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La cravatta sembra un cappio al collo, continuo ad allentarla ma prontamente mia sorella me la rimette stretta e ordinata, sbuffo facendo volare un ciuffo di capelli davanti alla fronte che è sfuggito al gel, mio fratello litiga con i gemelli ai polsini e mia sorella si sistema per la millesima volta la complicata acconciatura.

-Alex, per cortesia cerca di essere impassibile, ho diviso la lista dei nomi per far si che tu le consegni la laurea, te lo chiedo in ginocchio.

Annuisco alzando gli occhi al cielo ma mi immobilizzo associando quel gesto alla ragazza dagli occhi dorati, sorrido mentre me la immagino in toga, non vedo l'ora di vederla...

-Terra chiama Alex!

Ma si può sapere che cosa vogliono?
Mi volto innervosito verso mio fratello che mi sventola una mano davanti agli occhi e gliela schiaffeggio.

-Ahi, ti perdi troppo nei tuoi pensieri, promettimi che dopo oggi te la baci per bene e ti ci metti insieme.

-Josh...

Lo ammonisce Marta sbuffando, mi fa segno di uscire e senza degnare mio fratello di uno sguardo ed esco con lei.
Il tragitto in macchina è silenzioso, le strade sono quasi del tutto deserte ma appena arriviamo alla struttura troviamo auto parcheggiate dove è più comodo e tantissime persone che si avviano verso il campo da football dove sono state sistemate tantissime file di sedie per poter far accomodare i genitori armati di videocamere, macchinette fotografiche e cellulari, esaltati ed emozionati per il grande traguardo che i loro figli hanno raggiunto, in fondo è stato posizionato un palco per noi tre, il preside e il vicepreside, poi sulla destra c'è uno leggio con lo stemma della scuola dove la rappresentante d'istituto dovrà leggere i nomi per chiamare i ragazzi per ritirare il foglio di carta arrotolato dopo il discorso dello studente modello.
Mi sento un pò in ansia, il cuore pompa forte e le mani sono leggermente umide, mia sorella ci fa strada fin dietro il palco dove il preside ci accoglie sorridendo e porgendoci la mano, parliamo di cose futili ma io sono concentrato su altro, non sto più nella pelle e non vedo l'ora di vederla, di vedere quello splendido sorriso, quegli occhi luminosi...
Mio fratello mi da un colpetto al fianco e con un gesto del mento mi indica le sedie bianche, mi concentro e quando li vedo quasi mi manca il fiato... cosa ci fanno qui i fratelli White?
Mat e Klarc sono seguiti da Thomas, il terzo fratello in ordine di nascita, è impressionante come si somiglino, hanno gli stessi capelli castani e gli stessi occhi color nocciola, Mat a differenza dei due è l'unico a prestare attenzione alla sistemazione del tutto mentre Klark digita qualcosa su telefono e Thomas parla al piccolo dispositivo che ha all'orecchio sinistro, gli occhi di Mat incontrano i miei e mi sorride appena, non un sorriso di sfida o di cortesia, sembra più un "ci sono anche io"... ricambio con un gesto della mano e mi volto per seguire il preside e i miei fratelli sul palco, ci sistemiamo sul lato destro del palco mentre il preside si posiziona centrale, dopo un discorso di congratulazioni e di buona fortuna l'alunno più bravo dice qualche parola che fa commuovere il pubblico, dopodiché, finalmente aggiungerei, la rappresentante d'istituto comincia a leggere i nomi uno dopo l'altro, il vicepreside ci consegna una per volta la pergamena da consegnare al giovane per poi stringergli la mano, uno dopo l'altro stringo le mani alle ragazze e ai ragazzi aspettando lei, sorrido a tutti allo stesso modo e cerco di mantenere l'espressione cordiale allo stesso modo per tutti, intorno alle sedie si sono posizionati un pò di giornalisti che sono qui per semplice scopo informativo ma le loro telecamere sono pronte a riprendere ogni mia minima espressione e non posso permettermi errori.

-Mevis Asiago

La ragazza sale gli scalini e stringe la mano al preside per poi stringere la mia, prendere la pergamena che le porge Josh e stringere la mano a Marta, un applauso di incoraggiamento e fischi si innalza dai posti tra qui Mat White, dopo altri nomi e altri cordiali sorrisi il mio cuore manca un battito nel sentire finalmente quel nome.

-Megan De Rosa.

Sale agilmente i tre gradini, i capelli ondulati in morbidi boccoli danzano sulla schiena, dopo aver stretto la mano al preside si avvicina verso di me, il suo sorriso è ammaliante e quasi cedo alla tentazione di sorriderle in un modo troppo intimo, stringo i denti e mantengo la stessa espressione avuta fin'ora, le consegno la pergamena bianca legata da un nastro dorato e le stringo la mano.

-Congratulazioni!

Mi ringrazia con un sorriso e passa ai miei fratelli, mi impongo di non seguirla con lo sguardo e mi concentro sui genitori, tutti e tre gli White hanno gli occhi fissi su di lei, nessuno dei tre distoglie lo sguardo e tutti hanno un sorriso compiaciuto stampato in faccia, serro la mascella e continuo a concentrarmi sul mio compito.

***

-Ma ciao dottoressa.

Megan mi sorride e mi viene incontro aprendo le braccia, siamo dietro il palco e al momento gli unici presenti sono i miei fratelli e Mevis, stringo Meg a me e le stampo un bacio in fronte.

-Finalmente siamo libere!

Sospira lei a Mevis che le sorride.

-Presto inizieremo a lavorare mia cara, godiamoci l'ultima estate di svago.

-Mevis devi sempre rovinare tutto!

Megan alza gli occhi al cielo e posa la testa sul mio petto, mia sorella si guarda intorno come se stesse cercando qualcuno poi si volta verso la ragazza che mi sta facendo perdere la testa.

-Alla festa, ha avuto un problema con l'aereo.

-Chi?

Chiede Josh incuriosito come me, mia sorella si morde il labbro e Mevis arriccia le labbra.

-Nessuno di cui vi dobbiate preoccupare.

Ci ammonisce Megan, poi torna a guardarmi con quegli occhi favolosi e tutto il resto svanisce nel nulla, ora siamo solo io e lei.

-De Rosa eh?

Le chiedo alzando un sopracciglio, lei mi guarda maliziosa e alzando un sopracciglio perfetto annuisce.

-Megan!

Una donna dai capelli ramati e grandi occhi color nocciola si affaccia e ci scruta finchè non trova la diretta interessata, un sorriso le arriva da un orecchio all'altro e corre ad abbracciarla.
Questa donna l'ho già vista da qualche parte... ma non ricordo dove, sposto lo sguardo su mio fratello che osserva la scena mordendosi il labbro ma nel notarmi mi sorride debolmente, mi sta nascondendo qualcosa...

-Tesoro mio, sono orgogliosa di te!

La donna si stacca tamponandosi gli angoli degli occhi con un fazzoletto di seta color perla in tinta con il suo tailleur.

-Mamma non esagerare...

Megan abbassa lo sguardo imbarazzata ma la donna glielo alza con un indice sotto il mento e le rivolge un sorriso carico d'amore e di orgoglio, mi ricorda tanto mia mamma...

-Non ti rendi conti di quanto tu sia speciale... la mia piccola...

Le si incrina la voce e il labbro le trema appena, si sventola la mano davanti al viso per trattenere le lacrime mentre fa un profondo respiro.

-Papà è orgoglioso di te, ci aspetta a casa.

Megan annuisce e poi si volta verso di noi mentre la mamma torna da dove è venuta.

-Stasera verrete alla festa, vero?

Annuiamo tutti e tre, poi lei e Mevis dopo un veloce saluto se ne vanno, sospiro di sollievo e il cuore potrebbe uscire dal petto in questo momento...
Questa ragazza mi piace da matti... non ho mai perso così la testa per un donna, accidenti che voglia di stringerla tra le braccia e non lasciarla andare...

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