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Mentre finiamo di sistemare le cose per poi andare a cena, Cassandra fa capolino nel mio ufficio.
La guardo mentre osserva Megan, ha le sopracciglia aggrottate, sicuramente si è sparsa la voce del fatto accaduto questa mattina.
Megan non si è ancora resa conto della sua presenza e con passo svelto va a sistemare i documenti dell'archivio, solo quando le passa davanti si accorge della bionda.

-Oh, ciao...Cassandra?

I suoi occhi si voltano verso di me e mi guardano sereni.

-Ti aspetto fuori.

Prende la borsa e il cappotto e passa tra Cassandra e lo stipite della porta, la bionda la guarda in cagnesco mentre esce e Megan le rivolge un saluto accompagnato da un sorriso falso.

-Cosa ti serve?

La mia voce attira la sua attenzione e l'ira che l'accompagnava fino a poco fa svanisce, i suoi occhi mi guardano con un misto di desiderio e timore.

-Beh, ecco... ero venuta a chiederle se aveva pensato alla mia proposta.

-Di cosa stai parlando?

Il mio tono esce un po' troppo glaciale, lei abbassa lo sguardo e comincia a giocare con una ciocca dei suoi capelli che le arrivano alla base del collo.

-D-della cena... se le andava di...

Non la faccio continuare, in maniera brusca prendo il giacchetto e il cellulare per poi passarle vicino, mi fermo davanti a lei, per un secondo torna a guardarmi ma poi distoglie lo sguardo.

-Cassandra sei la mia segretaria e basta, non pensare mai che ci possa essere altro.

La supero e mi dirigo verso l'ascensore, una mano però mi ferma, davanti a me Megan è sbucata fuori da un angolo della parete e mi guarda dispiaciuta.

-Alex...

La guardo interrogativo, poi capisco che ha ascoltato la conversazione e sposto lo sguardo altrove.

-Alex...

Mi richiama, serro occhi e mascella per poi tornare a guardarla.

-Dalle questa soddisfazione... una volta, che ti costa?

I suoi occhi si spostano dietro di me con un ombra di comprensione, poi torna a guardarmi, la sue labbra si piegano in un lieve sorriso per poi avvicinarsi a me, sempre più vicine fino ad arrivare al mio orecchio.

-Vai con lei, falla stare bene per una sera...

-Si illuderà... e poi tu...

-Io cosa? Pff, mica muoio, resisterò tranquillo, tra cinque giorni ti avrò mattina e sera vicino, devo accumulare pazienza per evitare di ucciderti nella notte.

Mi strizza un occhio e arriccia il naso, mentre a me scappa una leggera risata.

-Vado a casa, mamma ha fatto le lasagne, un evento più unico che raro, buona serata.

Si volta ed entra in ascensore, prima che le porte possano chiudersi fa un gesto con la testa da me alla ragazza che ho dietro.

Travel with meWhere stories live. Discover now