🌙10.진짜 이유🌙
"She's leaving and I can't do anything, love is leaving. Like a fool, I'm blankly standing here."
Taehyung's Pov
«Ah, Iseol noona è davvero brava a spiegare! Se non fosse stato per lei non avrei preso un voto così alto!» esclamò Jungkook facendomi voltare verso di lui all'istante.
Il corvino mi guardò confuso, mentre io sospiravo e gli rivolgevo mezzo sorriso.
«Ehi, non chiamarla noona! Mi fa venire il volta stomaco.» dissi sedendomi a terra vicino a lui che, confuso, alzò lo sguardo sul mio.
«Perché?» mi chiese divertito, lanciandomi addosso una caramella.
L'aula studio sembrava più grande quel giorno. O forse era perché non avevamo permesso a nessuno di entrare e così vuota mi dava quell'impressione.
«Non merita rispetto.» risposi semplicemente, togliendo dalle mani di Jungkook il pacco di caramelle e prendendone una.
NamJoon rise facendomi fare mezzo sorriso compiaciuto e Jimin si avvicinò bruscamente facendomi prendere un colpo.
«Jimin, avvicinati di nuovo in questo modo e ti uccido.» sussurrai stringendomi il petto.
Non riuscivo a capire perché quei gesti improvvisi mi facevano sempre paura.
«Scusami! Ma muoio dalla curiosità di sapere perché l'hai drogata alla festa di Namjoon!» esclamò l'arancione, facendo la faccia dolce. Sorrisi al ricordo e buttai la testa all'indietro. «Non mi va di parlare, fattelo spiegare da Yoongi.» risposi appoggiando la testa sulle gambe di Jungkook.
Il piano era andato esattamente come volevo che andasse. Non c'era stato nessun intoppo e la cosa mi rendeva terribilmente felice.
«Yoongi hyung, dimmelo!» disse Jimin scuotendo la giacca di Yoongi con ripetizione. «Yah, Jimin-sshi! Deve essere Taehyung a dirtelo.» rispose lui disgustato.
Avevo drogato una ragazza e a Yoongi non piaceva per nulla, ma era l'unico modo che avevo trovato per avvicinarmi a lei. Avevamo litigato spesso sul piano che stavo organizzando per avvicinarmi a Iseol, ma alla fine mi aveva lasciato perdere e fare quello che volevo.
«Taehyung, sei l'autore del piano. Perché non spieghi tu a Jimin il motivo?» domandò Namjoon alzandosi dalla sedia e mettendosi davanti a me.
Jimin era l'unico a non sapere nulla,
perché era stato due mesi in Giappone e si era perso un bel po' di cose.
«Va bene!» esclamai scocciato, voltandomi verso il ragazzo dai capelli carota che mi guardava con curiosità.
Yoongi mi osservava con disapprovazione, Jin, Hoseok, Jungkook e Namjoon erano invece annoiati, conoscevano a memoria i motivi legati a quella faccenda.
«Avevo bisogno di avvicinarmi a lei. Non riuscivo a trovare l'approccio giusto e così le ho drogate, lei e la sua amica. Per fortuna i genitori di Namjoon non erano a casa, così abbiamo avuto la possibilità di organizzare una festa ed invitarle. Sapevo che sarebbero venute, dato che l'idea della festa illecita con alcool e niente genitori piace a tutti. Jennie pensa che sia stato un caso che suo cugino Jin l'abbia portata a casa sua. Non sa che Jin era mio complice. Invece Iseol l'ho portata da me. Svegliandosi a casa mia si sarebbe fatta due domande, io avrei fatto il gentile offrendole un passaggio e la colazione, pensavo che così avremmo fatto amicizia e ci saremmo avvicinati. Ma la situazione è andata molto meglio a parer mio. Al solo pensiero di dover fingere di essere amico di una disgustosa Song la rabbia e il ribrezzo mi facevano tremare.»
Yoongi alzò gli occhi al cielo mentre incrociava le braccia al petto ed evitava di guardarmi, scocciato.
«Lei ha iniziato ad accusarmi di averle fatto qualcosa e in un primo momento ho avuto paura di aver perso la sua fiducia e di non riuscire ad avvicinarla, ma poi si è accesa una lampadina dentro la mia testa. Suo fratello Chanyeol. Ho cominciato a trattarla male e a minacciarla, e lei adesso è costretta a fare quello che dico senza obbiettare come un cagnolino. Solo che è convinta che io lo faccia per vendicarmi perché mi ha sbattuto in faccia quel pettegolezzo su di me che gira dall'inizio dell'anno. Non sa che il motivo è ben altro» spiegai sorridendo, soddisfatto dalla facilità con cui il mio piano era andato liscio.
«Ehi, Tae hyung sei stato davvero intelligente!» esclamò Jimin con un sorriso a trentadue denti.
Già. Ero stato intelligente.
«Così l'hai avvicinata e adesso non si può rifiutare di fare quello che vuoi tu perché l'hai minacciata di dire a tutti di suo fratello! Sei un genio. Un genio.» aggiunse sedendosi accanto a Jungkook.
«Quindi lei non sospetta assolutamente che ti comporti così per un altro motivo?» Domandò Jin sorridendo. Sorrisi anch'io e stirai le braccia.
«No, non sa il vero motivo per il quale mi comporto in questo modo con lei. Iseol crede che lo faccio perché pensa che mi sono offeso quando mi ha accusato di averle fatto qualcosa. Come se avessi bisogno di lei per sfogare le energie. Posso avere chiunque»
Risi. Ero così soddisfatto di tutto. Presto avrei avuto la vendetta che aspettavo da quattro anni.
«Certo che sei bravo a fingere» s'intromise Jungkook spostando lo sguardo dal libro che stava leggendo per puntarlo sul mio.
«Sei il ragazzo più intelligente della scuola e potresti insegnarle tu un sacco di cose, eppure ieri hai finto benissimo di non sapere assolutamente nulla sulla seconda guerra mondiale» continuò il corvino ammirato.
Alzai le spalle e feci mezzo sorriso.
«Il pensiero della vendetta mi fa fare bene un sacco di cose.» dissi con un ghigno.
I miei amici risero tutti, tranne Yoongi. Se ne stava appoggiato sulla libreria e ignorava tutti.
«Adesso non ti resta che avvicinarla sempre di più» intervenne Namjoon tornando a sedersi e accavallando le gambe.
«Sì esatto... Sapete di che cosa ho bisogno adesso?» chiesi ai miei amici alzandomi da terra e stirandomi. «Di un bel massaggio!» continuai prendendo il telefono e sbloccandolo.
«Ehi, non starai chiedendo ad Iseol di venire a farti un massaggio!» s'intromise Yoongi adirato.
«Non m'ignori più?» gli domandai scocciato.
«Stai esagerando, Taehyung.» rispose scuotendo la testa.
«Sto esagerando?» domandai arrabbiato, avvicinandomi di qualche centimetro. «Io sto esagerando? Yoongi-ah se la pensi così vattene! Non ho bisogno di cuori teneri che si fanno abbindolare. Io la odio e faccio quello che cazzo mi pare con lei, hai capito?» Il mio tono tagliente di voce lo innervosì.
«Te la stai prendendo con la persona sbagliata.» disse lui alzando gli occhi al cielo.
«Me la prendo con chi mi pare e piace.» risposi.
Yoongi rimase in silenzio guardami sempre con più disapprovazione, ma non mi rispose e incrociò di nuovo le braccia. Aveva ricominciato a ignorarmi.
Allora presi il telefono e digitando il numero di Iseol mi affrettai a scrivere il messaggio.
*Hai trenta secondi per venire in aula studio del terzo piano. Ritarda di un secondo e ti punisco.*
«Qualcuno accendi il cronometro, ho bisogno che conti trenta secondi.» dissi sedendomi in una delle sedie, mentre Yoongi scuoteva la testa sempre più deluso.