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Ho visto Megan solo due giorni fa e mi manca come l'aria, mi manca la sua risata, le sue battute piccanti, i suoi occhioni e il modo in cui arriccia il nasino quando sorride.

-A Susan manca lo zio, vieni dopo?

Il messaggio di mia sorella mi fa sospirare, sono le quattro del pomeriggio e non ho nulla da fare, nessun appuntamento e nessun documento da controllare o archiviare.

-Vengo ora.

-Ottimo!

Corrugo la fronte ma non faccio domande, esco dall'ufficio salutando Cassandra e mi dirigo al garage della compagnia.
Percorro la strada stranamente libera e in un attimo sono a casa di mia mamma, nel vialetto sterrato c'è un'auto che non ho mai visto, una Giulietta grigia metallizzata.
Busso due volte e viene ad aprirmi mio fratello, ci abbracciamo e mi lascia entrare.

-Susan?

Chiedo cercandola con lo sguardo, lui mi strizza l'occhio e alza le spalle.

-Sta giocando, vieni.

Andiamo nel salottino privato dove trovo Mevis alle prese con le mani di mia sorella, Marta mi manda un bacio ed io mi avvicino per dargliene uno sulla guancia, la ragazza invece mi saluta con un cenno della mano e un sorriso.

-Il mio bambino!

Mamma mi viene incontro a braccia aperte ed io la stringo a me dandole un sonoro bacio.

-Non vieni più a trovarmi!

La stringo ancora di più, le voglio un mondo di bene, è una donna buona, dolce e gentile che non farebbe male ad una mosca ma è sempre pronta a difendere i suoi figli.

-Ti voglio bene mamma, prometto che verrò più spesso.

Quando ci stacchiamo lei ha gli occhi lucidi e fa un respiro profondo sventolandosi con una mano.

-Oh cielo... la menopausa.

Scoppiamo tutti a ridere ed io torno a cercare mia nipote.

-È in cameretta.

Mi guardano tutti, compresa mia madre con uno strano sguardo, come se avessero pianificato qualcosa.

-Ok?

Esco da quella stanza sentendomi osservato e salgo le scale fino al primo piano dove comincio a sentire la vocina di Susan intenta a parlare con i suoi giocattoli, poi un'altra voce si unisce alla sua e mi fermo sul posto.

-E la principessa uccise il drago.

Susan ride a quelle parole.

-No, no, deve venire il principe a salvarla.

-Ma perché? Le principesse non possono salvarsi la vita da sole?

Susan non risponde, come se ci stesse pensando, me la immagino con quel ditino sotto il mento e gli occhi all'insù che si immagina la scena.

-Hai ragione, i ragazzi non servono.

Megan scoppia a ridere e anche a me scappa una risatina, mi avvicino piano alla porta socchiusa e le trovo tutte e due per terra circondate da rocce finte, un castello, un drago viola e una principessa in mano a Susan, il principe è buttato da una parte. Sorrido nel vedere Megan che la tiene sulle gambe incrociate mentre le acconcia i capelli mori in due codini alti. Busso due volte e apro la porta, si voltano entrambe e appena la piccola mi vede scende dalle sue gambe e corre verso di me che la prendo in braccio.

-Tio!

-Hey cucciola.

-Lei è tia Megan.

La guardo confuso e Megan si mette il palmo della mano in faccia.

-Zia Megan?

Ripeto ancora più confuso, Susan muove la testa su e giù facendo ondeggiare anche i capelli.

-È un'amica della mamma, viene spesso a giocare con me quando mamma lavora.

Torno a guardare Megan che mi osserva mordendosi il labbro e corrucciando la fronte...

-Ciao Megan, che piacere conoscerti.

Non capisco perché mia sorella non mi abbia detto il loro reale rapporto, in poche parole è la babysitter di mia nipote... Megan mi sorride debolmente e si alza, metto giù la piccola che esce dalla stanza e va da mia sorella.

-Mi dispiace...

-Cosa?

Chiedo freddamente tornando a guardarla, lei sospira e si morde il labbro distogliendo lo sguardo.

-Non averti detto che in realtà... io e tue sorella siamo molto amiche.

-Molto? Megan mia sorella ti lascia la completa responsabilità di mia nipote, non sei solo un'amica, sei la persona su cui conta di più dopo mamma, me e Josh.

Lei sorride debolmente e si porta le mani dietro la schiena, solo ora noto i suoi pantaloni di cotone fino che le fasciano alla perfezione le gambe e la maglietta nera aderente, ogni curva è messa in mostra e i suoi capelli sono la cosa che spicca di più insieme ai suoi occhioni, sembra avere meno anni di quelli che in realtà ha e a me si stringe il cuore. Sospiro e mi pizzico con il pollice e l'indice la radice del naso.

-Non voglio discutere...

-Non te lo abbiamo detto per Susan...

Torno a guardarla e lei si concentra sulle punte delle scarpe.

-Le faccio da Babysitter da un anno, mi chiama zia e le voglio un mondo di bene, tua sorella non voleva dirle che sua "zia" sarebbe partita con lo zio Alex per una vacanza, è una bambina ma avrebbe sperato in qualcosa che va oltre l'amicizia, si sarebbe costruita castelli fiabeschi o semplicemente si sarebbe ingelosita, è solo una bambina e non abbiamo ritenuto necessario dirglielo.

-E io?

Chiedo più tranquillo osservandola attentamente, lei torna a guardarmi e mi sorride radiosa.

-Sei grande, grosso e vaccinato, tua sorella avrebbe dovuto dirti "hey, la babysitter di Susan potrebbe essere perfetta come compagna di viaggio", dai Alex... non avresti mai accettato visto che sto spesso in compagnia della piccola.

Resto in silenzio a ragionare sulla cosa, effettivamente non lo avrei mai fatto, è molto inserita nella mia famiglia, probabilmente lo avrei ritenuto inopportuno. Annuisco e sospiro abbandonando la tensione, Megan mi sorride e abbraccia stampandomi un bacio sulla guancia.

-Andiamo, tua mamma ha fatto i biscotti.

La seguo al piano di sotto dove tutti sgranocchiano i biscotti di mamma alla cannella, mamma ci osserva con gli occhi che le brillano ed io sussurro a Megan.

-Mamma sapeva che sarei partito con te?

Lei scuote la testa da destra a sinistra.

-Non so il perché, devi chiedere a Marta.

Passiamo la giornata tutti insieme, Susan si diverte a pettinare i capelli di Megan, Marta si fa coccolare da Mevis con massaggi e trattamenti vari, Josh fa telefonate di lavoro e mamma si gode lo spettacolo sulla vecchia poltrona di papà, mi avvicino e mi siedo su un bracciolo consumato.

-Alex.

-Dimmi mamma.

-Trattala bene, è una brava e cara ragazza.

La guardo stupito e lei mi sorride.

-Cosa intendi?

Lei alza le spalle e mi strizza l'occhio.

-Sono tua mamma, l'ho capito da come la guardi, e poi... ho parlato con un uccellino.

Mi volto verso Megan che legge una storia mentre Susan prova a farle una treccia e ride ad ogni vocina strana che fa mentre interpreta un personaggio.

-Siamo solo...

-Alex, sono stata giovane anche io... non devi darmi spiegazioni. Tuo papà mi guardava come tu guardi lei, solo... non farla soffrire, non se lo merita.

Mi stringe la mano e me la bacia, posa la testa sul mio braccio e io resto sorpreso dalle sue parole, Megan è adorabile e mi piace... si, mi piace davvero un sacco.

Travel with meWhere stories live. Discover now