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Mi sveglio con la testa che gira leggermente, mi alzo dal letto e prendo il telefono dai miei pantaloni che non smette di squillare.

Il nome di mia sorella appare sullo schermo e con tutte le forze rispondo.

-Marta...

La mia voce è rauca e ho la gola secca, così mi dirigo in cucina.

-Era ora pigrone! Pronto per questa sera?

Mi prendo qualche secondo per capire a cosa si riferisca, poi ricordo la breve conversazione avuta con la sua amica... Megan.

-Diciamo... non sono convinto della tua idea...

-Fidati! Ti piacerà, comportati normalmente, evita di fare lo sbruffone o di pavoneggiarti.

-Marta io non mi comporto così.

Di prima mattina preferirei non essere disturbato, tendo ad essere molto scontroso. Arrivo in cucina e guardo l'orologio che segna le tredici in punto, alzo gli occhi al cielo e mi metto a cercare qualcosa da mangiare.

-Lo so, per questo andrete d'accordo. L'appuntamento è fissato alle otto e mezza al Martini's. Se arrivi prima è meglio, lei è molto precisa.

-Va bene capo. Senti tra un po' vengo a casa, devo riprendermi la moto, grazie per il passaggio di ieri sera.

-Figurati, a dopo fratellone!

Alla fine opto per un frullato alla banana, non ho fame e comincio a preoccuparmi per questa sera, non sono tranquillo per niente, ho una tensione addosso che non ho mai avuto prima. Sono tanti cinque anni, sono veramente tanti, non parlo del numero degli anni ma delle esperienze... sta ancora finendo di studiare...di cosa parleremo? come farò a farla sentire a suo agio?

Mi butto in doccia e cerco di non pensarci, sono troppo stressato, non mi piace sentirmi così.

Mi metto una camicia nera e un jeans nero con scarpe sportive e il giacchetto della moto, il Martini's è un locale tranquillo, cucina italiana e luci soffuse, spero solo di non fare brutte figure.

Il taxi arriva davanti alla villa, salgo e dico al conducente la via.

Mentre cammina tengo lo sguardo fuori, ancora penso a stasera, mi prenderei a pizze in faccia, basta!

Il tempo oggi è particolarmente bello, neanche una nuvola in cielo, anche la temperatura è piacevole, speriamo che anche stasera vada bene.

***

-Mamma mi hai visto ieri!

La mia genitrice mi sta letteralmente stritolando in un abbraccio mentre mia nipote si è attaccata alle mie caviglie, a salvarmi viene mio fratello, Marta invece cerca di staccarmi la piccola Susan.

-No! Voglio stare con Tio!

Libero dalle grinfie di mia madre prendo la piccola in braccio e ci sediamo sul divano, stiamo tutti insieme, parliamo del più e del meno, poi mia sorella decide di rovinare il momento dicendo a mia mamma di questa sera.

-Cos'è un appuntamento al buio?

-E' quando tu non hai mai visto questa persona ma decidete di prendere appuntamento.

Dice cansonatoria mia sorella

-Oppure è quando tua sorella decide di farti avere un appuntamento con una ragazzina senza sentire il tuo parere.

Mamma cerca di capire, Josh invece gioca con la piccola che senza volerlo ascolta la conversazione.

-Tio, avrò una tia?

I suoi grandi occhi verdi mi guardano speranzosi, non so cosa rispondere e mia sorella corre in mio aiuto.

-No amore, lo zio farà amicizia con un'amica di mamma, però è solo un'amica, come te e Samuel.

-Ma io piaccio a Samuel.

Un sorriso le si stampa in viso, mia sorella esasperata sbuffa e mio fratello cerca in altre parole di far capire il concetto alla piccola.

-Amore, lo zio farà solo amicizia con questa ragazza. Sai, nella vita non tutti si innamorano, alcune persone hanno paura e preferiscono stare da sole, altre invece hanno avuto problemi toppo grandi da giovani e non riescono più a fidarsi delle persone, ed altri ancora non sentono il bisogno di avere una persona vicina. Non esiste solo l'amore, due persone possono stare bene anche se sono semplici amici.

Susan è ipnotizzata da mio fratello, lo ascolta attentamente, ogni tanto fa cenno con la testa per far intendere che ha capito.

Alla fine scende dalle mie gambe e corre in camera sua soddisfatta della spiegazione, prima di entrare però si ferma a guardarci e soddisfatta dice.

-Io avrò tantissimi fidanzati!

Mentre lei si chiude in camera, mia mamma ha le lacrime agli occhi dalle troppe risate, mia sorella si contorce e mio fratello mi guarda spaventato, ricambio il suo sguardo e alla fine ridiamo anche noi.

Sono stato a casa di mamma tutto il giorno, ho giocato con mia nipote e salutato mio fratello che è ripartito. Spero che torni presto, mia sorella mi mette in troppi casini.

Sono le otto e mia sorella mi sta letteralmente cacciando di casa per andare al ristorante, mia mamma la sta aiutando e io faccio giusto in tempo a dare un bacio a Susan e a recuperare il casco.

Sfreccio per le vie della mia città già piene, oggi è sabato, questo significa che tutti i giovani faranno feste, casini e probabilmente risse.

Parcheggio davanti al ristorante ed entro, lascio alla cameriera la giacca e il casco e mi dirigo verso il piano che mia sorella ci ha prenotato. Entro in ascensore e premo il numero cinque, Marta ha affittato un intero piano appoggiata da mio fratello per poter cenare tranquilli senza paparazzi e strane occhiate.

Il tavolo è attaccato all'enorme vetrata da cui si vede tutta la città, la stanza è completamente dipinta di rosso e le luci cambiano in sequenza dal blu, viola e rosa.

Cerco di rilassarmi e prendo posto, guardo il telefono e l'ora segna le otto e venticinque, il cuore comincia a martellarmi nel petto e la mia gamba non sta ferma un attimo...

Prendo un respiro profondo e cerco di concentrarmi sul panorama, venendo interrotto dal suono dell'ascensore.

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