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Alexander's POV
«Mi passi la bottiglia?»
Indicai con il dito la vodka situata sul tavolo, a Gabe.
«Non ti sembra un po' troppo presto per bere?»
Alzò un sopracciglio e guardò l'orologio che aveva al polso.
«Sono le tre del pomeriggio, amico.»
«Sta' zitto e passamela.» Sbuffai.
Mi rivolse uno sguardo di rimprovero prima di alzarsi e passarmela.
Le labbra combaciarono perfettamente con il collo della bottiglia, il liquido attraversò la mia gola e chiusi gli occhi sorridendo.
«Oh tesoro, se non ci fossi tu.»
Affermai guardando soddisfacente la bottiglia.
«Davvero Alexander?»
Mi chiese ridacchiando.
Scrollai le spalle e continuai a riempire il bicchiere, non preoccupandomi delle conseguenze.
«Avanti dici, chi ha ferito il tuo piccolo cuoricino?»
Posò le braccia sul tavolo e mi guardò con un ghigno stampato sul viso.
«Non so di cosa tu stia parlando.»
«Andiamo, stai bevendo di pomeriggio, che succede?»
«Nulla.»
Scrollai le spalle e buttai giù l'ultimo sorso, per poi posare il bicchiere sul tavolo.
Gabe abbassò lo sguardo e sorrise, toccandosi le mani nervosamente.
«Ho detto a Madelyn che la amo.»
«Che cosa?»
Tossii e lo guardai con un'espressione accigliata.
«Sì» Disse grattandosi la nuca. «Sono sempre stato innamorato di lei.»
«E che..cosa ti ha detto lei?»
Chiesi cercando di non balbettare.
«Ci deve pensare.»
Sospirò guardandomi.
Mi alzai e presi dalla tasca il pacchetto di sigarette.
«Oh bene.»
Avanzai il passo fino ad arrivare alla finestra della cucina, buttai fuori il fumo e sospirai.
Quella fottuta ragazza si era insinuata nella mia testa e non sapevo cosa fare per toglierla.
Cosa mi succedeva?
Perché diavolo mi infastidiva se qualcuno ci provava con lei?
«Cazzo.»
Sbuffai e diedi un pugno al muro.
«Hey, va tutto bene?»
Chiese Gabe mentre entrava in cucina con uno sguardo preoccupato.
«Sì certo, va tutto bene!»
Sbraitai guardandolo.
Aprì la bocca per parlare, ma fu interrotto dal citofono.
«Senti, vado a farmi doccia. Potresti aprire tu?»
Annuì e se ne andò, lasciandomi solo.
Dovevo assolutamente calmarmi, una doccia mi avrebbe fatto più che bene in questo momento.
Madelyn's POV
«Che ci fai qui?»
Lo guardai meravigliata ed incrociò le braccia.
«Dovrei fartela io questa domanda.»
Ridacchiò.
«Pensavo fossi arrabbiato con me.»
Affermai ironica, mentre entravo nella casa senza dargli importanza.
«Sì beh, volevo parlarti proprio di questo..»
Disse imbarazzato.
«Scusami per come mi sono comp..»
«Gabe, chi era?»
Ed eccoli lì: asciugamano in vita, bagnato dalla testa ai piedi e uno sguardo duro; tipico di lui.
Quelle goccioline cadevano così lentamente sul suo corpo, che ingoiai la saliva e respirai profondamente per non svenire.
Guardò Gabe aspettandosi una risposta, ma quando si girò verso di me, sussultò.
Mi squadrò da capo a piedi.
Facevo fatica a respirare, mi mancava l'aria.
Nel mio petto si era appena abbattuto uno tsunami, i battiti del cuore acceleravano, mi tremavano le gambe.
Ero incapace di parlare, di fare qualsiasi cosa e questo, per colpa sua. Non riuscivo più a trattenere le mie emozioni.
«Oh ma guarda chi c'è, la piccola e dolce Madelyn!»
Affermò sarcastico, sottolineando l'ultima parola.
Roteai gli occhi e rivolsi lo sguardo su Gabe, il quale era confuso dalla situazione.
«Perché sei a casa mia?»
Sputò duro aggiustandosi i capelli, così pieno di sé.
«Diavolo, sii un po' più gentile!»
Alexander lo fulminò con lo sguardo.
«Non ti preoccupare Gabe. In realtà..stavo cercando Austin, sai dov'è?»
Lo provocai, alzando un sopracciglio e sorridendo.
Si girò levandosi la sigaretta dalle labbra e ghignò.
«Austin non è a casa ed evidentemente non aveva voglia di scoparti.»
Mi fece l'occhiolino e si avvicinò, buttando fuori il fumo.
«Okay..Io me ne vado.»
Gabe alzò le mani rassegnato e salutò l'amico.
«No, aspetta..»
Cercai di parlare, ma quell'idiota era già andato via.
Sbuffai.
«Hai paura di restare sola con me?»
Si avvicinò ancora di più e lo guardai negli occhi.
Il suo alito sapeva di alcool e feci una faccia disgustata non appena lo sentii.
«Alexander smettila, hai bevuto.»
Affermai con sguardo serio, mentre lui se la rideva.
«Non dicevi così quando ti toccavo, quando ti conficcavo la lingua in bocca.»
Disse seriamente.
«Sei penoso, Alexander.»
Lo guardai schifata e mi girai per aprire la porta.
«Sai una cosa? Me ne vado, non meriti la mia presenza. Sei solo uno stronzo.»
Stavo per andarmene, ma sentii un tonfo alle mie spalle.
Alexander era steso a terra, privo di sensi ed io ero così sconvolta che non sapevo cosa fare.
Mi catapultai subito dopo verso di lui e gli presi il viso tra le mani.
«Non fare brutti scherzi, svegliati subito!»
Scossi il suo corpo cercando di farlo risvegliare, ero così spaventata.
Presi il telefono dalla tasca, la mano mi tremava, le lacrime erano già presenti sul mio viso.
«Merda!»
Il telefono cadde sul pavimento, cercai di prenderlo, ma il panico stava avendo la meglio su di me.
«Cazzo Alexander, svegliati brutto stronzo!»
Affermai urlando.
«Io..ho bisogno di te.»
Allungai il braccio per riprendere il telefono, ma una mano mi fermò.
«Madelyn..»
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Hey girls! Prima cosa, come state?
Seconda cosa, volevo davvero ringraziarvi per le 6k visualizzazioni..
Secondi voi, cosa sarà successo al piccolo Alexander?🤔
Un bacio,
-Ire.❤️