Se il destino vuole...

By JulieJulieJy

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Quando scappare non è l'unica soluzione per lui, bensì la più pericolosa, perché ha deciso di seguirmi? Le pi... More

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By JulieJulieJy

La mattina mi risveglio a causa dei raggi di sole che filtrano dalla finestra. Sono da sola nel letto. Sono proprio nel mezzo, avvolta dalle coperte.

Dov'è lui? L'ho svegliato? L'ho disturbato? Perché non mi ha svegliata? Se n'è andato? O era solo tutto un sogno?

Coraggio Kyla, alzati! Mi faccio forza.

Non sono qui a perdere tempo, sono qui perché ho un obiettivo, una missione, un dovere, quello che è, insomma. Non l'ho veramente ancora inquadrato, l'unica cosa che mi è chiara è che è di vitale importanza, altrimenti probabilmente sarò morta insieme a Cayden. No, non è ciò che voglio. Mi ci impegnerò fino in fondo, costi quel che costi. Voglio avere a fianco quel ragazzaccio lunatico e possessivo, bipolare come nessuno. Sia quello che ho conosciuto a Rimini, sia quello che mi sta accompagnando in questa sfida. Lo desidero con tutto il mio cuore per il modo in cui mi fa sentire protetta e per come mi sento bene con lui. Se poi alla fine sarà solo una cotta adolescenziale, ben venga, almeno me la sono goduta. Solo che non devo farlo ora, bensì dopo. Sennò non ci sarà un dopo.

Spalanco l'armadio e prendo i primi jeans che mi capitano con una felpa azzurrina. Vado in bagno a farmi una coda e scendo.

Ho fame!

-Buongiorno!- esclamo, vedendoli tutti riuniti a tavola.

-Era ora- sbuffa Enrico. -È un botto e mezzo!-

-Cos-cosa?- Sono sbalordita. È l'una e mezza? -Ma... ma mi stavate aspettando per il pranzo?-

-Esatto. Niente colazione per te, direttamente pasta-

-Oh-

Mi siedo.

Dormito bene? Chiede lui.

Ovvio! Tu?

Oh sì, fino a un'oretta fa. In compenso io ho fatto colazione, a differenza tua.

Non è giusto. Potevi svegliarmi.

Così non avrei fatto colazione? No, no, va bene così.

La pentola appoggiata al centro della tavola viene aperta e finalmente mangiamo. Divoro la mia porzione in un batter d'occhio e chiedo il bis.

-C'è il dolce Kyla, non abbuffarti- mi ammonisce Luca.

-Ho spazio, tranquillo-

E infatti anche col dolce mangio due porzioni. Se ho fame, ho fame, non posso ordinare al mio stomaco quando e come avere appetito e soprattutto fermarlo. No.

-Ragazzi- mi viene in mente così all'improvviso. -Avreste un orologio da imprestarmi? Cosicché non devo sempre chiedere a Cayden?-

-Ti do il mio- dice lui. -Tanto io l'ora non la guardo mai-

Me lo passa. È un semplice orologio col cinturino di pelle blu e le lancette semi-invisibili. C'è una piccola crepa sul vetrino, in alto a destra, ma quasi non si nota.

-Davvero?-

Dietro al quadrante è incisa la C.

-Grazie, cucciolone-

-Oh, che tenerona- commenta Enrico. -Tu che hai da dire? O fai il macho duro?-

-Sta' zitto tu che non hai la ragazza. È tutto tuo piccola-

Sorrido. Lui ricambia.

Luca si alza e ci fa segno di seguirlo. Va verso il salotto, ma poi prosegue verso la vetrata e fa scorrere la porta-finestra ed usciamo. Tra gli alberi ci sono un paio di amache, delle sedie e un'altalena. Su quest'ultima si va a posizionare subito Cayden. Mi fa cenno di andare a sedermi sopra di lui. Volentieri!

-Sapete perché vi ho fatti venire qua?- domanda Luca.

Ci guardiamo noi ragazzi.

Boh, che ne so io?

-Perché possiate apprezzare questi momenti in compagnia e possiate farne tesoro per il prossimo futuro, poiché non sapete cosa potrà accadere- spiega.

Noi no, ma lui sì. Succederà qualcosa di brutto per la quale servirà ricordare questi momenti? Che roba è?

-Quando vi mancano le forze, guardate al passato per vedere quante volte vi siete abbassati per rialzarvi e poterlo fare un'altra volta-

-Se mai l'ho fatto?- lo interrogo. -Se mai sono caduta come faccio?-

-Fa' in modo che la prima volta sia vittoriosa, che tu possa fare in modo che ciò che ti ha danneggiato servirà a renderti migliore. Non dico più forte, piuttosto migliore. Non sarà la forza a dimostrare quanto vali, ma quante volte sbagli e ti rialzi, oltre al fatto che impari dai tuoi errori. Goditi questi momenti, prepara le energie-

Ma perché, siccome non può dirmi ciò che ha visto chiaramente, lo fa attraverso questi stupidi enigmi? Io di sto passo impazzisco, seriamente. Non ho fatto nulla di male, ne credo che lo farò.

-Perché parla così?- sussurro all'orecchio di Cayden, inclinandomi all'indietro. -Tu ci capisci qualcosa?-

-Suppongo intenda dire che siccome si potrebbero prospettare alcune difficoltà, meglio fare tesoro di questi momenti che passiamo insieme affinché riusciremo a essere forti, nonostante tutto- risponde senza esitare.

Ah, almeno lui l'ha capito. Io no.

-Cosa confabulate voi due?- si rivolge a noi. -Possiamo saperlo? O sono cose private? Documenti top secret?-

-Ah, simpatico zio. Saranno affari loro. Piuttosto te, come va con la tua Cami? È un po' che non la nomini-

Si zittisce all'istante.

-Eh? Come va? Perché non dici niente? Cose private? Livello di sicurezza top?- rincara la dose Enrico, ridendo.

-Ma sta' buono! Camilla è partita per il Messico, che ne so io com'è lei laggiù-

-Ti ha mollato! Che scoop!-

-Cosa dici?-

-Lei mi aveva confessato che se mai ti avrebbe mollato, se ne sarebbe andata in Messico. È successo finalmente-

-Finalmente?-

Guardo la scena, incuriosita.

-Sì. Lei non ti sopportava più! Si sfogava con me-

-Ah-

-Già. Mi ha detto di come la trascuravi sempre di più. Lei aveva bisogno di attenzioni, molte attenzioni, che tu pian piano le hai negato. Così si è decisa-

-Non provarci a mollarmi e scappartene così- minaccia affettuosamente Cayden. -O ti troverò, fossi in capo al mondo. Ti troverò e ti porterò a casa con me. Non farlo-

-Non lo farò. Ma lo farò anch'io con te. Promesso- replico.

-Benissimo, sarò contento di giocare a nascondino-

Mi giro verso di lui e gli stampo un bacio sulla guancia.

-Ma tu, non impicciarti nella mia vita sentimentale, non sono affari tuoi- stanno continuando.

-Allora perché tu lo fai con le nostre? Come stamattina che mi hai domandato dove fosse la mia ragazza, se ce l'avessi come Cayden. Ma possono essere affari miei se non ho ancora trovato la tipa giusta? Loro si sono beccati casualmente, con lei che ha salvato la vita a lui. Io mi ci impegno, ma non ho trovato nessuna che sia compatibile a me. Perché forzarmi a starci con quelle che mi vogliono solo per l'aspetto fisico e non mi accettano anche per i miei difetti, oltre ai pregi? Non sono un giocattolo usa e getta, cerco una relazione duratura. Non voglio avere relazioni saltuarie come te, a cinquant'anni e nessuna famiglia costruita, se non quella che ha costruito te. Io ti voglio anche bene zio, ma sei un eterno adolescente ricco per i tuoi poteri di prevedere il futuro e quindi vinci al lotto, ma sennò cosa faresti? Sei un nullafacente pigrone, con la testa sempre per aria, volenteroso di circondarti solo di cose belle. Compari e scompari a tuo piacimento, immerso nei tuoi pensieri. Cioè, non sto dicendo che non sto bene qui con te, però guardati. Non è ora di crescere davvero e sistemarti la testa?- si sfoga. È paonazzo in viso, non ha respirato. Ha detto tutto di fila. -Grazie per avermi ascoltato senza interrompermi- si alza e se ne va.

Luca non sembra minimamente toccato, anzi.

-Deve sempre farmi queste scenate- ci spiega. -Una volta a settimana la sua ramanzina non me la toglie nessuno. Io so che lo fa per il mio bene e perciò gli voglio bene perché della mia famiglia è l'unico con cui sono in contatto, stranamente. So di essere infantile ma lo sarò sempre. Io mi so preoccupare quando ce n'è bisogno, infatti sennò tuo padre non vi avrebbe mandati qui, ma preferisco essere più libero, non impegnarmi troppo, vivere la vita come più desidero. Se posso, perché non farlo? È come se a te proibissero di fare tutte le cose che fai quotidianamente. Sai che sono stato io a creare una bolla protettiva sopra la mia proprietà affinché non rilevino che usiamo la magia? Con te da sola, Kyla, non servirebbe nemmeno, data la tua immensa quantità di energia che ti protegge, ma fosse Cayden a usare i poteri, verrebbe rintracciato subito. Immagino non l'abbia fatto-

-È bello che si preoccupi per te, suvvia- dico. -Almeno lo hai con te e dalla tua parte, anche se non ti sembra-

-Sì, infatti- ammette. -Però non sarò mai capace di fare quello che mi chiede. Sono un vecchio che vuole sentirsi giovane, anche se l'età scorre-

-Sono io che rimarrò per sempre così?- ne esce il mio tenerone. Tenerone, uh, che adorabile.

-Non proprio. Tu avresti pot... cioè tu smetterai di invecchiare, se così si può dire, quando compirai venticinque anni-

Avresti pot? Smetterai? Che sono questi verbi sfasati? È solo un errore, sicuro. Sarà un po' confuso ancora dal dialogo con il suo nipotino preferito, che poi mi viene da chiedere: è il suo preferito perché è l'unico? Devo chiederlo ad Enrico appena torna, devo. Sono curiosa.

-Ma io non è che proprio lo voglia- protesta lui. -La mia è una bruttissima coincidenza-

-Una delle poche coincidenze che però possono essere definite coincidenze- ride. Vedendo però che noi non lo facciamo, si ricompone immediatamente. -Scusa, non volevo sembrare indelicato. In realtà dovresti esserne grato per avere questa possibilità. Sai cosa potrai fare? Cosa succederà? Ah no, giusto, sono io quello che può sapere. Comunque te ne potrai liberare quando vuoi in due maniere, ma in tal modo morirai-

-Ah. O vivere all'infinito o morire sull'istante?-

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