomi un sacco di lavoro.

Dopo due ore il nuovo cellulare di Megan ha tutti i file che erano nell'altro telefono, mi ha praticamente finito una pila di documenti che mi avrebbe tenuto occupato almeno fino a fine mese, mentre ci gustiamo un espresso e un thè Twinings al limone.

Travel with meWhere stories live. Discover now