51.

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Corro verso la stanza dove sono Cayden e mio nonno.

Timothy è dietro che mi insegue.

-Kyla, no- urla. -Ferma-

Mentre tocco la maniglia, lui mi atterra.

-Mollami- gli ordino, lanciandogli un calcio.

-Non posso-

Invece mi libero dalla sua presa ed entro.

In quello vedo Cayden portarsi al cuore l'Ossidiana. È in un cerchio di sassolini, lo stesso in cui era inserito Enrico a Firenze.

-Cayden- urlo, mentre Timothy mi blocca nuovamente.

-Ti amo- mormora Cayden, mentre sparisce, avvolto in una nuvola di fumo. -Addio-

-No! No- rifilo dei pugni a Tim, fino a liberarmi.

Provo a entrare nel cerchio, ma questo mi respinge indietro, facendomi atterrare malamente in parte a Timothy, che mi blocca per la terza volta.

-Cayden, no- urlo piangendo. -Cayden-

-Kyla- mi abbraccia, cullandomi.

-No, Cayden! Cayden- faccio per afferrare i ciondoli. Lui mi prende le mani e me le avvicina alle gambe. Si mette in ginocchio, trascinandomi con sé.

-Kyla, ascoltami- si dondola, stringendomi al suo petto.

Piango disperatamente.

-Kyla- sussurra. -Cayden l'ha fatto per te, per noi-

-No, no, no. C'erano altre soluzioni! Ce n'erano altre!-

-Era questa la soluzione estrema e lui ha deciso. Lo abbiamo lasciato fare per il tuo bene. Eri la sua motivazione, anche in quest'ultima scelta-

-No, Cayden- mormoro sommessamente.

-Shh- continua a dondolare. -Calma-

-Perché? Perché?-

-Shh-

-No, cazzo! No, no, Cayden- chiudo gli occhi, immaginandomi la sua faccia. I suoi occhi azzurri, il ciuffo ribelle, il suo sorriso sfacciato.

Non era Jimmy quello che sarebbe dovuto morire.

Era lui.

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now